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giovedì 26 luglio 2018

Quando muore un uomo, muore un (piccolo) mondo


Sergio Marchionne è morto. Inaspettatamente.

A chi dispiace, chi esulta.
Chi lo considera uno che ha fatto solo il suo lavoro , e bene, venendo strapagato (quanto un uomo non dovrebbe mai essere: duemila volte il salario di un operaio, e poi i premi). Chi lo erge a campionissimo nazionale. Chi ne pensa ogni male. Chi pensa che sia giusto strapagare un manager, "e allora i calciatori?". Chi si indigna.

A me spiace perchè è morto un uomo e quindi non potrà più godersi un tramonto, una birra, il velluto di una pesca, un gol al 90' che ti dà i tre punti, il sorriso di un bambino, l'erba di un prato, l'ombra di un albero. Non potrà più respirare l'aria fresca di montagna, abbracciare con lo sguardo l'orizzonte, fare progetti, o sentire il sole sulla pelle. Non potrà più leggere Dostoevskij o ascoltare Čajkovskij. Non potrà più fare niente, e tralascio qui la posizione di chi crede che sia solo passato a un'altra vita: sto ai fatti oggettivi per come noi esseri umani, limitati, possiamo conoscerli coi nostri sensi e il nostro intelletto.
E mi spiace anche perchè qualcuno Marchionne amava e qualcuno amava Marchionne: chi viveva con lui, i parenti, gli amici, etc. E non lo avranno più.
Quando muore un uomo, muore un (piccolo) mondo.

Se devo giudicare il suo operato, non mi è mai piaciuto per niente. Sono sincero: per niente. Per quello che ha fatto, per come lo ha fatto. Che la sua azione sia stata gradita ai vertici per i quali lavorava non mi stupisce e non influenza il mio giudizio: è normale, se lavori bene (male per me), che quelli per cui lavori godano. Gli interessi in campo sono contrapposti, se gli uni sono molto contenti, è ovvio che dall'altra parte non vi possa che essere difficoltà e disperazione.

Perchè non se ne può più sia di tizi palesemente decerebrati che maledicono un morto o augurano la morte ai parenti di chi fa satira su un morto (la satira tratta di morte dai tempi di Aristofane), sia di quelli che esaltano chiunque, anche il peggiore degli uomini, se solo muore. In vita mia non ho mai sentito dire: è morto, ed era pessimo.

Vi sono due piani diversi. Un uomo che muore. E quel che ha fatto in vita.
I due piani sono distinti. Ed è bene dirla tutta, la propria opinione, sotto tutti e due gli aspetti.
Ma per distinguerli occorre avere intelligenza e sensibilità. E queste cose non le trovi all'iper.

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mercoledì 11 luglio 2018

Cosa sarei io?

COSA SAREI IO?

Ed eccoci al secondo tema: la presunzione di chi manco ti conosce e spara giudizi definitivi su di te. Adoro certi tizi, perché confermano le mie teorie poco lusinghiere sul genere umano.

Se in 50 anni di vita c'e' pure un nero che mi ha dato del razzista, voi capite bene che ci può stare davvero di tutto, quando si parla di persone che pensano di aver capito chi sei e si sibilanciano con affermazioni lunari. Ché dare del razzista a me è come dare del capellone all'arbitro Collina, ma tant'e'.
Ricordo che faceva sempre richieste assurde in negozio, e di conseguenza non ho quasi mai potuto accontentarlo: da lì il razzismo. Prova un po' tu a chiedere sempre in una libreria un libro introvabile da anni o in macelleria due chili di pasta, poi vediamo. Ma la gente è così: presuntuosa e tranchant.
Nel suo caso poi vi era anche la parziale attenuante che essendo nero sei sempre nel mirino dei cretini del razzismo (ce ne sono a migliaia), quindi ti senti sempre sotto accusa, e rischi di divenire paranoico. Tuttavia non lo giustifico del tutto, devi sempre distinguere. Saper distinguere è ciò che ci differenzia da un sasso.

Ma non mi interessa questo caso particolare, l'ho citato solo come esempio di quello che può arrivare a pensare la gente di te, e convinta di aver ragione! E, voglio dire, se tu dici che il tale personaggio è ladro, io posso crederti o no, mica lo conosco! Magari millanti, magari è vero: non si sa. Ma se dici che io sono razzista, diciamo che trattandosi di me medesimo io lo so, se quel che dici è vero o invenzione pura... e allora mi incavolo. Chiaro, no?

