Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (art.21)

* HOME * CHI SONO * REGOLAMENTO * COSA HO APPENA [RI]LETTO * COSA HO APPENA [RI]VISTO, [RI]ASCOLTATO *
MI PIACE * FB 1 * FB 2 * SCRIVIMI * CONDIVIDO * DEFINIZIONI * FONTI * ALIZEE *


.
Se trovi interessante quel che scrivo non sai cosa ti perdi su Twitter e Facebook.
Se non mi trovi interessante, lo accetto, ma hai un problema! :-)

lunedì 28 febbraio 2022

Art. 11, alcune precisazioni


Un conto è l’art.11 della Costituzione italiana, che non abbiamo rispettato quasi mai.
Esempio classico di violazione: la delirante e ingiustificata guerra in Afghanistan. (Ma è solo uno, ce ne sono tanti di casi simili a questo).
Un altro conto è fornire supporto e aiuti di vario tipo, militare e non, e armi (sì, anche armi) a chi, non responsabile di aggressioni o crimini internazionali, e ancor più se in chiara sproporzione di forze, e ancor più se paese democratico e non tirannia, venga aggredito sul suo territorio, ancor più se per ragioni infondate o non sufficienti, e solo al fine di usarle su questo territorio per respingere l’attacco.
Esempio tipico: l’aggressione dell’Ucraina in corso.n questi giorni da parte della Russia di Putin.
Il primo è abuso e sfregio della Costituzione, il secondo è atto doveroso (non solo se previsto da patti difensivi come la Nato o come quello implicato dalla partecipazione a una comunità come la Ue).

One thing is Article 11 of the Charter, which we have almost never respected.
Classic example of violation: the delusional and unjustified war in Afghanistan. (But it's only one, there are many).
Another thing is to provide various types of support, military and otherwise, and weapons (yes, even weapons) to those who are not responsible for international aggressions or crimes, and even more if in clear disproportion of forces, and even more if a democratic country and not tyranny, is attacked on its territory, even more so if for unfounded or insufficient reasons, and only in order to use them on this territory to repel the attack.
Typical example: the ongoing aggression of Ukraine.
The first is abuse and disfigurement of the Charter, the second is a dutiful act (not only if provided for by defensive pacts such as NATO or the one implied by participation in a community such as the EU). 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.

Leggi tutto...

domenica 27 febbraio 2022

Eh, ma Belgrado...



In pratica, a dar retta a certuni, qualsiasi azione criminale e disumana compiuta dopo il ‘99 ha la sua giustificazione nei bombardamenti di Belgrado. Non è giustificata o cosa buona, no, non si spingono certo fino a questi punti, ma è da “accettare” come ineluttabile o comunque prevedibile e logica, e da valutare comunque tenendo conto che chi adesso critica fece cose analoghe (per loro), e da giudicare considerando che Putin è stato costretto, povera stella, a dare il via a questa “operazione speciale” (do you remember “missione di pace”?), ché lui, di suo, sarebbe buono, pacifico, rispettoso dei diritti di tutti e sincero democratico. 

Quindi, da quel giorno, il benedetto giorno in cui qualcuno ebbe l’insana idea di dare il via alle bombe sulla Serbia, il coreano che si pettina coi petardi può lanciare missili verso il Giappone, costruirsi l’atomica e tiranneggiare il suo popolo, senza che noi gli si possa dire granché (“eh, ma gli Usa a Belgrado...”). E Naturalmente Assad può scatenare le guerre che vuole e massacrare le minoranze che meno predilige, e Putin può andare al supermarket a fare spesa mettendo nel carrello pezzi di Georgia, pezzi di Ucraina, la Crimea, etc., il tutto minacciando il mondo di usare l’atomica, con la stessa leggerezza di chi annuncia che si farà un bicchierino di vodka prima di coricarsi, e ordinando a diversi Paesi sovrani di non aderire alla Nato e chissà, magari, domani, alla Ue e al club di Topolino.
Adesso Putin, dopo aver soffiato per anni sul fuoco del Donbass, ha scatenato una guerra drammatica e insensata invadendo l’Ucraina, ma noi dobbiamo, secondo quelle anime belle, stare zitti, cioè, pur disapprovando con forza in generale tutte le guerre, dobbiamo lasciar fare a zio Putin, perché nel 1999 in Kosovo etc. e perché Biden sarebbe peggio di Putin e Trump il golpista ci aveva visto giusto.

