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martedì 29 marzo 2022

Non se ne può più dell’ignoranza

25 mesi da Codogno e anche stasera una tizia, tifosa Samp, con la quale più volte ho discusso del tema Covid su Twitter, e che ho spesso contestato per le minchiatelle che diceva e per il fatto di definire falsi i dati ufficiali (di 150 Paesi?) senza portar prove, messa alle strette dopo aver scritto una intollerabile serie di puttan*te antiscientifiche, mi ha bloccato, affermando che l’avrei offesa, quando invece ne ho solo contestato fortemente, come faccio con tutti, le suddette puttan*te l’ho invitata più volte a smettere di diffondere informazioni false e pericolose in tema di salute. Se anche una sola persona, gonza, dovesse crederti e non si vaccinasse e poi morisse, tu l’avresti sulla coscienza. Qui si passa da Putin, che mette in galera 15 anni chi scrive o dice la parola “guerra” durante una guerra, all’Italia, Paese in cui puoi scrivere nefandezze antiscientifiche sui social e non rischiare nulla.

E’ sempre il solito film... il vaccino qua, il vaccino là , io sono giovane e sana e il mio sistema immunitario blabla, e hai visto il caso di quella ragazza genovese blabla, io e i miei familiari l’abbiamo preso ma è stato un banale raffreddore (e allora?) e i medici divono tutto e il contrario di tutto blabla, e io mi fido solo di alcuni medici blabla, etc etc: la solita serie trita e ritrita e imbarazzante di luoghi comuni, boiate e assurdità novax. Lei non crede ai medici, dice: bene, le ho detto, se dovessi stare male non chiamare il 118 ma Telegram o un tuo amico incompetente come te, sii coerente... Lascia il posto all’ospedale a noi che crediamo nella scienza... Senza vaccini e senza farmaci saremmo tutti morti da decenni... Ma lei, precisa, non crede a QUESTO vaccino, agli altri sì. Ohibò, abbiamo beccato un’esperta di tecnologia mRna, vedi che kulo? Non sa una mazza di medicina e non crede a un vaccino, a questo... E io, le ho detto, non credo al dna, alla legge di gravità (gli oggetti per me cadono a terra solo per pigrizia) e nell’evoluzione della specie... Inoltre, ho precisato, anche io non credo a tutti i medici ma solo ad alcuni, e precisamente a quelli biondi, femmine e under 35...

Questa è convinta che se uno è giovane e sano al 100% si salva dal Covid, il che è clamorosamente falso, oltre a essere un bell’atto di menefreghismo per i malati, gli anziani e i fragili, dato che vaccinarsi non è mai scelta individuale ma sempre collettiva, ed etica.

25 mesi, iddiosantissimo... 
L’ignoranza non si sana se non studi... E dopo una certa età, non si sana e basta. Non sai una cippa di una materia e parli, ripeti a pappagallo le minchiate lette qua e là, non sai nemmeno cosa è il dna e non sai distinguere i virus dai batteri e cianci...
L’ignoranza arrogante poi è uno dei mali peggiori dell’umanità.

Dice: e tu allora hai competenza? No, le dico, sono solo abbastanza intelligente ma non sono medico, infatti mi affido alla scienza, che è fallibile (essendo umana) ma è il meglio che abbiamo (il resto è sterco) e ai medici, al 97% dei medici, non a quel 2 o 3% di sciroccati laureati o di fan del transalpino detto Papaya che da decenni spara caxxate in quantità senza mai produrre uno studio scientifico a supporto.

Che squallore, e da 25 mesi. 

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sabato 26 marzo 2022

Ragionamenti carini ma sterili

Il video del pettinato a scemo nordcoreano che spara il missile contro il Giappone è di una ridicolaggine assoluta.
Pongo una domanda a chi afferma che Putin è stato provocato e, povera stellina impaurita (ha 5000 missili puntati sulle città europee) non poteva fare a meno di scatenare la guerra perché rischiava di avere la Nato ai confini, di essere sotto tiro gné gné, etc (tutte minchiatelle, sia chiaro): cosa direbbero se gli Usa e il Giappone decidessero di invadere la Corea del Nord, che li tiene sotto tiro, che lancia missili di continuo e che ha missili in grado di raggiungere città nipponiche e americane? Sarebbe un diritto di Usa e Giappone, in base ai loro ragionamenti sul bolso bandito russo.
I vostri ragionamenti sono carini, ma non reggono il confronto con la realtà. Non è poco. 

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giovedì 24 marzo 2022

Tanti auguri, scarto dell’inferno


Da un mese ormai quell’immondo maiale vomitato dall’Inferno sta massacrando scientificamente e per pura brama di dominio uomini, donne e bambini e sta distruggendo paesi e città, oltre a raccontare un sacco di menzogne e a minacciare questo e quello nel mondo. Da un mese ha violato i confini di uno Stato indipendente e ha sguinzagliato i suoi sgherri a seminare morte e distruzione, a rubare e stuprare. E in Europa e nel mondo c’è chi ha fatto e fa affari con lui, e chi lo difende dando le colpe alla Nato o agli Usa o alla Ue, come se potesse essere colpa del mio vicino, se gli stacco un braccio, per averlo “infastidito” con le foglie del mio albero in autunno. E c’è chi tira in ballo tutte le violenze del passato, spesso nemmeno paragonabili, per giustificare o “spiegare” quelle di oggi, e chi afferma che dovremmo stare a guardare mentre un popolo perde tutto quello che ha e la sua libertà.