E così a volte è capitato che mi dessero del fascista (eh???), del giustizialista (non so cosa voglia dire, in tutta franchezza), financo del maschilista! (ahahahaha) magari solo perché evidenzio le contraddizioni di schiere di starlette che denunciano molestie sessuali vent'anni e dieci film dopo, anziché nell'immediato, o di donne che fanno dimettere certi figuri perché trent'anni prima sfiorarono il loro ginocchio a una cena.

Come ti muovi, sbagli. Se parli male delle religioni (voglio dire, ne parlerei pure bene, se sapessi cosa dirne di buono) sei un ateo bastardo, se critichi il Pd (avete presente sfondare una porta aperta?) sei un grillino di merd@, se critichi Papi sei un comunista manettaro, se dici che le Ong devono rispettare le leggi come tutti sei disumano, se sei per l'accoglienza sei un buonista del caxxo. Ok, ho capito l'antifona, tranquilli, ora date pure un po' d'acqua al vostro singolo neuroncino bello, su.

Alla fine io la lezione di Pirandello la conosco da decenni, non esiste un solo Mauro, ma un Mauro almeno per ogni persona che mi conosce. E non è vero che non giudichiamo le persone, ne abbiamo un'idea due secondi dopo averle viste per la prima volta; un'idea che poi si affina, o cambia, ma che esiste fin dall'inizio. Però ragazzi miei evitate di stressare l'apparato riproduttivo definendomi nei modi più stupidi, suvvia. Se io sono maschilista Landru era un tipo non violento.

E per gente che non mi conosce e giudica intendo pure quelli che hanno parlato come due ore in tutto nella vita, o hanno letto "qualcosa" di quel che scrivo e pensano di avermi capito. Nemmeno io mi sono ancora capito del tutto, quindi evitate figuracce, eddai!


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martedì 10 luglio 2018

La Banca vince sempre

Il conto corrente è uno di quelli online nato apposta all'epoca per scoraggiare il cliente a presentarsi allo sportello (meno clienti allo sportello vuol dire meno lavoro e meno spese per la banca) e a questo scopo promosso e piazzato con canone di 3 euro circa, fra l'altro totalmente rimborsato nel caso in cui nel mese si faccia almeno un'operazione in internet.

Per anni tutto bene, più o meno.

Improvvisamente la banca decide che il canone deve aumentare di ben 0,75 eu al mese e decide, badate bene, che nel caso in cui si faccia la famosa operazione mensile in internet non verrà totalmente rimborsato ma comunque €1 graverà sul correntista. E tutto questo viene giustificato in base a un decreto legge che imporrebbe alle banche conferimenti maggiori allo scopo di garantire la stabilità del sistema creditizio, e stiamo parlando proprio di quelle banche che di recente sono state salvate dal governo con una marea di soldi pubblici, che avrebbero potuto essere utilizzati per altri e ben più nobili scopi, dopo che le stesse si erano messe nei guai da sole in seguito a gestioni assolutamente vergognose e dissennate.

È sempre valida la famosa frase di Brecht secondo la quale che cosa sarà mai rapinare una banca al paragone di fondarla?
Si prendono i tuoi soldi (li custodiscono), nel frattempo li usano spesso in maniera dissennata riconoscendoti un interesse pari a zero, anzi negativo cioè dissanguandoti con le spese annuali; poi però quando chiedi tu qualche soldo perché ne hai bisogno ti staccano tassi di interesse da paura e se tardi a rimborsare ti massacrano: questo sarebbe fare banca nel Duemila.

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lunedì 9 luglio 2018

Non sono un cavallo

Ho già scritto su questo tema, ma non è mai abbastanza.
In realtà sono due i temi che oggi mi solleticano la penna, ma partiamo dal primo, il che, come modo di procedere, conserva pur sempre intatta la sua bella validità.

C'e' chi usa i social per lavoro (farsi pubblicità), chi per curiosare a tempo perso nelle vite degli altri, chi per informarsi (?), chi per inoltrare qualche citazione e sporadicamente commentare interventi altrui (in genere però senza quasi mai esporsi troppo sui più diversi argomenti, o perchè avverte acuta la fatica di andare oltre le due righe o per prudenza). Poi c'e' anche chi lo usa per cercare l'anima gemella (i c.d. autolesionisti) o per molestare, offendere, o fare sexting, stalkeraggio e giochetti vari (i c.d. stron*i).

