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giovedì 28 luglio 2022

Quando si dimenticano di te?


Quando si dimenticano di te?
Quando per esempio trovano una o uno, o si fidanzano addirittura. Prima vi vedevate spesso, ti cercava, la cercavi o lo cercavi, adesso non è che ti chiama o ti pensa di meno, non lo fa proprio per niente, per mesi. E’ pacifico, adesso oltre ai suoi impegni normali (che hanno riacquistato valore dato che c’è l’amore) c’è una nuova persona e questa esperienza è totalizzante, specialmente nei primi mesi o anni.

E poi quando si dimenticano di te?
Quando arriva l’estate. Si esce di più, c’è allegria, tante cose da fare, ci sono nuovi giri, nuove facce, oppure c’è solo il desiderio di relax, di staccare da tutto quello che ti ricorda l’inverno, quindi anche la tua faccia. Che, forse, ricercheranno in autunno. Del resto tu eri collegato al freddo, all’acqua, al lavoro, alle scadenze, alla noia: rivederti sarebbe come rovinarsi il divertimento, e poi adesso non servi a niente, sai solo incupire.

E poi quando si dimenticano?
Quando tu non li cerchi per un po’. E quindi capisci che non erano loro a cercarti, ma tu, loro seplicemente ti assecondavano, specialmente quando non avevano altro da fare: le ore in qualche modo vanno riempite e tu non eri il più divertente modo di riempirle ma nemmeno il peggiore, e poi eri gentile e generoso, il che non guasta mai: olia i rapporti, specie dalla parte di chi l’olio non lo mette quasi mai per risparmiare.

E poi quando si dimenticano?
Quando esci da un giro, o perché decidi di fare altro (per esempio smetti palestra e quell’amico che pareva così caro sparisce assieme al canone mensile) o perché ti buttano fuori (per esempio ti licenziano, o ti fanno capire che non è più il caso) e anche chi ti stimava o pareva farlo e adesso pensa che tu abbia ragione tace per amore di pace e puro calcolo e semplicemente ti sacrifica sull’altare della stabilità della sua vita: per non rischiare non solo non ti difende, ma ti cancella pure.

E poi?
Naturalmente quando cadi in disgrazia, hai un problema, fai scelte controcorrente, etc. Qui è ancora più facile allontanarsi. Spesso sembra che lo facciano per rispetto e per non essere colpevoli di invadenza, ma non poche volte è per convenienza e paura.

Alla fine, si nasce soli: nell’utero dobbiamo cavarcela da soli, anche se siamo protetti dalla mamma; quando per la prima volta l’aria sembra quasi spaccare i nsotri polmoni fin lì accartocciati dobbiamo farcela da soli e per lo sforzo e la paura piangiamo, subito consolati: ecco, forse è in quel momento che ci illudiamo che in tutti i momenti difficili o tragici della nostra vita ci sarà sempre qualcuno ad aiutarci o a consolarci, e ci mettiamo anni e anni per capire che non è così.
A volte non lo capiamo per tutta una vita, ma come si nasce soli, è sempre soli che si muore. 


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Va tutto benissimo





La risposta “finché c’è la salute” è intelligente e stupida allo stesso tempo.
Intelligente perché davvero la salute è la prima cosa. Sì, viene prima del denaro (ovvio) e anche dell’amore (non l’avreste detto, eh?), perché se è vero che un malato amato è più fortunato di un malato dimenticato, senza salute nulla vale, neppure l’amore. Se muori, te lo friggi, l’amore. L’amore va al secondo posto. Di un’incollatura, certo, ma è così. Anche perché fra salute e amore io scelgo salute: da sano posso sempre dare amore, anche se non ce l’avrò avendovi rinunciato; da malato/morto non do e non ricevo una fava. Naturalmente non pretendo che tutti voi siate d’accordo: mi spaventerei.

Ma è anche la più stupida perché è come dire che non si è felici (la felicità non esiste, è noto). Cioè, dire che va tutto male ma sto bene quindi va tutto bene è senza senso. E’ ovvio che la salute è la base; ma, assodato che stai bene, se ti va tutto male ti va tutto male e basta.
Altrimenti non ti andrà mai tutto male, se stai bene; mentre, se muori o stai malissimo, ti andrà tutto male. Ma allora la risposta “insomma, ma finché c’è la salute...” che senso ha? Nessuno, è una convenzione, come il ciao o l’accenno al caldo afoso.
E’ come quanto di chiedono “come stai?” O “come va?” e tu dici “bene” o più cautamnete “si tira avanti” anche se va malissimo. Lo fai perché altrimenti l’altro va nel panico: deve chiederti come mai. E tu pure: devi spiegargli un sacco di cose, di cui al lui non frega nulla. Un bel “bene” è una formula convenzionale che fa scivolare l’ingranaggio; è puro olio sociale. Tanto agli altri di te non frega nulla, su. 