A Putin non va giù che l’Ucraina sia un Paese in cammino verso le democrazie europee, fuori dalla sua sfera di influenza, e che ambisca a entrare nella Ue, altro che Nato (ricordiamo cosa scatenò la rivolta del 2013, in barba agli analisti da cortile che vomitano assurdità). Fra l’altro perché Putin non potrebbe tollerare la Nato al confine quando ha già insediamenti Nato a poche centinaia di km nel nord e quando noi abbiamo migliaia di missili russi puntati sulle nostre teste ogni giorno?

I vostri discorsi sono interessanti (solo alcuni, la maggior parte fanno ridere) ma sterili e inutili, in questa fase. Sarebbero serviti qualche anno fa, forse serviranno tra diversi anni per i libri di storia. Adesso, con l’incendio alle porte dell’Europa, occorre agire e fermare il piromane, non calare le braghe di fronte all’ennesimo autocrate feroce che prova ad asservire un continente. I pacifisti da discount fanno bella figura, esattamente come i no green pass, che si ergevano a difensori dei diritti costituzionali (in quel caso essendo fra l’altro solo volgari novax imbarazzati dal dichiararsi tali); pontificano e ci espongono i dettagli delle loro anime pure e immacolate, votate alla pace universale e all’etErna armonia fra i popoli. Esattamente come quelli che, incapaci di distinguere anche solo i virus dai batteri, ci ammorbavano con le loro fantasiose teorie mediche su vaccini e pandemia, espongono punti di vista in genere bacati, a volte fondati e stimolanti, ma tutti, e sottolineo tutti, utili come le previsioni del tempo di sei mesi fa. 

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martedì 22 marzo 2022

I nuovi protagonisti

Sputano veleno trecento giorni all’anno contro tutti e per tutte le questioni, dall’ultimo decreto legge alla segnaletica carente nel loro quartiere, dai conflitti che agitano il pianeta alla lite condominiale.
Sanno tutto, han sempre ragione, si ricordano tutto, confutano tutto, sbertucciano, citano, rivendicano, protestano, minacciano di far valere questo e quest’altro diritto, sono i migliori, i perfetti, i giusti, coloro che hanno solo idee ottime e previsioni azzeccate, gusti sublimi e hobby nobili, affetti stabili e proprietà solide; quelli che sanno tutto e di tutti, qualunque personaggio o fatto tu citi essi sanno tutto e soprattutto quello che nessuno sa, hanno la legge al loro fianco e la Ragione si è addirittura alzata in piedi per lasciar loro l’ultima sedia disponibile, vedono l’orrido in chiunque ad eccezione che nelle persone davvero orride, che allora, per puro bastiancontrarianesimo, diventano povere stelle con attenuanti, usano l’anticonformismo di facciata come un raffreddato usa il fazzoletto di carta, si dichiarano pacifisti e contro la violenza, ma se ti appoggi al loro cofano ti urlano dietro e se provassi a torcere un capello a un loro figliolo o a toccare un bene di loro proprietà ti scaricherebbero (giustamente) addosso due bombe atomiche senza chiederti nemmeno conto, o si rivolgerebbero a mille studi legali per affossarti, perché il pacifismo si fa meglio col sedere degli altri e son tutti buoni a pontificare quando a rischiare casa, affetti e vita sono  persone lontane da noi.

Sono i nuovi protagonisti della scena italiana e mondiale, dopo i gli ignoranti antivaccinisti: i pacifisti che trovano giustificazioni a Putin e odiano Zelensky come i coglioncelli odiavano Grillo prima ancora che fondasse un movimento, e adorano politici marginali e persi fra le nuvole, sempre usi a criticare tutto e tutti ma inchiodati da decenni al 2% e incapaci di fare alcunché qualora mai ne avessero l’occasione, proprio a causa del fatto che sanno solo criticare e quel poco di idee che hanno sono sterili e inapplicabili nel mondo reale; quelli che hanno il mito della Russia e odiano tutto quel che è americano, quelli che gli parli di Mariupol e ti ricordano di Bush e di Nixon, gli parli dei giornalisti avvelenati e ti tirano fuori un delirante paragone con l’Italia, quelli che gli parli della Nato e si attaccano alla baia dei Porci, quelli che gli racconti del veleno putiniano e ti citano Assange, quelli che ti ricordano le malefatte dell’Occidente sino a risalire ai cattivoni di Neanderthal pur di giustificare gli orrori dell’attualità, quelli che è già successo in passato, quelli che il buono non era buono anni fa e il cattivo è cattivo solo perché costretto dal finto buono a incattivirsi; quelli che trovano sempre le pagliuzze e mai le travi e cercano sempre il pelo nell’uovo senza riuscire mai a fare una frittata come si deve; quelli che hanno sempre un paragone assurdo pronto in canna o un distinguo idiota caldo in forno, quelli che si infuriano se discuti un loro assunto o critichi una loro opinione ma poi rispondono a quel che scrivi alla maniera del ce l’ho più lungo io.