Io lo uso per tutte queste cose (tranne le ultime cinque e fatta eccezione per le parentesi), ma soprattutto per scrivere. Su tutto. Di tutti. Spesso avendo come ispirazione l'attualità e il flusso delle news, ma non necessariamente. Dicendo sempre come la penso, senza finzioni, e quindi rischiando parecchio (le brutte figure), perchè chi si espone sempre, e spesso repentinamente, dicendo la sua opinione, spesso su fatti ancora non sedimentati e non chiariti a sufficienza, rischia sempre.
Lo faccio volontariamente (mi piace e lo trovo utile esercizio) e ovviamente senza scopo di lucro. Lo facevo già prima di Facebook, Twitter e banda, sul mio blog: non sono un millennial né un generazione Z. E prima ancora scrivendo ai giornali o a me stesso.

Quello che molti non afferrano, o per distrazione o per spiacevoli lacune del kit neuronale in dotazione, è che se io parlo bene dei cavalli, non vuol dire che vendo cavalli, o che li addestro, o che io stesso sono un cavallo. E se parlo male delle religioni non vuol dire che sono un senza dio o che voglio offendere in maniera indiretta quelli che, miei amici di Facebook o lettori generici, dovessero essere cattolici o seguaci di altra religione. E se critico i vegani, non voglio offendere Piero, che è vegano. Se ho intenzione di dir qualcosa a Piero, scrivo direttamente a lui, non lo faccio indirettamente demolendo il proselitismo veganico.

In sintesi: se voglio mandare un messaggio a un tizio, non giro un film, non scrivo un libro, non faccio un post. Alzo la cornetta e lo chiamo.
Quindi leggetemi senza sentirvi presi di mira. D'altra parte, avendo qui e nella vita vera (?) amici integralisti e atei, vegani e carnivori, asessuati e ninfomani, tolleranti e razzisti, grassi e magri, belli e brutti, cattivi e buoni, ricchi e poveri, se mi preoccupassi sempre di poter ferire qualcuno non dovrei più scrivere su niente, e questo, francamente, non fa per me.

Qual è l'altro tema di oggi? A breve un altro post.


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sabato 7 luglio 2018

1,10

Ti consegnano la posta a giorni alterni se non più raramente... al negozio ti portano un pacco generalmente nell'unica ora di pausa pranzo... molte volte o non suonano al campanello o 10 secondi dopo averlo suonato sono già andati via (forse presumono che uno viva accanto al citofono) e il pacco te lo devi andare a ritirare alle Poste due giorni dopo facendo anche la tua bella coda... Però, per quanto riguarda gli aumenti, sono sempre all'avanguardia: adesso, dal 3 luglio per l'esattezza, per spedire una busta che contenga anche un solo foglio A4 non bisogna più spendere 0,95 euro ma 1,10 (che, lo ricordo, equivalgono a lire 2130) e per un tipo di spedizione che ci può mettere 2 giorni come 15, senza che tu possa reclamare perché hai spedito con posta prioritaria, che un tempo appunto era prioritaria ora è diventata la cenerentola del gruppo delle spedizioni, perché se vuoi spedire con una ragionevole certezza di tempi devi scegliere una spedizione ancora più costosa, per esempio una di quelle tracciate. Pertanto, come sottolineo sempre, a fronte di un servizio che non solo non migliora ma peggiora le tariffe continuano ad aumentare... mi sembra che non abbia alcun senso chiedere €1,10 per spedire un foglio di carta a 20 km di distanza, lo si può chiedere solo in un paese come il nostro in cui di fatto non esistono alternative.

PS: e ovviamente non hanno da venderti i francobolli da 15 cent con cui puoi integrare quelli che hai già a casa...

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mercoledì 4 luglio 2018

Di sana e robusta Costituzione

Guardando la tessera ANPI il pensiero va subito alla Costituzione della Repubblica Italiana, una cosa davvero bella...