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domenica 24 luglio 2022

Solo con un bastone





Ci sono alcune persone che non toccherei con la mano. Restiamo alla politica, altrimenti allarghiamo troppo il campo.

Penso in particolare a quattro figuri. Due furono pure premier, due “solo” ministri. Fanno schifo ai cani. Hanno fatto decine di cose brutte e le hanno dette. Sono CONTRO l’essere umano. E sono moralmente luridi, se non pure corrotti e farabutti. Bugiardi, inaffidabili, cattivi, razzisti, ladri. Complici di assassini. Venduti per quattro lire al potente di turno, o amici dei peggiori bastardi del pianeta. I migliori fra questi sono totalmente inetti, quindi spesso i reati che hanno commesso son poca cosa per via della loro inettitudine, non per via della loro onestà. Che bei soggettini, eh? Voi indovinerete i nomi, sono quattro top player della formazione che ci ha reso e ci rende la vita unammerda. Tuttora in auge, continuano a fare cose brutte, a far danni, o a non fare nulla da decenni in cambio di prebende da migliaia di euro al mese: soldi nostri, che vanno sul conto di queste merdacce dotate di gambe.

Al massimo li toccherei con un bastone, per vedere se son vivi. Perché sono così pallidi e terrei, livorosi e cinici da sembrare, a volte, finti, o zombie.

Pagherei qualcuno per prenderli a schiaffi ma non lo farei io: mi farebbe schifo toccarli. Preferisco toccare una mantide religiosa sporca di catrame quando, dopo essersi fatta cincillare dal maschio, se lo mangia; o un ragno schifoso e poeloso (odio i ragni), o strofinarmi addosso una puzzola che non si laa da anni, o mangiare blatte vive.

Solo a pensare alle loro facce brutte, cattive, deformate, rancorose, bolse, mollicce, inaffidabili, unte, idiote mi sento male, mi vengono i brividi. Hanno espressioni da talpe deficiente, da maiali avidi, da ignoranti conclamati, da farabutti professionisti. A volte tutte queste espressioni insieme.

Che schifo. 

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sabato 23 luglio 2022

Non se ne parla

Quante volte lo avrò detto e quante ancora lo dovrò dire?
1) non è brava; semplicemente ti aspetteresti fosse idiota e invece non lo è; è diverso; ma è intelligenza (limitata) al servizio di cause pessime
2) è fascista, quindi può anche scoprire il vaccino contro la fame e la siccità che resta fascista
3) non la voterò MAI, non voto i fascisti
4) si circonda di fascisti e farabutti, è violenta nei modi e nelle parole; nasconde abissi di violenza verbale sotto un’appareza a volte pacifica (a volte... neppure riesce a fingere, spesso)
5) ha poche idee e pessime; certo, rispetto al Ganassa pare Churchill in gonnella
6) è fascista
7) ho già detto che è fascista?
8- Non me ne frega nulla se è una donna, può essere anche una donna nera omosessuale ebrea curda migrante o avere altre caratteristiche cosiddette di minoranza: è fascista
9) l’Italia è una repubblica fondata su un Patto antifascista, un fascista o uno che non si dichiara e agisce da antifascista non può fare politica, non può gestire la cosa pubblica, non è Italiano
10) Ho già detto che è fascista?
Il problema nemmeno si pone, non la sto neppure ad ascoltare, se non quando mi va di ridere un pochetto.
Chi la vota è fascista o ignorante (due fattispecie che spesso si presentano insieme...).
Chi la vota nemmeno cominci a discutere con me, non discuto coi fascisti, tempo perso, il conto per me si è chiuso nel 1945 (purtroppo non a chiave).
E comunque meglio i pompelmi e i cocomeri. 

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venerdì 15 luglio 2022

Tutti al centro!


Tutti questi leaderini di centro, che hanno tutti lo stesso programma (non si è mai capito quale, però) e che sono arrivati al centro dopo aver tradito o fatto scissioni e voltagabbanismi vari, generalmente con l’unico scopo di far cadere governi su ordine dei poteri forti (funzione piede di porco) o di garantirsi un futuro in politica e l’interezza del lauto stipendio (funzione: adesso che ci sono, ci resto e mi sistemo a vita), e che sono dei mirabili grandi statisti coccolati dalla stampa serva e dai politici corrotti che fino a ieri sputavano loro negli occhi, e che si danno grandi arie e si attribuiscono percentuali a due cifre dimenticando che dopo la prima è facile che ci sia una virgola, fanno comunque tanta tenerezza. Forse solo alleandosi tutti e cinque, o sei, potrebbero sperare di raccattar qualcosa di serio (anche per reazione: non sei fascista, sei benestante quindi odi il Movimento, hai paura della finta sinistra che mangia i finti bambini, normale che ti butti al centro), ma separati sono destinati a vedersela con l’albumina, quanto a percentuali. Ma sbraitano, cianciano, pontificano, giudicano, e ogni giorno sono colonne su colonne nei principali quotidiani tromboni del mainstream e leccaderetani certificati, e ogni sera primeggiano nei talk delle tv serve, dando quindi l’impressione, al cittadino medio, sfinito da una giornata di lavoro o da preoccupazioni economiche mortali, di essere qualcuno e di avere vasti programmi (oltre a quello di riottenere la poltrona da deputato per sé e per due o tre accoliti), anziché dei perfetti caxxari che anche le rispettive mamme hanno perplessità a votare il giorno delle elezioni. 