Sono ovunque, sui giornali, in tivù, sui social, al bar: sembrano legioni perché parlano sempre e a voce alta e dicono cose che non puoi che condividere se ti stai facendo una birretta e hai messo il cervello in standby per rilassarti, ma che ti appaiono subito per quel che sono, cioè assurdità mega galattiche, non appena riattivi anche solo il primo livello di neuroni.

Come nel caso dei novax, prendono linfa e coraggio dall’opinione di qualche psuedo esperto che in forza dei suoi titoli ha accesso ai media e, usando un linguaggio tecnico per lubrificare e veicolare idee del menga, emana competenza e con questa riveste ragionamenti che esaminati all’osso invariabilmente risultano sciocchi quando non idioti al cubo.

Ci vuole pazienza, ma tanta pazienza. 

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Le parole sono importanti

Io ho anche difficoltà a chiamarla “guerra Ucraina-Russia”.
Se un vicino di casa, preoccupato perché stavo per aderire a Scientology, e temendo che questo fatto avrebbe potuto arrecargli qualche pericolo, si inventa che io sono o potrò presto diventare una minaccia per la sua famiglia (e che mia moglie è nazista e che teniamo armi chimiche in cantina) e forza la mia porta, distrugge il mio arredo, fa i suoi bisogni sul tappeto, picchia mia moglie e cerca di uccidermi non è in corso una “guerra Mauro - Vicino di Mauro”: si tratta di un pazzo assassino che ha aggredito Mauro e sta continuando a distruggergli le cose e a cercare di fargli del male.
Quindi è “aggressione russa all’Ucraina” o “invasione dell’Ucraina”.
Le parole sono importanti.
E non rileva per niente il fatto che altri, in altri quartieri, abbiano magari fatto cose analoghe in tempi precedenti, né che io abbia magari avuto comportamenti poco civili anni prima con un altro vicino nella città in cui abitavo in precedenza, né che a volte sia stato poco cortese con il vicino che adesso ha sporcato il mio prezioso tappeto: perché non ci si fa giustizia da soli e perché si tratta di fatti non pertinenti, o addirittura non relativi alle parti in causa adesso (io e questo demente pericoloso) o comunque di fatti del tutto inadeguati a giustificare una simile brutale reazione. 

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lunedì 21 marzo 2022

“Ci siamo capiti” e altri lubrificanti


“Ci siamo capiti” è una delle più stupide affermazioni possibili, e delle più false.
Capirsi è di fatto impossibile. Anche con se stessi, figuriamoci con un orrido altro da noi.
Può accadere solo per caso e solo per istanti o limitatamente a un aspetto, e quasi sempre inconsapevolmente: si tratta di eventi di cui non merita trattare in questa sede, tanto sono rari e del tutto casuali.

Diciamo che ci siamo capiti quando abbiamo intimanente deciso, magari senza accorgerci, che per ora possiamo evitare di discutere oltre su una certa cosa con una determinata persona e quindi dichiararci d’accordo.
Ma capirsi è ben altro, anche volendo limitare la tenzone a un solo argomento e non a tutto quel che è dentro di noi.
Quindi no, non ci siamo capiti e non ci capiremo mai davvero, ma se non ci accontentassimo di questa utile e ipocrita sospensione del dissidio mascherata da universale accordo non potremmo convivere.

E’ un’illusione, una di quei lubrificanti che ci permettono di vivere, esattamente come l’olio permette al motore di girare. Un’altra è l’intima certezza che non moriremo mai, che non capiterà a noi ma sempre agli altri, e di certo non ora e non troppo presto. Un’altra ancora è l’amore, questa è fantastica: scegliere a caso una persona fra sette miliardi e mezzo e ritenerla, sulla base di niente e spesso contro ogni evidenza, come indubitabilmente e incredibilmente superiore in tutto a tutte le altre, salvo poi cambiare radicalmente idea dopo pochi mesi o anche dopo vari anni, e pensare, sempre in maniera del tutto illogica e infondata, che la seconda decisione sia quella giusta e non la prima o, ancor meglio, nessuna delle due.

D’altra parte la vita è una prova così dura, assolutamente ingestibile da parte di un essere dotato di così tanta intelligenza da capirne le implicazioni più sottili molto più e molto meglio di un bruco (anche se sempre in maniera desolatamente limitata), che senza il ricorso a questi lubrificanti (quelli che ho citato e tanti altri: la capacità di dimenticare il passato specialmente se doloroso, l’assoluta tendenza a sovrastimare noi stessi oppure, quando dobbiamo dar prova sul campo di quel che siamo e sappiamo fare, la tendenza a sottovalutarci e ad enfatizzare le inesistenti qualità dell’altro, etc.) non riusciremmo ad affrontare la realtà. 