Certo, perfettibile come tutte le cose umane, ma veramente di poco e con saggia delicatezza, con acume, con misura e maestria, con tocchi lievi ed appropriati, e sempre con grande capacità interpretative per restare dentro la logica che ha ispirato Coloro che l'hanno scritta e, nel caso, adeguare qualche termine o qualche enunciato al passare dei tempi. La Carta richiede poi non solo le giuste idee ma anche una lingua all'altezza dei nobili concetti che incarna: gli articoli richiedono periodi brevi e piani, parole appropriate e ben pesate: la forma, nella Costituzione, è essa stessa sostanza.

Per intenderci, non si sente assolutamente il bisogno di interventi di riforma sconsiderati, scomposti, violenti, illogici, potenzialmente anti-democratici e partoriti con poca cura e nessun lavoro di cesello da individui che non hanno nemmeno lontanamente le giuste competenze per occuparsi di questi temi, come quello che per fortuna il popolo italiano ha di recente rispedito al mittente. Come sottolineato prima, non si trattava solo di un disegno di riforma tecnicamente infondato, a tratti insensato e gravido di conseguenze problematiche, ma anche di una riscrittura assolutamente scadente e non all'altezza, verbosa, opaca, intricata, sciatta, prolissa, laddove idee nobili e universali da un lato e periodare chiaro, lineare, preciso e armonico dall'altro devono sempre andare di pari passo in questo documento fondativo del nostro essere società civile.

Spiace che negli ultimi anni la Costituzione sia stata disattesa proprio da coloro i quali dovrebbero esserne gli affidabili custodi a nome nostro, e quando dico questo mi riferisco sia a chi non ha posto in essere tutte le politiche necessarie al fine di dare piena attuazione ad alcuni articoli che ancora oggi sono lettera morta o comunque in gran parte disattesi, sia alle cariche istituzionali e ai rappresentanti del popolo sovrano che a volte l'hanno interpretata in maniera troppo estensiva, per adattarla alle discutibili esigenze del momento, tradendone clamorosamente lo spirito, violandola se non nella forma certamente nella sostanza.

Mi auguro che i partiti e le formazioni politiche attualmente al governo abbiano a cuore questa meravigliosa Carta, a differenza di quello che hanno fatto molti dei precedenti governi; rivolgo il mio auspicio sia alla Lega, un tempo "Nord", che in passato ha invece avallato parecchie decisioni che l'hanno tradita clamorosamente, sia al Movimento 5 Stelle, che non ha invece colpe pregresse, che della difesa della Costituzione e dei suoi irrinunciabili principi e valori ha sempre fatto una delle sue più splendide bandiere e che ora, che è chiamato da poche settimane alla prova dei fatti su base nazionale, dovrà dimostrare a tutti di essere in grado con azioni concrete di mantenere questa bellissima promessa, nonostante siano sempre forti, purtroppo, le spinte a snaturarne la natura per i più biechi fini.

Perché la Carta è il perimetro fondativo del nostro vivere Insieme, e ciascuno di noi deve averla a cuore, indipendentemente dalle idee politiche alle quali si sente più affine. Essere antifascisti oggi è implicito nell'essere democratici, liberali e laici; non è un'opinione o una scelta di campo, è un modo di essere, l'unico che può avere pieno titolo ad esistere in questo nostro disastrato ma amato Paese.

Il fascismo non è un'opinione, è un crimine, dal punto di vista umano prima ancora che dal punto di vista della legge. La Costituzione nasce proprio per renderne impossibile il ritorno ed ogni singola parola in essa custodita ne è recisa negazione.

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domenica 1 luglio 2018

Francamente, non vi stimo

[Premessa: se avete fretta, leggete questo testo un'altra volta; se invece vi spaventate di fronte a testi superiori alle 5 righe non leggete proprio quanto segue, vivrete felici o crederete di farlo, il che francamente è lo stesso; se siete omofobi, razzisti, fascisti, integralisti fanatici di una qualsiasi religione, o parte integrante di questo Paese corrotto e marcio, non leggetelo perché sarebbe davvero tempo perso, non che io ci tenga al tempo di un razzista o di un corrotto, eh, ma voglio essere corretto.]

