L'accozzaglia di servi idioti e senza vergogna, di pastrocchi in qualche caso ex ministri, di fedelissimi con la lingua allenata e fedelissime senza piu' il controllo delle proprie supposte facolta' razionali, che in queste ore sta ricattando in modo ignobile ed eversivo il presidente della Repubblica al fine di ottenere la grazia per un delinquente matricolato, non pentito, recidivo e che non riconosce i poteri dello Stato e i reati commessi, ne' pensa a chiedere scusa, gia' riconosciuto colpevole di molti reati e finalmente condannato per uno di questi, non avrebbe speranza di ottenere alcunché se non un sonoro pernacchione se avessimo un Presidente, tipo Pertini. In queste condizioni, invece, in cui abbiamo un presidente, peraltro al suo davvero bizzarro secondo mandato, non so dire: potrebbe verificarsi anche l'inaudito, d'altra parte parliamo di un presidente che non perde occasione per omettere di difendere la Magistratura oggetto di vili attacchi da parte di pregiudicati, che ha messo la sua firma sotto alcune delle peggiori leggi degli ultimi decenni, che non ha voluto farci sapere cosa si e' detto al telefono con Mancino, che sembra disposto alle peggiori cose pur di garantire lunga vita a questo governo delle larghe intese e a questo parlamento di nominati non eletti.
Quel che e' certo e' che in caso si verificasse questo sconcio impensabile io ridurro' a frammenti la mia tessera elettorale e la spediro' al presidente assieme a una circostanziata lettera di spiegazioni. Sarebbe infatti la fine ufficiale di questa finta democrazia e la tessera non mi servirebbe piu'.
Bella canaglia di stato quello che pretende dal cittadino il rispetto delle leggi, che lo vessa togliendogli la casa per debiti di pochi euro, che gli restituisce i soldi dovuti dopo anni mentre pretende immediatamente il pagamento dei debiti, che mantiene un migliaio di perdigiorno molti dei quali incapaci con la faccia da incapaci e delinquenti e nel contempo salva dall'applicazione della legge e dall'esecuzione delle sentenza alcuni delinquenti di alto bordo accampando presunte ragioni umanitarie o politiche assurde e inconsistenti.
Ricordo al presidente che la grazia puo' essere concessa in casi molto particolari che farebbe bene a ripassare, al ritorno dalle vacanze. Lo Stato non e' tuo, Napolitano, e' nostro; la Costituzione non e' tua, e' nostra: se non sei in grado di garantirla, dimettiti. Se non vuoi o non puoi respingere queste orde di idioti famelici, dimettiti. Se non sei in grado di far scontare la sua pena a un grande evasore coinvolto in altri 5 processi e gia' riconosciuto colpevole di svariati reati, dimettiti. D'altra parte avevi affermato che non ti saresti mai piu' ricandidato e poi hai tradito la promessa, mi ricordi il PD ("mai col PDL!!!") e, ti assicuro, e' tutto ma non un complimento.
Adesso la misura e' colma. Come cittadini pretendiamo il rispetto delle sentenze, basta ai mezzucci, ai cavilli, alle forzature, alle leggine su misura, basta a questo sconcio. Cosi' si infanga la bandiera. Giu' le mani dalla Costituzione. E' ora di smetterla di assecondare i ricatti di delinquenti e servitori sciocchi. Ma chi abbiamo a capo delle istituzioni? Chi cavolo abbiamo, dico io? Il mondo nemmeno ride piu' davanti alle nostre buffonate, sta in silenzio rispettoso, come di fronte a uno spettacolo cosi' patetico da risultare, ormai, troppo tragico anche per prendersene gioco.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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