Se Berlusconi finanziava la mafia, che dire? Gli americani hanno bombardato Belgrado e attaccato l’Afghanistan senza alcuna ragione; se Putin si mangia la Crimea tutti zitti dato che gli Usa non vollero i missili a Cuba, e se domani decide di attaccare la Finlandia, gli manderemo pure aiuti militari, giacché Bush e Blair si inventarono le prove su Saddam (ma noi idioti ci credemmo).

Insomma, dopo il 1999 tutto è permesso: adesso vado a borseggiare qualche vecchietta. Potrò sempre dire se beccato, che due anni lo faceva pure un mio vecchio amico di Lodi, cosicchè tutto si sistemerà e non avremo più due ladri, ma zero.

Forse l’errore di chi bombardò Belgrado fu, oltre alla decisione di farlo, quello di non appellarsi a qualche porcata sovietica precedente: e dire che ci sarebbe stato solo l’imbarazzo della scelta. 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.

Leggi tutto...

venerdì 25 febbraio 2022

Tutti, ma proprio tutti, ad eccezione di Luca




Io critico tutti. Da Meloni a Fratoianni, da Bossi a Berlinguer, da Martin Luther King a Charles Manson, dai fascisti agli anarchici, dai comunisti ai democristi, da Salvini a Letta, da Riina a Davigo, da Satana a Gesù, da Rocherduck a Babayaga! 

Demolisco gli onesti (sono quelli che non hanno avuto l’occasione!) e i disonesti, gli ignoranti e i geni, gli sfigati e i gastone, i belli e i brutti, i sinceri e i bugiardi, i coerenti e gli ipocriti, i traditori e i fedeli. Tutti! E se uno non fa mai errori, lo critico per questo: non si può essere così perfetti! Appena uno sbaglia, sia che abbia ucciso sei milioni di persone in pochi anni (e altri dieci indirettamente), sia che abbia sbagliato un congiuntivo, sia che abbia scatenato una guerra sanguinosa sia che sia stato condannato, da giornalista, per eccesso di ciritica, io stronco tutti. Per me son tutti incapaci, ladri, vergognosi, indegni! Tutti! Chi ancora non ha sbagliato lo farà presto (magari posteggerà un poco fuori dalle righe) e se non lo farà lo avrà fatto per me, che valuto e so bene quel che dico. 
Tutti!!! Critico, stronco, frantumo, sconfesso, sbertuccio tutti: e quindi ho sempre ragione, come la maestra quando corregge i compiti e segna con la matita rossa e blu gli strafalcioni! 

Tutti, ad eccezione di Luca. 
Che però non presenta mai un compito.
Che ha un’idea su tutto, ed è sempre la più giusta. Che non ha mai sbagliato un congiuntivo, anche perché usa sempre l’indicativo, per prudenza. E che non ha mai tradito una promessa (il fatto che non ne abbia avuto la possibilità non rileva). Che non ha mai cambiato idea (ma nemmeno ha mai cercato di applicarla in concreto), né ha mai rubato soldi pubblici (del resto, non li ha mai gestiti, ma è stato bravo lo stesso a non rubarli).
E idolatro Luca, che pochi conoscono e pochi apprezzano, e demolisco tutti gli altri, senza distinguere fra chi si macchia la cravatta col ragù a un pranzo di gala e chi vorrebbe bombardare i barconi pieni di profughi, fra chi si lascia scappare un ruttino durante una riunione di lavoro e chi tiene il busto del maiale pelato in tinello.