Parlando francamente, un buon cittadino dovrebbe tifare per la riuscita del Progetto 5 Stelle, nato dal nulla una decina di anni fa e incredibilmente arrivato ad esprimere quello che è il primo partito del Paese da cinque anni, contando solo sulle proprie forze e sull'autofinanziamento.
Un buon cittadino dovrebbe tifare per la riuscita del Progetto 5 Stelle indipendentemente da quali partiti ha votato nelle elezioni del passato. Si tratta infatti dell'ultima speranza che il nostro Paese ha per cambiare. Se non l'ultima, ché il futuro non si può mai conoscere, certamente una speranza importante, fallita la quale non ve ne saranno più o non ve ne saranno altre per lungo tempo.

Chi invece sin dal primo giorno è pregiudizialmente contro il progetto 5 Stelle, o addirittura vomita odio, o più semplicemente non fa che evidenziarne i difetti (che ci sono, come in tutte le cose umane), facendo di ogni erba un fascio, confondendo travi con pagliuzze, casi singoli con metodi di gestione, credendo ai servi che infestano la stampa e la tv, senza prendere atto della notevole differenza positiva che lo caratterizza rispetto ai marci partiti tradizionali, per quanto mi riguarda non è un buon cittadino, ed è vittima di malafede o partigianeria, due grandi difetti. E qui parlo del singolo cittadino, non di tutto il sistema di potere radicato e marcio che vedendosi minacciato dall'avanzata di una forza nuova che parla di onestà e trasparenza fa muro e cerca in tutti i modi di resistere e di infangarla, usando tutti gli strumenti a sua disposizione, compresi i media servi.

Non importa se si è di destra o di sinistra, si tratta di prendere atto del fatto che i partiti che ci hanno governato negli ultimi trent'anni e più hanno fatto scempio del nostro Paese e sono intasati di corrotti, incapaci e a volte anche di mafiosi. Sono in politica da decenni e di politica vivono. Candidano indagati, rinviati o condannati come se fosse la cosa più naturale del mondo, non fanno dimettere i rinviati a giudizio e nemmeno i condannati. Delinquono abitualmente. Sono arroganti e bugiardi. Attaccano la magistratura e cercano di metterle la mordacchia. Attentano alla Costituzione. Occupano i media. Sperperano i soldi pubblici. Infangano l'articolo 54 della Costituzione. Pregiudicano il nostro futuro e quello dei nostri figli. Mentono. Manipolano la verità grazie al capillare controllo dei media. Umiliano il Parlamento e la Democrazia. Sguazzano nell'illegalità e nel malaffare. Sono nostri nemici. Sono nemici delle persone per bene, che lavorano e pagano le tasse, di quelli che non buttano le cartacce per terra e aiutano chi è in difficoltà. Tolta qualche eccezione, la situazione è questa.

I 5 Stelle sono sicuramente non espertissimi (nessuno lo è, all'inizio) e certamente poco "sgamati" politicamente (naif) quindi più soggetti a cadere in trappole di vario tipo ma hanno entusiasmo, volontà, spesso competenze non banali e facce nuove e pulite (non candidano chi ha problemi con la legge, e vorrei vedere); inoltre non hanno nessuna responsabilità per quanto accaduto in passato: non mi sembra poco. E' il Movimento che aspettavamo: persone comuni, come noi, neofiti della politica che si propongono di cambiare le cose e, poi, tornare nella società civile. Si sono dati regole che in un paese civile sarebbero normali ma che qui in Italia, stante la situazione, suonano come rivoluzionare: mandato massimo 10 anni, nessun candidato con la fedina penale sporca, nessuno spreco di denaro pubblico, autofinanziamento, allontanamento immediato di chi si macchia di reati di un certo tipo o di chi riporta condanne o anche di chi dovesse tenere comportamenti eticamente inaccettabili ma penalmente irrilevanti. Rispettano la Costituzione, non sprecano soldi pubblici anzi ne restituiscono a vagonate, cercano di esser il più possibile trasparenti. Ce la stanno mettendo tutta, insomma. Al di là di qualche inevitabile mela marcia, il sistema è sano e questo è quello che conta. Dall'altra parte invece, non solo parecchie mele sono marce, ma lo è tutto il cestino, il sistema insomma: ecco la differenza abissale che le vostre partigianeria e miopia politica non vi fanno cogliere.