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giovedì 17 marzo 2022

I pacifisti del “no armi” siano coerenti: mi lascino in pace...


Ai pacifisti del “no armi” auguro di non essere mai aggrediti. Cavolo, ma vi ci vuole un disegno per capire cosa vuol dire essere aggrediti sulla propria terra, vedere la propria città distrutta, essere bombardati, dover fuggire avendo quaranta minuti di tempo per infilare tutta la propria vita in una valigia e senza denaro o quasi, e dover partire per chissà dove, sapendo che al ritorno con tutta probabilità non avrete nemmeno più una casa e un lavoro, sempre se non creperete prima come topi? E dover passare settimane al freddo, per strada o in rifugi di fortuna, dovendo fare affidamento sulla bontà degli altri e magari in terra straniera? E se avete bisogno di medicine per le vostre cure? E se vi ammalate? E se vostro figlio ha la febbre o vostra madre a un certo punto non ce la fa più?

Pensate alle vsotre giornate... una notte in un letto caldo e morbido, il riscaldamento, un bagno personale, il dentifricio, la carta igienica, una doccia calda, vestiti puliti, una lavatrice, una bella colazione, un ricco pranzo, una cena rilassante, un bicchiere di vino, la libertà, un’auto, un lavoro, gli hobby, la tv, i libri, gli amici, lo spritz, gli sport... tutto questo non esiste più, solo freddo, acqua tagliente sulla faccia, mani gelate, vestiti zuppi, stanchezza, paura, dolore, km e km a piedi in terra straniera, futuro incerto, non dove lavarsi, fame, casa distrutta, amici morti, figli traumatiuzzati, ecc.

Non siete pacifisti, ma siete idioti. Perfetti idioti. 
Teorici del cacchio, gente che si perde nei ragionamenti astratti senza provare ma a calarli nella realtà e accorgersi così che sono inutili. La pace non la si ottiene e non la si difende solo con la non violenza, voi confondete la pace con il dominio del più forte. I nostri nonni sono morti per la libertà sulla quale adesso voi sputate, e non erano assassini ,a combattenti per la libertà e la dignità (essendo adesso in gioco quella degli Ucraini, è comodo fare i filosofi da divano, i gandhi dei poveri). La guerra è giusta, se vuol dire resistere all’invasore, a chi ti butta giù casa, a chi ti spara o spara ai tuoi figli o violenta tua sorella: è sacrosanta!

Anche io amo la pace, follemente, e sono contro ogni forma di violenza, ma girarsi di là quando un paese, per giunta vicino a noi, europeo, democratico, libero e amico, viene aggredito è da bastardi. Ed è pure controproducente, dato che si legittimerà Putin a fare quello che vorrà, dato che nessuno lo contrasta. I pazzi furiosi vanno fermati, non assecondati. Il rischio di una guerra atomica esiste da sempre, anche Putin sa che se la scatena non ne caverà le gambe, probabilmente è folle e assassino, ma non dovrebbe essere scemo. Se tutti i paesi europei attaccassero la Russia, senza usare atomiche di qua e di là, chi vincerebbe? Avete la risposta... Quindi, sia pure a malincuore, occorre aiutare chi è aggredito, in tutti i modi, anche quello militare. In questo modo forse si prolungherà la guerra, certo, ma si eviterà un futuro di schiavitù per gli sconfitti e soprattutto si costringerà l’aggressore al negoziato. Se io non aiuto una persona che tre figuri stanno picchiando, questa morirà subito e soffrirà meno... ma se la aiuto magari se la vedrà brutta ma sopravviverà: sono dubbi da porsi?

Aiutare chi è aggredito non esclude la ricerca di un negoziato.
Finitela di cianciare a vuoto e di fare gli splendidi con la libertà degli altri.
Se qualcuno non se la sente di scendere in campo (per esempio io), aiuti in altri modi (come faccio io) ma non fracassi le palle con idee assurde che ripete a pappagallo ma che, di fatto, non portano a nulla. Se qualcuno punta il fucile sulla testa di tuo figlio e tu puoi sparargli, lo fai o gli dici prego si accomodi? Avete rotto, siete peggio dei novax... siete i novax, in buona parte, lo so.
E, fra l’altro, fra di voi, ci sono pure persone violente, pronte a uccidere per un nonnulla. Ci sono persone che manifestano per la pace quando a essere massacrati sono gli altri, ma che sarebbero pronti a tagliarti la testa in quattro fette se solo provassi a toccare la loro roba, i loro cari, la loro vita di cacca di parolai. 