Ho sempre ragione, sono sempre dalla parte giusta, sono infallibile, non ho mai torto. Ci ho visto sempre giusto e meglio e più lontano degli altri, non sono mai stato deluso da nessuno (del resto, non ho mai endorsato nessuno tranne, per l’appunto, Luca che però non ha mi ha nai deluso, all’atto pratico: perchè non ha mai agito, dite che la ragione è questa? Siete solo invidiosi). Non ho mai sbagliato valutazioni su una persona: non ho mai detto di un tizio ecco, quello è bravo, e poi ho dovuto ricredermi, anche perché non ho mai detto di nessuno che è bravo, tranne che di Luca, che però non gioca mai, quindi non si sa se poi è davvero bravo, ma insomma: un po’ di fiducia! Del resto, lui non tira mai rigori ma non ne ha mai sbagliato uno, invece chi li tira ogni tanto uno lo sbaglia, e io lo affosso, e non mi interessa se ne sbaglia uno su trenta e per via di una buca sul terreno o per la bravura del portiere, o se ne sbaglia la metà a causa del fatto che si è fatto pagare per tirarli fuori, cosa volete che m’importi! Luca non li sbaglia mai!

E sono felice, perché ho sempre ragione. Io sostengo Luca e le sue idee, e critico te, tuo fratello, la tua famiglia e tutti i sette miliardi di persone che abitano su questo pianeta. E li critico tutti con la stessa ferocia, senza badare al dettaglio, una bella cannonata e via! 
Tutti incapaci! Tranne Luca, sul quale io, e me ne vanto, ho visto giusto fin da subito. 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.

Leggi tutto...

Distinguere e soppesare è condizione irrinunciabile per poter giudicare


Io critico chi lo merita (secondo il mio giudizio, ovvio) e in maniera argomentata e proprozionata alla sua presunta colpa e anche alla sua condotta passata: un serial killer al sesto omicidio non viene trattato da me come un rapinatore, né uno stupratore come uno che parcheggia negli stalli riservati ai disabili. 
E critico anche, se è il caso (per fortuna son casi che mi capitano di rado), chi in precedenza ho votato, sostenuto o lodato. Craxi, come linea politica, non mi dispiaceva: da quel che no scritto dopo Tangentopoli nessuno se n’è mai accorto... Ho criticato persone che avevo lodato e ho attaccato con durezza anche giocatori o dirigenti della società sportiva per la quale parteggio, il che è tutto dire.
Quindi chi pensa di potermi accusare di fare due pesi e due misure è abbastanza a corto di neuroni.

Criticare tutti o quasi tutti senza pesare le presunte responsabilità è qualunquismo e pressapochismo, è esercizio vano anche se comodo e fruttuoso. Il tutti ladri quindi nessun ladro non ha mai attaccato con me. Anche fra chi sbaglia, c’è chi è in malafede e chi no; chi è perdonabile o capibile e chi no; chi merita la gogna e chi solo alcune dure critiche. Le persone sono differenti fra loro, e differenti sono le loro presunte o certe colpe e anche le circostanze in cui i fatti avvengono: tenerne conto non è essere pignoli, né “garantisti” (che ormai per me è un termine offensivo) o partigiani; non tenerne conto è essere generici, distruttivi, poco equilibrati; inoltre è fare un favore ai peggiori.

Vi è poi la categoria di chi critica tutti, prima o poi, tranne due o tre santini che saranno sempre esenti da critiche proprio per il fatto che non si impegneranno mai sul terreno del fare: essere coerenti a livello di idee è una dote grandiosa, ma esserlo abbastanza anche quando si opera concretamente è ancora pià grandiosa, come dote. 

Criticare tutti senza fare distinzione, sparando nel mucchio, oltre che fare un favore ai peggiori che vengono automaticamente equiparati a chi peggiore non è anche se magari ha fatto qualche errore, è anche estremamente comodo: in questo modo, infatti, avrai sempre ragione, perché criticherai tutti a errore o presunto errore commesso; non essendoti mai esposto pubblicamente su qualcuno che si trovi poi a dover agire in concreto, non ti accadrà mai di dover fare mea culpa per una errata valutazione o di dover criticare chi prima avevi esaltato.

E, oltre a essere oltremodo comodo e inutile, è anche sterile, come esercizio. Fine a se stesso. Fa brillare in società chi lo pratica, ma è tutto. 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.