Nessuno ha mai detto che fra i 5 Stelle nessuno infrangerà la legge, il solo pensarlo o prometterlo sarebbe da idioti al cubo, sarebbe come se io promettessi che una volta eletto riuscirò a farvi toccare la luna con un dito, sarebbe idiota prometterlo e più idiota ancora crederci: l'essere umano lo conosciamo, è fallibile e soggetto a tentazioni, e di furbetti ce ne sono pure fra i 5 Stelle, senza contare quelli che fiutando dove tra il vento si infiltrano per intrallazzare. Ma quello che conta è la diversa selezione della classe dirigente (non perfetta, ma eccezionale se paragonata a quella delle altre formazioni) e la diversa reazione di fronte a problemi giudiziari: nessun attacco alla magistratura, anzi pieno appoggio, e punizione immediata per chi la merita.
Sono anni luce distanti da questo sistema partitico corrotto. E' una differenza di intenzioni, di progetto, di obiettivo, oltre che di modus operandi. E sono differenze che non vengono certo oscurate dai singoli casi, che in casa 5 Stelle appunto per quanto si è detto sono tali, mentre nel resto del sistema sono la prassi tollerata, anzi incentivata.

Scendendo nel dettaglio, quando si deve individuare un manager o un tecnico a cui affidare un compito, studiare per bene il suo CV, esaminare la sua fedina penale, chiedere lumi con gli strumenti a disposizione sulle eventuali indagini in corso su di lui è quanto di meglio un cittadino possa chiedere a una persona che ha eletto, e questo i 5 Stelle (solo loro) fanno. Se poi chi ottiene un incarico si fa ubriacare dal potere e cade in tentazione, questo innanzitutto dimostra quanto è permeata di corruzione la società civile, dopo decenni di cattivi esempi della politica e poi, in seconda battuta, questo non si può certo imputare al Movimento, se la scelta, come ho detto, è ricaduta, in base a criteri oggettivi, su una persona che aveva fedina penale e CV in regola. Questo aspetto sembra sfuggire a molti, che si ostinano a dire, da anni, per creare un alibi alle loro scelte scellerate, che i 5 Stelle sono come gli altri. Non lo sono, perché non hanno colpe per gli scempi passati e perché cercano di agire in base a regole nuove e di grande valore. Io, e con me altri 10 milioni di persone, non abbiamo votato supereroi, ma persone pulite, forse poco esperte, che si danno regole nuove e belle e cercano di applicarle.
Non mi interessa se Piero ruba (spererei che non accada, ma non è il fatto centrale); mi interessa sapere come è stato scelto Piero e che fine fa adesso che si è scoperto che ruba.

Certo sono uomini, ma si sono dati regole diverse, quindi sono diversi dagli altri. Allo stesso modo, quello che conta non è se il singolo politico o il singolo tecnico verrà colto con le mani nel sacco (capiterà anche in casa 5 Stelle, in futuro, è evidente); quello che conta è se quella persona è stata messa lì sapendo che intrallazzava, o magari proprio perché corrotta o corruttibile, o perché parente o amico di, o per fare o restituire un favore o se invece è stata messa lì scegliendola in base a criteri oggettivi; e poi un'altra cosa che conta è la reazione del partito di fronte a un caso giudiziario. I partiti tradizionali, di fronte a un'indagine o a un'intercettazione scabrosa, generalmente attaccano la magistratura, parlano di giustizia a orologeria, difendono a priori l'indagato, che, notate bene, spesso aveva già pendenze giudiziarie quando è stato scelto, non lo fanno dimettere neppure se rinviato o condannato, lo premiano. E cercando in tutti i modi di rendere sempre più difficili le intercettazioni e di far funzionare male la giustizia, lesinando risorse e facendo riforme cervellotiche al posto di quelle che servirebbero: d'altra parte, chi delinque ha interesse a che la giustizia funzioni male, è comprensibile. E non parlo del delinquente naturale di Arcore, o meglio non solo di lui, ma di un sistema di partiti marcio nell'essenza. Sono sistemi diversissimi, ed è questo che rende il Movimento 5 Stelle un qualcosa di nuovo e una grande speranza per tutti.
Se non lo capite, avete dei limiti o siete in malafede, tertium non datur. E se vi offendete, peggio per voi. Io non sono iscritto ai 5 Stelle, non ho parenti fra i loro vertici, non sono pagato da loro (?). Sono un cittadino che davanti all'urna sceglie per il meglio. E ho una notevole capacità di critica e di analisi, non sono venuto giù con la piena.

