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domenica 29 gennaio 2012

Di Pietro, idee buone e chiare

Di Di Pietro si dice da sempre quasi di tutto: che il suo italiano è approssimativo (ma non è vero e da alcuni anni è pure migliorato), che si esprime sempre in modo diretto e senza fumosi e diplomatici giri di parole (ed è vero, ma non mi sembra per niente un difetto), che ha l'ossessione di Berlusconi (non direi: semmai ha l'ossessione di chi non rispetta la legge, si chiami Berlusconi o Rossi, e figuarsi poi se un tale soggetto ha in mano le chiavi del paese), che è impelagato pure lui in notevoli guai giudiziari (falso, da quei pochi ne è sempre uscito in maniera cristallina, quindi per ora è pulito). Certo, durante Mani Pulite ha picchiato duro, ma il punto è se nei limiti di legge o no, non se troppo duro o troppo morbido. Può risultare antipatico, come no. E può risultare molto antipatico, specie ai delinquenti. Ma una cosa è certa, e l'intervista di ieri a casa Fazio lo ha confermato in maniera evidentissima: ha le idee molto chiare e sono, generalmente, buone idee: cosa chiedere di più a un politico, oltre al rispetto delle istituzioni, della legge e della decenza, requisiti che Di Pietro peraltro soddisfa? La sua visione del mondo non coincide con la mia, sebbene vi siano aderenze fondamentali, ma come negare che Di Pietro va dritto al sodo, coglie il punto, squarcia il velo dell'infingimento e del politichese per dire le cose come stanno, dice pane al pane e vino al vino, mette in mostra insomma, senza giochetti e volute di fumo, idee precise e piglio sicuro e pare integerrimo e rigoroso, sebbene un po' rustico? Ecco perchè sembra una mosca bianca, perchè parla chiaro. Giustizia, diritti agli immigrati, manovre del governo Monti: ottime idee e ottima esposizione, ruvida ma inequivocabile. Legalità e solidarietà, come non essere d'accordo?

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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venerdì 20 gennaio 2012

Domiciliari facili

Il carcere è eccessivo per il comandante Schettino, dice il giudice, e gli dà i domiciliari. Appurato che:

-il carcere è brutto e non si augura a nessuno;
-il carcere dovrebbe essere unicamente privazione della libertà personale (vi pare poco?) in un ambiente non dico confortevole ma dignitoso mentre in realtà è un inferno senza legge (come definire altrimenti lo stare ammassati in una cella stretta, in condizioni igieniche pessime, e assolutamente in balia del delinquente peggiore?);
-nessuno è colpevole prima del terzo grado di giudizio;
-in carcere e nei centri di raccolta marciscono per mesi innocenti, persone in attesa di giudizio, persone la cui unica colpa è essere stati beccati con un filo in più della dose ammessa o magari anche solo persone oneste e innocenti che però una legislazione fatta da maiali definisce "clandestini";
-la telefonata con la Capitaneria la dice lunga sulla mancanza di lucidità di Schettino la sera della tragedia;

mi sembra che una decina di morti, una trentina di dispersi, il comportamento tenuto prima durante e dopo il fattaccio, l'abbandono della nave, le evidenze che risultano dai fatti e dalle testimonianze potrebbero giustificare anche per Schettino il carcere, a logica. O per tutti o per nessuno, no? In fin dei conti se non avesse fatto quella manovra da imbecille non sarebbe successo nulla e nessuno sarebbe morto, mi sembra che quest'affermazione si possa già incidere sul marmo prima ancora del processo. Al suo paese dicono che Schettino ha salvato 4.000 persone (non bastava dire, che so, che non ha colpe? No, si vuole strafare). Ora, dico, tutto può essere, aspettiamo il processo. Può anche essere che abbia salvato pure dieci milioni di persone e moltiplicato pani e pesci, ma a giudicare dai fatti (quanto sono ostinati i fatti!) mi pare che col suo comportamento, paragonabile a quello di un adolescente schiavo degli ormoni e in sella a un motorino abbia salvato 4.000 persone dalla prospettiva di una crociera tranquilla e divertente. E non parliamo dell'amica e del vino per senso di carità.

Ma forse mi sbaglio. D'altra parte l'italiano medio al volante è migliore di Schettino? Assolutamente no. Tutti si dicono perfetti fino a quando il loro quotidiano comportamento irresponsabile non si traduce, magari casualmente, in tragedia. Fino a quando va tutto bene, sono bravi piloti. Per me, sono sempre criminali della strada.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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domenica 15 gennaio 2012