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Mi chiedo che cosa ci vogliano fare con quella vernice




[6147 caratteri; la parola “nausea” compare 5 volte e le parole sono 1252, parentesi quadra inclusa: questo è perfezionismo maniacale. Comunque Guerra e Pace, in inglese, contiene circa 600.000 parole, oltre al fatto di essere mediamente scritto meglio]

MI CHIEDO CHE COSA CI VOGLIANO FARE CON QUELLA VERNICE

10 aprile 2021, sabato

Due giorni fa ho terminato La nausea di Sartre. Lo avevo già letto in gioventù, poi per anni mi sono limitato solo ad averla di frequente, ma questo è un altro discorso che sarebbe troppo noioso affrontare e che chiamerebbe per forza il mondo sul banco degli imputati, e chi sono io per pretendere di processare tutto quel che ci circonda (da notare il carattere minaccioso dell’espressione)? Avevo anche letto L’età della ragione (che ho sotto adesso), ma questo non lo ricordavo, anche se a ben vedere ne ho tracce dentro di me.

Devo ammettere che La nausea è un romanzo filosofico che mi ha segnato ben al di là di quanto sospettassi. Non vi allarmate, questo testo che state leggendo non è una recensione anche se può avervene dato l’impressione, tanto meno è la recensione di un libro del poliedrico francese; ma toglietemi una curiosità (non tutte, però, perché senza che vita sarebbe? Sarei costretto ad accendere la televisione, non solo a spolverarla di quando in quando): davvero siete arrivati a questo punto senza fare scrolling? Mi stupite, non pensavo che le vostre giornate fossero così prive di impegni e così aride di soddisfazioni dal doverne cercare nel tentativo di constatare quanto siano meschini i conoscenti o i vicini di casa che filosofeggiano come tromboni sui social. Vi ho ritrovato, nella Nausea intendo, idee che ho da sempre e che non ricordavo di aver trovato lì o di aver precisato meglio leggendo quelle pagine.
Sartre è troppo complesso e ricco di sfacettature per poter io adesso dire di ritrovarmici almeno in buona parte: sarebbe presunzione. Ma certamente non mi è alieno.

Da pochi minuti ha cominciato a piovere una pioggia molto fine: sono quasi le cinque del pomeriggio. Ho aperto la finestra del mio studiolo perché attirato dai lamentosi latrati di un cane e ho visto Ba e Fra rientrare di fretta a casa con due o tre sacchetti bianchi, che mi è parso contenessero barattolini di colore o qualcosa di simile, e con due o tre rotoli di carta. Ba aveva anche un ombrello chiuso in mano. Il cielo è grigio, l’aria è fredda, le previsioni del tempo dicono che va a peggiorare: anche quelle della mia vita, del resto, e in media sono più affidabili.

Ali e Mo hanno appena terminato di guardare un dvd con un film piuttosto datato di Scooby-Doo, un cartone che non mi ha mai entusiasmato; questo non ha ostacolato in alcuna misura il discreto successo della serie, e la cosa un po’ mi disturba: il fatto di non aver avuto voce in capitolo, sia chiaro, non il successo della serie.

Adesso continuerò a leggere le avventure di Matteo e Marcella: sono al punto in cui Daniele ha reso Marcella consapevole della sua volontà, anche se lo ha fatto ispirato da odio e non da affetto. Mi viene in mente che ai tempi della pubblicazione della Nausea, quando cioè alcuni editori stavano discutendo dell’opportunità o meno di pubblicarlo, uno, non ricordo chi, si chiese se Sartre avesse talento. Certamente costui aveva il talento di non riuscire a intuire quello degli altri, forse si faceva influenzare dalla fama, che quasi mai ne è figlia diretta.

Ho due copie della Nausea, entrambe in italiano. La seconda è un po’ macchiata, la comprai usata. Adoro i libri usati, anche se non amo chi li macchia, proprio per niente. Non sono macchie vive, ma a me le macchie infastidiscono (gli aspiranti Freud possono ricamarci su), quindi tempo fa l’avevo rilegato con perizia con una sottile e liscia copertina trasparente. Un lavoro ben fatto. Mi ha dato soddisfazione, anche se ne ho subito percepito l’estrema inutilità, già mentre lo stavo facendo in verità, nella prospettiva della fine che tutti ci attende e anche, son sincero, tenuto conto del fatto che ne ho due copie, nessuna delle quali ancora così vecchia da poter avere un valore economico di rilievo, per tacer del fatto che quella che ho letto e leggo è l’altra.

Mi chiedo cosa ci faranno con quella vernice. Il fatto che l’ombrello fosse chiuso, invece, posso spiegarlo con l’esiguità delle precipitazioni in corso e con la vicinanza tra il parcheggio e il portone. A chi può venire in mente di verniciare qualcosa in questo fine settimana uggioso e insignificante? Verniciare richiede ottimismo e caldo secco, quest’ultimo presto o tardi lo avrò. Scooby-Doo ha avuto nei decenni passati un successo veramente planetario e penso che oggi sia tutto sommato preferito a Sartre, se parliamo di una platea di bambini under 12. Con gli adulti le cose cambiano, Sartre va alla grande, è il secondo autore più letto dopo Fabio Volo e dopo gli articoli della Gazzetta dello Sport, se non ricordo male.