Né ha rilevanza la voce secondo cui i 5 Stelle sarebbero meno istruiti o più creduloni o incompetenti dei politici che finora abbiamo dovuto tollerare. E' vero, alcuni dovrebbero studiare di più, ma come tutti i deputati del passato: avete presente le figure che facevano ogni volta che venivano intervistati a sorpresa con domande di cultura generale? I pentastellati hanno titoli di studio mediamente superiori ai candidati degli altri partiti (eh sì) e sono solo poco esperti, ma l'esperienza si fa col tempo, e d'altra parte se l'intollerabile schifo attuale ci spinge a cambiare è normale barattare onestà e pulizia con inesperienza. Basta poi pensare ai politici degli ultimi anni per capire come fra di loro vi siano stati oltre che delinquenti o persone in conflitto di interessi a volte macroscopico anche perfetti incapaci o autori di gaffes memorabili, per non parlare dei Cv imbarazzanti.
Anche il discorso della simpatia o dell'antipatia non ha valore, perché vale per il Movimento e per i partiti e non è certo rilevante nel momento in cui si deve scegliere quale futuro provare a dare al nostro Paese se un certo personaggio, all'interno di un partito, è simpatico o meno.

I 5 Stelle non usano soldi pubblici per farsi conoscere e non hanno media a favore (e meno male), anzi li hanno tutti contro, perlomeno 9 su 10, e quell'uno che resta fuori è neutrale (come dovrebbero essere tutti,) non a favore. Il fatto di avere tutto il mondo contro o quasi (potere politico costituito, potere finanziario, mediatico ecc) dovrebbe farvi venire qualche sospetto... Combattono tutti i giorni con una casta potentissima che non vede l'ora di eliminarli e che ha il dente avvelenato perché è stata estromessa dai giochi che contano. Siamo bombardati ogni giorno da megafoni mediatici che spargono fango sui 5 Stelle, inventando cose o esagerandole, e nascondendo le malefatte dei partiti tradizionali.
Hanno difetti (tutti li hanno, è impossibile votare una persona priva di difetti), hanno un codice etico perfettibile ma ce l'hanno ed è buono (gli altri partiti lo hanno e non lo seguono o non lo hanno proprio), a volte sbagliano, ma sempre in buona fede e comunque chi sbaglia paga, mentre prima veniva premiato addirittura. Ci stanno provando, con coerenza e serietà. Fino a quando il sistema sarà sano, le mele marce non avranno rilevanza (se buttate fuori subito il cestino non si guasta, e d'altra parte i vermi non si possono eliminare dalla natura, qualche mela si guasterà sempre) e la nostra fiducia in chi sta cercando di fare cose diverse sarà motivata. Ovviamente, è stupido aspettarsi miracoli in un anno o due, di fronte a problemi gravissimi, incancreniti e provocati da decenni di gestioni criminali della cosa pubblica: ci vorrà molto tempo. Teniamo poi conto che attualmente, non avendo il 51 ma il 32%, e stante la natura della nostra repubblica (democratica parlamentare) e della nostra legge elettorale (proporzionale, oltre che, diciamo incidentalmente, pessima e scritta e imposta da alcuni partiti per danneggiarne altri), i 5 Stelle stanno governando con la Lega, quindi non hanno le mani del tutto libere dai lacciuoli del pasato. D'altra parte era inevitabile, per quanto appena detto, cercare un accordo programmatico, che è cosa ben diversa da un'alleanza. Un accordo fra l'altro trasparente e a tutti noto, non come le alleanze sudicie e segrete del passato vedi per esempio il famigerato Nazareno.

Ecco perché dico che, non essendo i 5 Stelle né di destra né di sinistra (ma comunque più di sinistra, a leggere il loro programma), ed essendo il prodotto di una reazione popolare allo schifo imperante, e non avendo il loro programma nessuna traccia di razzismo o di altri tarli oggi così diffusi, chi non li sostiene o almeno non spera nel loro successo fa prevalere la sua partigianeria o i suoi interessi di bottega sull'evidente interesse nazionale e si dimostra davvero poca cosa. Poi, è chiaro, non tutto può piacere, ma qui si tratta di salvare un Paese e in ogni caso, a meno di non candidarsi in prima persona, votare e comportarsi da buon cittadino vuol dire scegliere l'offerta politica migliore, quella più vicina al bene del Paese, e questo io ho fatto il 4 marzo.