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giovedì 14 luglio 2022

Finalmente


Detto che le minchiate che sibila l’infido e meschino Microbo filoarabo non interessano a nessuno, SuperSanto “ne ha le palle piene” e, pur avendo i numeri (è bene ribadirlo), decide di darci su: sapesse quanto sono piene le nostre... La notizia della crisi di governo è ottima, essendo questo governo un non-governo, da sempre, un governo nato sulla carta e solo per volontà del Sistema, dato che tiene dentro tutti (anche i fascisti, che fanno opposizione di facciata per raccattar voti ma alla fine votano quel che si deve votare) e quindi, per definizione, non può governare. Infatti non governava: ratificava le decisioni prese da tre-quattro persone eterodirette, col Parlamento regolarmente umiliato e la Repubblica parlamentare presa a schiaffi. Questo governo cade perché SuperSanto si è rotto, non perché Conte ha deciso coerentemente di far mancare i suoi voti, dopo averlo annunciato più volte a aver anche indicato cosa si sarebbe potuto fare per evitare guai: chi sa leggere e capire quel che legge, troverà nella lettera di Conte a SuperSanto i nove punti cruciali, spiegati molto bene: sono le ragioni “nobili” per le quali il Movimento si defila, perché non si può per mesi e mesi essere ignorati e sbertucciati e costretti a firmare decisioni prese da altri e perennemente in contrasto col proprio programma, per giunta essendo il primo partito! Se Conte ha fatto un errore, è stato non mollare alcuni mesi fa. 
Mattarello rimanda SuperSanto alle Camere, dimostrando con evidenza una cosa che già sapevamo: e cioè quel che non aveva fatto con Conte, e che avrebbe evitato la caduta di Conte per via del noto piede di porco comandato dal Sistema (officiante il Capo dello Stato), fa ora: più chiaro di così...
Quanto alle affermazioni di leghisti che si dichiarano responsabili e governisti (ahahaha) o di servi che affermano che non si fa cadere un governo in pandemia, vorrei ricordare che altri hanno fatto cadere governi in momenti davvero critici e per ragioni meschine o inesistenti, mentre Conte non ha fatto cadere nulla e ha agito sulla base di motivazioni solidissime e condivisibili, oltre che lecite.
Buona crisi a tutti. Di un governo che prende decisioni senza coinvolgere il Parlamento se non per il voto di fiducia (chiesta un’infinità di volte) e che ha gestito malissimo il denaro del Pnrr (procacciato da Conte), la vaccinazione e la guerra in Ucraina, e che ha martellato sulla povere gente giorno dopo giorno, davvero non sentirà la mancanza il cittadino onesto e in difficoltà, ma solo chi sta molto bene e non vorrebbe stare meno bene, cioè i soliti parassiti rovina di questo Paese. 

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giovedì 7 luglio 2022

Adesso comincia il fango


Stare al governo ha senso solo se governi.
Se le tue proposte vengono sempre ignorate o addirittura sbertucciate, se le decisioni vegono prese da pochi e il Consiglio dei Ministri non ha il tempo di discuterne ma deve solo approvarle, se il Parlamento è ormai ridotto al rangodi maggiordomo, se di continuo si assumono provvedimenti contrari al tuo programma, se ti ignorano e denigrano di continuo è ovvio che devi uscire dal governo.
Questo non vuol dire far cadere un governo o ricattarlo, quello lo fecero Ganassa e Microbo, che non avevano ragioni valide (al contrario di Conte), nemmeno mezza, ma solo pretesti ridicoli. Inoltre con l’eventuale uscita dei 5s il governo avrebbe i numeri, quindi se cadesse sarebbe l’effetto di una decisione di SuperSanto e non di Conte.
So bene che i giornali e le tv adesso per settimane diranno che Conte è il nuovo Microbo o il nuovo Ganassa (che all’epoca gli stessi media difendevano, però), che è pazzo, che vuole far cadere il governo in pandemia, etc: ma si tratta di bugie belle e buone scritte e dette da servi leccaculo meschini e puzzolenti, da servitori della menzogna, da corrotti o autoschiavi, da infidi scribacchni al soldo dei potenti.
Conte è stato chiaro e cristallino, pubblicando la sua lettere a Draghi. 
Davvero, non ci meritiamo un politico così, è sprecato in Italia.
Paragonato ai puzzoni fra cui si muove (ma anche esaminato in assoluto, non solo per contrasto con la feccia) brilla come una (splendida) anomalia. Da schiacciare. 

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