Dopo l’età della ragione, che potrò ben presto dire di aver letto due volte ma probabilmente mai raggiunto, è mia intenzione continuare la mia rivisitazione di Bassani, un autore ignorato dai più: del resto, son tutti su Sartre, è comprensibile. Non vi capita mai, sui treni o al caffè, o su panchine scrostate poste sotto alberi rachitici in parchi desolati, di vedere giovani e meno giovani immersi nella lettura di Nekrassov o de L’essere e il nulla? Davvero, no? Nemmeno a me, ma avevo necessità di un confronto, come disse quel tale che dopo cinque birre e due spritz è stato arrestato per rissa giovedì scorso giù al baretto, sul far della sera.

Sartre non saprà mai che l’ho letto e apprezzato e che ho sempre trovato i suoi lineamenti familiari, ma, son sincero, non penso che a impedire questa sua consapevolezza sia più di tanto il fatto che è deceduto da anni; anche se, occorre riconoscerlo, l’essere morti non aiuta a venire a conoscenza delle cose del mondo, fossero pure relative a insignificanti forme di vita come la mia (falsa modestia che però in società è richiesta e dà un tono).

Ho deciso di buttare giù queste poche righe, oggi che è sabato, perché domani non ne sarei stato in grado, essendo la domenica uno dei più grandi inganni universali di cui è vittima l’incauto e ingrato bipede che l’autore di Delitto e castigo definiva uomo: in teoria giorno di riposo e letizia, da dedicare ai culti religiosi (per chi ci è portato, gli altri possono sempre provare con un taxi, ma nei festivi non è facile), agli affetti familiari o all’inspiegabile rimpianto di non averne, e agli hobby; ma in pratica giorno del tutto singolare proprio perché diverso dagli altri e privo delle loro così rassicuranti abitudini e dei tranquillizzanti orari che scandiscono le nostre vite, giornata spesso funestata da fastidiosi cerchi alla testa che il risveglio eredita dal sonno, festival della malinconia e delle rotture di scatole, del resto già fortemente inquinato dal cupo presagio di un lunedì ingombrante e incombente perfino a partire dall’immediato dopo pranzo. Volevo vedere l’effetto che avrebbe fatto, sullo schermo lucido di un moderno tablet di marca, questo mio agitato panorama mentale: ché, poi, riuscire a trasformare in grande capolavoro il proprio disagio interiore è da sempre la chiave di ogni artista di successo, il che rende ancora più bizzarro e inspiegabile il fatto che io ci abbia provato e, sia chiaro, non per l’inadeguatezza del citato disagio. 

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domenica 13 marzo 2022

Da domani spesa libera

A me il ragionamento: “se mandi armi ma tanto vince Putin non fai che prolungare la guerra e quindi l’agonia” potrebbe pure stare bene, in teoria. Ha un suo appeal, tranne che per chi in questo momento è massacrato.

E mi piace anche il ragionamento di chi dice: “se fai una no fly zone o peggio entri in guerra e scoppia la terza mondiale”: è plausibile, e di certo io non voglio un conflitto mondiale (credetemi, non è banale specificarlo: non pochi avrebbero interesse a vederlo scoppiare).

E infine mi garba pure chi dice che paragonare gli Ucraini resistenti ai nostri Partigiani è insensato perché in Ucraina non arriveranno mai gli Alleati: è vero...

Tuttavia sono ragionamenti basati sul qui e oggi (o, meglio, su là e oggi, dato che se fossimo noi quelli brutalmente aggrediti già ce lo faremmo piacere meno): non tiene conto di alcune banali implicazioni future.

Una è questa: da domani qualsiasi potenza con l’atomica (Usa, Russia, Regno Unito, Cina, Francia, India, Pakistan, Israele, Nord Corea) sa che, nel caso in cui le venisse a garbare uno Stato estero, o una sua porzione particolarmente appetitosa o strategica, potrà attaccarla o annettersela direttamente senza rischiare granché, al più qualche sanzione (ma se hai amici potenti il colpo un po’ lo pari, vedi Russia con Cina, e se ti prepari o sei abbastanza autonomo di tuo ancora di più). Nessuno oserà fare di più di qualche sanzione o di un generico invio di armi per paura che tu ti inalberi e usi l’atomica.

Fra i Paesi indicati (quelli che definerei imbecilli, perché hanno armi in grado di spazzare via la vita umana dalla Terra: non saprei come definirli altrimenti), ve ne sono alcuni che destano meno preoccupazioni, perché formalmente sono democrazie e generalmente sono guidate da persone abbastanza ragionevoli che comunque, pur non esenti dal commettere frequenti porcate, devono sempre risponderne a media abbastanza liberi e all’opinione pubblica: per esempio Usa, Israele, Francia, Regno Unito. E ve ne sono altri in cui le specifiche indicate sono meno presenti, fino ad arrivare a quelli che sono vere e proprie tirannie guidate da autocrati feroci e violenti, assassini, forse pure folli: qui il rischio è massimo.