La fatalità qui c'entra poco

Prendi uno scoglio segnalato sulle carte (e che tutti sull'isola conoscono) e una nave enorme (piu' di 4000 persone) e sicura si inclina di 80 gradi in pochissimo tempo; panico, luce spenta (le luci di emergenza cosa facevano?), sei messaggi del comandante fasulli (parla di guasto elettrico e dice di star calmi, vorrei sapere quale guaste elettrico fa bum e ti fa diventare il pavimento una parete inclinata), equipaggio che anzichè mantenere la calma e aiutare i passeggeri urla di paura e non sa che fare, consigli sbagliatissimi di tornare in cabina, disorganizzazione e impreparazione da parte di chi dovrebbe saper gestire simili evenienze, scialuppe insufficienti (quelle su uno dei due lati sono inservibili a causa dell'inclinazione della nave), una corda che si spezza, pochi salvagenti che i passeggeri impauriti si rubano a vicenda, scialuppe buttate a mare cosi' come viene, comandante che a mezzanotte e' gia' a riva bello salvo e viene accusato di abbandono della nave: da quando andavo all'asilo so che il comandante deve essere l'ultimo a lasciare la nave. Appena ho visto al tg la notizia ho pensato vedrai cosa vien fuori nei prossimi giorni, non è un fatto banale, ci sono stranezze di cui subito si sentiva distintamente l'odore. La prima è venuta fuori oggi con quei capi di accusa bizzari a carico del comandante, per il resto vedremo. Al momento ancora una ventina di dispersi, ma sembra che la lista ufficiale ancora non sia disponibile e che comunque sia stata fornita dopo un bel po' di tempo (non basta inviarla per mail, una lista? non dovrebbe essere noto in ogni momento il numero e nome di chi è a bordo?). E poi: un'ora e passa trascorsa tra il botto e il segnale d'allarme? Ecco, se questo è vero non è più imprudenza, è un gesto criminale: un'ora passata a far cosa? Quale baco in testa puo' spingerti a non lanciare l'allarme per un'ora e giocare sulla vita di 4 mila persone? Morire per una fatalità e' piuttosto insopportabile; per via di una o più stronzate umane, intollerabile. Certo, sono solo voci, per ora, ma la storia dell'ora di ritardo l'ha detta il prefetto di Grosseto. Di certo le prime dichiarazioni della Costa Crociere e del comandante sono assurde. Speriamo solo non finisca come col Moby Prince, 21 anni e ancora non sai come e non sai perchè e intanto 140 persone non ci sono più.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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domenica 8 gennaio 2012

Quell' aria schifosa dall'inconfondibile odore di merda

Oggi dedico il mio post a quattro gravi segnali della deriva irrecuperabile di certe menti e della nostra società: segnali non isolati, non casuali, pericolosissimi, che ignorare sarebbe un errore fatale. Sono quattro esempi, alcuni nemmeno dei più gravi per dirla tutta, che prendo ad esempio di decine di altri. Esprimo il mio totale disprezzo per ciò che hanno scritto o detto Aicardi (Lega Nord), Guarnieri (Lega Nord), Ripa (Pdl) e Pallavidini.

Apprendo da repubblica.it che il consigliere comunale leghista di Albenga (SV) Mauro Aicardi, scrive su facebook, a proposito di una lite in strada tra due marocchini: "servono i forni". Questa, oltre che essere un'affermazione IDIOTA, è anche un reato. Indirizzo Ip o no, l'assessore, scusandosi, ha in pratica ammesso il fatto. Ma, dice Guarnieri (il sindaco di Albenga), Aicardi è "persona briosa e genuina" (sic) che "magari sentendosi tra amici, esprime concetti, volutamente provocatori, il cui significato è del tutto diverso da quello percepito" (doppio sic) e che "è un ottimo marito e padre di famiglia, un bravo amministratore, un individuo leale e sincero che rispetta le idee di tutti coloro che rispettano le leggi; "in un impeto di irritazione nei riguardi di coloro che delinquono, di chi con arroganza fa uso delle debolezze delle persone creando disagi sociali, ha usato un'espressione forte". (Guarnieri, facci un favore, chiudi quella bocca da cui escono boiate. O è troppo "forte" come espressione? sai com'e', anch'io sono leale e genuino, non sai poi quanto sia brioso). E lascia perdere queste arrampicate sugli specchi da circo equestre, "servono i forni" ha un significato solo, quel che dici fa ridere; puoi anche essere leale o un buon padre di famiglia ma se scrivi frasi razziste e violente scrivi frasi razziste e violente.
Aicardi: hai scritto una frase violenta, razzista, illegale, ingiustificabile e incompatibile con la tua carica. Dimettersi richiederebbe dignità e senso del ruolo che si ricopre, quindi lasciamo stare.

Sempre spigolando su repubblica.it passiamo poi al responsabile (sic) ai Trasporti di Lecce (Ripa, Pdl) che definisce Vendola "gay con turbe psichiche" e "signorina" e poi, per cercare di chiarire, insiste: "In natura esistono solo due tipi di generi umani: l'uomo e la donna. Il resto viene classificato scientificamente come 'turbe della psiche' patologia che rientra nelle competenze della scienza sanitaria in generale e della psicanalisi in particolare... Tutto il mio rispetto per il diverso!!! ma non si può passare un'anormalità per normalità perché di questo andazzo sta morendo la nostra società". E, per chiudere: Vendola è incapace di risolvere il problema della Sanità pugliese dal momento che "è serio e grave e va governato da chi ha le palle, ecco perché Vendola non può farlo e ha fallito". E ancora, in serata: "la scelta di essere omosessuale l’ha fatta Vendola non io" (no, pensare bestialità non si sceglie, ci si nasce, è vero). Magari è stato un altro che si è spacciato col suo nome a scrivere 'ste robe, dai!
Qui confesso che sono incompetente, non ho fatto studi di medicina e tantomeno di psichiatria, ché frasi siffatte, se prese sul serio, richiederebbero tali competenze.