Leggi tutto...

giovedì 24 febbraio 2022

Lasciare tutto d’improvviso

Pensate per dieci secondi a chi, padre, madre o bambino, giovane o anziano, sano o malato, benestante o povero, questa mattina ha deciso di abbandonare in fretta e furia Kiev, diretto in lunghe file di auto verso la casa di un parente che abita in campagna o verso il nulla. A tutto quello che ha dovuto improvvisamente lasciare e che fino a ieri era considerato scontato: la propria casa, che rischia di non ritrovare se non sotto forma di macerie; i propri parenti e amici, il proprio lavoro, i propri giochi, la scuola, le abitudini, i progetti, la VITA. Senza sapere magari dove andare, come cavarsela, con quali soldi o aiuti. Senza sapere quando questa situazione si risolverà, e e si risolverà, e come. Magari col freddo e con la pioggia. 


autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.

Leggi tutto...

Ci vuole equilibrio


Io posso capire che gli Usa non godano di buona fama. In effetti, dal 1946 in poi la loro politica estera è piena di azioni vergognose e inaccettabili. Si credono i poliziotti del mondo ma nessuno ha mai conferito loro questo incarico. Badano solo ai loro interessi, coccolano l’industria della guerra, finanziano terroristi che poi dopo dieci anni combattono, organizzano golpe come se piovesse, etc.
Tuttavia ci andrei cauto coi paragoni, perché paragoni forzati non rendono onore alla ragione. Bush per esempio, ne ha fatto di ogni, davvero. Ma non è Hitler. E Obama, che resta un buon presidente, non è Gesù, e nessun presidente Usa può cambiare gli Usa e il mondo in una manciata di anni, magari avendo contro il Congresso. Ma paragonare Obama a Bush è operazione idiota. Non si può sempre fare di ogni erba un fascio, è un’operazione scorretta e comoda per chi è pessimo e vomitevole, perché si vede accostato a chi fa schifo e quindi migliora il suo status.
Allo stesso modo quando parliamo di Putin evitiamo di parlare delle porcate Usa che, come ho detto, non mancano. E’ proprio una roba diversa. Tanto per cominciare, non mi pare che gli Usa vadano in giro ad annettersi con la forza questo e quello. E poi vi è sempre una grande differenza tra una democrazia malata, piena di difetti, inquinata da un militarismo vomitevole,  da una Nato che da decenni non ha ragion d’essere, e un tizio che “governa” a vita e una dittatura in cui gli oppressori e i giornalisti sono incarcerati e uccisi. Tanto per dire, anche in Italia non sono garantiti pari diritti a tutti e si può finire manganellati da poliziotti senza codice identificativo solo per aver manifestato o si può morire per maltrattamenti in carcere, ma non siamo l’Arabia o la Turchia. E anche in Italia siamo vittime di una oligarchia (la casta) che fa i suoi interessi sulla pelle del popolo, ma non siamo la Corea del Nord o la Bielorussia.
Quindi parliamo male degli Usa finché vogliamo, lo faccio spesso anche io. 
Ma evitiamo paragoni idioti.
—-

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.

Leggi tutto...

martedì 22 febbraio 2022

Autore pubblicato!


Nuntio vobis gaudium magnum: scriverò un libro.

Titolo accattivante, del tipo "Le scandalose domeniche dei finti affittuari". 
Pseudonimo acchiappa lettori, per esempio Ledio Favilla o, meglio, Rosa Scopetta.

Incipit choc, per esempio "Fu solo nel garage sotterraneo che si accorse con disappunto che, nella foga del momento, gli era rimasto attaccato alla giacca un pezzo del fegato di quel bastardo che aveva appena squartato al quinto piano: era un vestito nuovo e di pregio, non ci voleva. Doveva stare più attento."

Prime pagine interessantissime e tutte le restanti copia incolla male assemblati di altri romanzi a caso...

Tanto in Italia non legge nessuno e spesso anche chi compra i libri li posa su uno scaffale e non li apre mai o non va oltre le prime pagine.
Però divento autore pubblicato, al limite anche autopubblicato, sempre morto di fame, ma è comunque un upgrade rispetto a scrittore sfigato e morto di fame.