Quindi, per farla breve, se dopo aver preso l’Ucraina (quello che sogna) o essersi annesso almeno il Donbass, la Crimea e un bel pezzo di territorio a far da ponte fra i due (ipotesi più realistica), Putin decidesse di andare a far spesa in Georgia, Moldavia o, addirittura, Estonia e Paesi vicini (e l’ipotesi non è per niente assurda), sa che avrebbe più o meno mano libera. Io non so cosa ha in testa Putin, o quell’altro folle che si pettina coi petardi, e la Cina che protegge tutti e due, ma la prospettiva è ben poco incoraggiante.

Ecco perché neppure quei ragionamenti, per quanto accattivanti e, devo ammetterlo, non del tutto infondati, mi soddisfano: perché non risolvono la questione, semplicemente ne presentano i termini in modo più garbato e simpatico, ma non risolutivo.

E quindi, cosa fare? Ah, saperlo...
Di certo vi sono al mondo molti individui spregevoli, ma ve ne sono alcuni la cui morte porterebbe solo vantaggi a un mondo libero e pacifico.

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Qui si parla d’amore

Scusate eh, ma chi è nato e vissuto a Genova e si interessa di calcio e non tifa Sampdoria o Genoa (senza avere un genitore torinese o piemontese) sfuggirà sempre alla mia comprensione.

Anche a me forse* sarebbe potuto piacere, da piccolo, tifare per le squadre che su 20 partite ne vincono 17 e in 10 anni vincono 5-6 scudetti se va male, per esempio la Juve, ma anche nei rispettivi periodi d’oro, il Milan o l’Inter, e il grande Real, il Manchester, il Liverpool, il Bayern, il Boca, il Palmeiras... Ma nemmeno si è presentata l’opzione, di fronte ai miei piccoli ma svegli neuroni da bambino: sono di Genova, la mia terra è la Liguria, quindi tifo Samp o Genoa (per fortuna Samp, essendo di famiglia Samp, ma non è questo il punto, adesso). 

Anche io da piccolo avevo “simpatie” per il Modena e per il Liverpool, ma “simpatia” è diverso da amore e da senso di appartenenza: io non tifo Samp, io sono Samp. Quando mi piacicchiava il Liverpool, lo tifavo; io che amo la Samp, non la tifo, la sono: scendo in campo anche io, quando scende in campo lei, se offendi lei offendi me e la mia terra, e da giocatori e dirigenti pretendo un comportamento esemplare appunto perché rappresentano una città, una regione, un popolo.

Sono due tipi di “tifo” estremamente diversi. Anche se all’apparenza sembrano quasi indistinguibili, sono proprio diversi, come nascita, come forza, come specifiche. Entrambi legittimi (anche a me piace Lauda, che è austriaco, e non genovese; e McEnroe, che è Usa), ma diversissimi.
Il tifo sportivo che ha legami con la tua terra (e/o coi tuoi genitori) è qualcosa di molto diverso. E’ appartenenza, è viscerale. E’ scoppiato per amore, non per vittorie: un abisso.

Voi direte: e io che sono di Forlimpetti, devo tifare Forlimpetti? Boh, forse sì, o magari per la squadra della tua provincia, o per quella del capoluogo di regione, o per quella per la quale tifa tuo padre (sperando che anche lui non sia un tifoso da trofeo). E tifo Forlimpetti così non vincerò mai nulla? Eh beh, se dici questo non hai capito cosa è l’amore sportivo. E comunque quando io comincio a tifare Samp (aprile 1973) il nostro palmares è a zero e le probabilità di vincere un trofeo sono zero su zero, quindi... L’unica differenza è che eravamo ad alti livelli (per lo più serie A).

Non scrivo per questo per discriminare o per denigrare, proprio no. Fate conto che abbia spiegato la diiferenza tra un martello e una sega: è una roba oggettiva. Le differenze, quando ci sono, è bene rilevarle.

* ipotesi di scuola; nel mio caso sarebbe stato impossibile, non sono mai stato sensibile al fascino esterno o delle pure vittorie, ma in quegli anni, con la Samp in A a lottare per salvarsi e poi in B per alcuni anni sarebbe stato così facile attaccarsi al treno di una Juve campione d’Italia e del mondo (nell’82) o di altre squadre sempre pronte ad alzar coppe. Ma qui parlavamo d’amore, quindi...


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martedì 8 marzo 2022

Effetto Pavlov

Putin è russo, quindi chi è “comunista” o “antiamericano” deve “tifare” per lui contro l’Occidente cattivo.
Anche se io in Putin di comunista non vedo nulla. E la ragione è che non c’è nulla.
Se buttassimo nel cesso questo e altri automatismi ideologici, schematismi obsoleti e idioti, otterremmo maggior chiarezza nella discussione degli eventi in corso.
Che, al di là dei distinguo sempre utili (ma non in guerra) e delle proficue analisi approfondite, vedono sostanzialmente un colpevole che aggredisce e un innocente che viene aggredito e che chiede aiuto.
Nessuno chiede al tabaccaio se paga le tasse o se tratta bene i suoi clienti, durante una rapina a mano armata.
Questi politicismi da analisti geopolitici del giardinetto sotto casa, queste riflessioni sulla pace che lisciano il pelo a chi è così forte e cattivo da poter imporre la sua pace, queste dietrologie finissime che finiscono come il famoso cane a caccia della sua coda, queste rievocazioni storiche pelose e incapaci di giustificare alcunché dei fatti presenti, e solo alcune e solo parzialmente in grado semmai di spiegarne qualcosina, sono tutti rifiuti inquinanti che ammorbano la sana discussione e velano l’esatta percezione del reale o almeno il sincero tentativo di raggiungerla.