Infine un caso assolutamente troppo difficile per le mie capacità: quel docente torinese che minaccia di fare una strage in sinagoga, afferma di voler giocare al tiro a segno con gli stranieri che spacciano sotto casa sua, dichiara di rifiutarsi di pagare l'Ici "per l'assistenza a negri, zingari, ecc, nonché mongoloidi e handicappati" e invita ad applicare "la politica del dott. Mengele". Gia' condannato a suo tempo per aver offeso le vittime dell'Olocausto e aver sostenuto tesi negazioniste, afferma pure di essere "molto orgoglioso di essere una delle poche persone, dopo la morte del Führer, che è riuscita nel suo piccolo a sconfiggere gli ebrei". Boh. La Digos ieri gli ha fatto visita, dai che non è colpa sua, analizzando i suoi pc emergerà la sua estraneità. Ora parlerà di provocazione, scherzo, libertà di espressione. Basta applicare la legge 654, no?

Tutti e tre hanno fatto queste apocalittiche minchiate su facebook. E' colpa di facebook!!! proibiamolo!!!, direbbero i soliti cerebrolesi. E sì che in giro ce ne sono tanti!...

Non sottovalutate questi segnali. L'aria schifosa dall'inconfondibile odore di merda che spirava in Germania, in Italia e un po' dappertutto in Europa ottant'anni fa sta tornando qua e là a farsi sentire, sempre di più, pian piano, la puzza e' inconfondibile. Segnali come questi ne colgo a decine ogni mese, questi sono solo un piccolo campione: al disastro si ariva sempre per piccoli passi, non dimenticatelo. Quel germe che ha putrefatto larghe fette della nostra storia di esseri umani è nei nostri cuori, silente, sempre. Sottovalutarlo porta a inevitabili sciagure, presto o tardi.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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venerdì 6 gennaio 2012

Vogliamo infine toccarlo, questo bastardo di un Caino?

Torpignattara, Roma. Un commerciante cinese è stato barbaramente ucciso assieme alla figlioletta di sei mesi durante un tentativo di rapina da parte di due o tre animali ancora in circolazione.
Nessuno tocchi Caino, ci hanno stressato le palle con questo slogan.
Qualcuno però lo vuole infine toccare, questo Caino bastardo che ha ucciso Abele? O vogliamo anzi pigliarcela con Abele (che magari un santo non era) e affibbiare qualche colpa pure a lui, mentre a Caino garantiamo ogni tutela, un processo giusto e lungo pieno di eccezioni, cavilli e prescrizioni, le solite giustificazioni dell'infanzia difficile, del degrado sociale e del non volevo non sapevo non avrei immaginato che, una pena ovviamente non eccessiva e poi ulteriormente scontata per buona condotta con permessi, semilibertà e altri bonus ecc, un percorso di rieducazione che ovviamente ci vuole, e poi un lavoro e la possibilità di rifarsi una vita dopo aver scontato la malefatta.
E al povero morto, chi dà la possibilità di rifarsi una vita? E alla neonata col cranio trapassato da una pallottola? E alla moglie ferita, choccata e rimasta sola?
Nessuno tocchi Caino. Ma qualcuno lo vuole infine toccare?
E saprei io, come toccarlo. Eccome, se lo saprei.

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domenica 1 gennaio 2012

Pagliacciate per ora, ipotesi di reato in futuro

L’ho gia’ detto varie volte, ma purtroppo ancora devo dirlo. Se fino ad ora la magistratura non è intervenuta di fronte alle pagliacciate secessioniste di Bossi & C. è con tutta evidenza perché si ritiene di perdere tempo e risorse ad occuparsi di pagliacciate. Abbiamo anche avuto per anni un ministro dell’Interno che pur avendo giurato per questa Repubblica ha più volte appoggiato simili buffonate o vi ha partecipato. Il punto è che nella ex Jugoslavia si è arrivati al massacro senza accorgersene; senza fare paragoni, è bene ricordare che certi giochi sono pericolosi, per quanto idioti. Durano da troppo tempo, il rischio è adesso maggiore. Forse sarebbe il caso di ricordare a certa gente che se se ne vuole andare può sempre espatriare e che la legge vale per tutti. Un bel gioco dura poco, a volte a un bimbo quattro urla le devi tirare, se poi anzichè minore fosse minorato, magari le urla potrebbero non bastare… In sintesi: basta con questi insulsi numeri da circo di quart'ordine, perché sono potenzialemente perisolosi e perché non appena venissero presi sul serio si tradurrebbero automaticamente in ipotesi di reato molto gravi a carico dei loro strampalati autori, ahimè da noi stipendiati sebbene non eletti.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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