Leggi tutto...

lunedì 14 febbraio 2022

Perché studiare

Una vita passata a studiare può dare un colore diverso a una fine ingloriosa?
—-

Io ho studiato anni. Un bel ciclo di elementari vecchio stile, fatte bene nei ‘70, con una maestra (che ricordo con piacere) inflessibile e rigorosa, che ci ha davvero dato le famose “basi”.
Una normale scuola media (ma con un paio di professori sopra la... media), un liceo discretamente impegnativo (c’erano meno disordine e insubordinazione di quelle che intuisco oggi, forse anche meno incuria e minori distrazioni). E poi una scelta universitaria forse non felicissima (decidere a diciannove anni cosa farai a ventisette- ventotto è difficile) e esami come se piovesse, con voti molto buoni, anche se con ritmo sincopato (ho detto che non sono un enfant prodige).
E ho sempre studiato tanto, e con scrupolo, non solamente per sfangarla ma proprio per studiare, e ho sempre viaggiato su voti medio-alti.
Una sola insufficienza (lieve e con attenuanti) in vent’anni e rotti.

Molto intelligente? Direi proprio di no.
Grande memoria? Non banale, forse, ma grande davvero no.
Notevole adattabilità al mondo? Quasi zero (lo dicono i risultati odierni, del resto).
Semplicemente, non ero proprio “scemo” o pigro (ma nemmeno fanatico, purtroppo) e non ho mai preso in considerazione in tanti anni l’ipotesi di andare a scuola non preparato.

Si potrebbe dire che è stato comunque tempo perso quello dedicato allo studio, dato l’esito. Buttato nel cesso (anzi, gettato alle ortiche: devo far vedere che ho studiato).
In realtà non voglio contestare l’esito di un percorso, che resta meschino, da un punto di vista oggettivo, o pratico, ma dire che quello è stato tutto fuorché tempo perso.
Leggere e studiare non è mai tempo perso, lo penso anche ora che conosco la fine (modesta) del mio romanzo.
Sotto un ponte vivrò meglio, avendo studiato.
Lo so, ci ricordiamo ben poco di quel che abbiamo letto o studiato, è vero. La memoria umana ha limiti angusti e il tempo è un nemico potente. Ma ci ha comunque arricchito, ci ha cambiato quel che abbiamo letto, ha sedimentato qualcosa in noi, che non vediamo ma c’è e ci fa essere quel che siamo oggi.

Avrò disperazione e rimpianti più strutturati. Avrò esempi a cui rifarmi, storie non vissute che sentirò però mie o storie vissute ma capite più a fondo, esperienze da cui trarre conforto o ancora maggiore disperazione, chissà. Magari finirò per rubare libri e panini e non solo panini.
Certo, soffrirò di più (chi più sa, più soffre); ma saprò anche trovare un senso alla mia sofferenza, e anche il non trovarlo dopo averlo cercato mi renderà migliore, anche sotto un ponte al freddo e coi topi e gli scarafaggi ad insidiarmi o ad angustiarmi. Grazie ai miei studi, sarò più bravo anche a sentirmi vittima del sistema: non genericamente, ma in maniera strutturata e argomentata, quindi, come ho già detto, forse più disperante, ma anche più soddisfacente. 
Alla luce della luna leggere alcuni versi di quella poetessa polacca premio Nobel che mi piace parecchio, o qualche riga di un delittoecastigo prelevato da un bookcrossing, mi darà qualcosa, che allevierà il mio niente.

Soffrirò, certo, forse anche di più di chi non ha studiato, è normale, ma soffrirò, come dire, con maggiore consapevolezza. 
Insomma, più come un poeta gettato in un pozzo, che come una talpa finita in una trappola.

Magre soddisfazioni?
Forse sì.
Ma non mi resta molto altro, quindi faccio tesoro del poco che ho o credo di avere.
E, anche se forse mi sono espresso un po’ confusamente, penso di avervi fatto capire perché secondo me leggere e studiare può essere poco remunerativo ma non è mai tempo perduto. 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.

Leggi tutto...