Non posso aspettare che nasca un partito di onesti al 100%, cioè di persone che oltre ad essere state oneste fin qui garantiscano che lo saranno fino alla morte, sarebbe utopico come aspettare che arrivi il Messia: moriremo prima. Quello che chiedo è un "partito" che si dia regole oneste e chiare, che insegua la trasparenza e la serietà, che emargini chi sbaglia, che non si affidi a chi già delinque come respira, che cerchi di gestire la cosa pubblica onorando il popolo sovrano e la Carta, tenendo lontano dal potere i delinquenti o emarginandoli appena ne emergano. Questo si può chiedere, questo io chiedo e questo il Movimento per ora dà.
Se poi i 5 Stelle fra dieci anni si rileveranno marci come i predecessori, bene: vorrà dire che sceglieremo altri, se nel frattempo saranno nate offerte politiche nuove. Altro non possiamo fare, d'altra parte: a meno di non imbracciare le armi, o ci si candida in prima persona, o ci si astiene (brutta cosa davvero) o si sceglie l'offerta politica migliore (o la meno schifosa, fate voi). E il 4 marzo, così come anche 5 anni prima, il Movimento era ed è tuttora l'offerta politica migliore fra quelle proposte, e per distacco.
Se io sono stato quasi ucciso da un chirurgo incapace e mascalzone, e adesso mi affido a un altro, e questo, supponiamo, non mi soddisfa, proverò ancora a cambiare, ma mai e dico mai mi affiderò di nuovo a quello che quasi mi ammazzava. Se invece mi soddisfa, ho cominciato a risolvere i miei problemi. Penso che questo esempio sia molto chiaro.

Perché se riusciranno a cambiare anche in parte questo Paese alla deriva, sarà un vantaggio enorme per tutti, non solo per chi li ha votati. Quando dico tutti intendo tutte le persone oneste, non i ladri o chi campa su privilegi e ruberie.
Io mi fido di chi non tiene al denaro al punto da resituirne, di chi si dà autonomamnente alcune regolette di gran pregio e cerca in tutti i modi di rispettarle, di chi, fresco e pulito anche se non navigato come i poco illustri predecessori, ce la sta mettendo tutta per fare qualcosa di buono, sapendo che in ogni caso dopo 10 anni al massimo dovrà tornare nella società civile e non potrà campare di politica tutta la vita.

Voi siete liberi di tifare contro il nostro Paese e il nostro futuro. Di dire che sono come gli altri. Di ingigantire gli incidenti di percorso (inevitabili), non capendo che sono comunque cambiate le impostazioni ed è questo che conta, solo questo!, non il singolo mascalzone che sempre ci sarà. Siete liberi di continuare a dar credito ai media servi, ai tg e ai giornali che abbiamo e che fanno davvero pena, per quanto sono poco obiettivi se non addirittura falsari matricolati. Di favoleggiare sulla poca democrazia dei 5 Stelle, voi che avete votato per partiti padronali e marci. Di pretendere che i 5 Stelle in due mesi o in due anni risolvano i gravissimi problemi ereditati frutto di trent'anni o più di sconci. Di continuare con la vostra miopia, quella che vi ha spinto a dare fiducia per decenni a perfetti incapaci e disonesti e che adesso misteriosamente vi impedisce di darla per qualche anno a questi nuovi attori della scena politica italiana, del tutto privi di colpe passate.

Francamente, non vi stimo, perché o siete poco informati e avete lacune culturali (e allora vi invito a informarvi meglio e a colmarle), o siete di parte e la vostra partigianeria offusca la capacità di giudizio, o siete parte attiva di questo sistema corrotto e quindi agite e parlate per interesse personale.

Francamente, non vi stimo. Perché siete parte del problema di questo Paese. Ci avete portato fin qua e adesso ci impedite di provare a cambiare. Create menzogne o credete con facilità a quelle create da altri. Non avete capacità critica e non fate nulla per acquisirla. Siete pecore passive, complici e inetti strumenti nelle mani di chi da decenni fa strame di questo Paese, della nostra vita, del nostro futuro, di chi ci avvelena il presente e ci nega un futuro. Siete biechi tifosi, non buoni cittadini. Pedine, non soggetti attivi. Non sapete distinguere, analizzare, soppesare, valutare. Non avete memoria. Siete anche e soprattutto voi il problema che ci sta soffocando.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.

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