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lunedì 7 marzo 2022

Bye bye


Chi sta con Putin può anche defollowarmi.
Io sto con i fratelli Ucraini. E con i fratelli Russi contrari alla guerra o disertori. 
Io aiuto chi è aggredito, chi resiste all’aggressione e difende la sua vita e la sua terra.
Io sono contro chi aggredisce, uccide, invade, violenta, minaccia, tradisce, distrugge.
Il pacifismo un tanto al chilo è schematico, ideologico e immorale, profondamente. Oltre che una vaccata immane.
E per chi sta con Putin intendo chi, durante una vile e ingiustificata guerra di aggressione (non la prima) a uno Stato sovranolibero e democratico (e meno forte), cincischia, fischietta, storce il nasino, fa la boccuccia, muove il ditino, corruccia la fronte, spara in tribuna o mena il ronzino per l’ampio piazzale.


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Da novax a putiniano il neurone è sempre nano





Eri novax. Non ti sei vaccinato, egoista o credulone o superstizioso o ignorante o cagasotto o tutte queste cose insieme. Hai scritto e detto per mesi assolute cavolate ascientifiche. Hai inquinato il dibattito e messo paura agli indecisi. Hai contribuito ad allontanare dal vaccino persone che poi hanno rischiato la vita o sono morte anche a causa tua. Hai favorito il contagio e la nascita di nuove varianti. Hai creato problemi coi tamponi. Hai manifestato fingendo di essere no Green Pass e invece eri solo Novax (altrimenti saresti stato vaccinato e in difesa della Carta -ahahahah- e non novax e urlante), e lo hai fatto ammassandoti come una capra senza mascherine e spesso causando focolai.
Hai riempito gli ospedali e le TI togliendo il posto a chi aveva altri problemi e non aveva collaborato a provocarseli. Hai diffuso dati falsi, notizie false. Hai dimostrato al mondo che non hai neuroni funzionanti e non sai nulla di matematica né di statistica, una semplice percentuale ti manda ai pazzi. Hai pompato perfetti cialtroni e cazzari immani, dottorucoli in cerca di fama, nobelletti riconcoglioniti pro papaya ma allergici a produrre studi scientifici. Hai citato a caso, distorto, fatto confusione. Hai orrendamente offeso le vittime dell’Olocausto. Hai parlato di dittatura rivelandoti per quel che sei: un cretino patentato. Hai rotto le scatole quanto mai.

Ora ti occupi di geopolitica e sei putiniano perché sei trumpiano, o perché non è vero che c’è la guerra, sono video manipolati e noncelodicono o perché Putin ha qualche ragione che il mainstream non espone, o perché le foibe, la Nato, il Donbass e stoca**o.

Non capivi una beata cippa e facevi schifo ai cani in tema di medicina e vaccini, non capisci una beata cippa (e i cani confermano lo schifo) in tema di geopolitica.

Almeno, straparlando di politica, fai meno danni, anche se righi ugualmente l’apparato riproduttivo di chi ha una consuetudine non banale e non casuale a ragionare.

Hai provato a riciclarti  ma qualcosa è andato storto: eri rifiuto e tale sei rimasto.

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venerdì 4 marzo 2022

Mi rivolgo al vostro egoismo: so che troverò interlocutori attenti




Dato che la vostra ragionevolezza sembra essere perduta (del resto, molti di voi sono anche antivaccinisti, inutile far finta di no, e non pochi fascisti col culto della violenza o, all’opposto, ciechi pacifisti della pace a qualunque costo), mi appello al vostro egoismo che invece, ne sono sicuro, è bello robusto e in salute (ne sono convinto per due ragioni: il fatto che è tratto costitutivo dell’essere umano e il fatto che molti di voi cianciano da mesi di dittature sanitarie e complotti per la transumananza).

Pensate davvero che sia così remota l’ipotesi che dall’oggi al domani anche in Italia ci si possa trovare in una situazione non dico identica a quella ucraina ma comunque di grande e grave ambascia?
Vi faccio presente che sarebbe sufficiente un banale incidente a una centrale nucleare ucraina o, in alternativa, un attacco diretto del bolso bandito russo a un qualunque Paese Nato o Ue, per farci entrare di fatto in una situazione di grave pericolo o addirittura in guerra col feroce assassino e, quindi rischiare moltissimo di essere attaccati o bombardati sul nostro territorio, che sembra così lontano dal teatro di guerra.
Durante il pranzo e la cena guardate le immagini dall’Ucraina col distacco col quale a dicembre guardavamo tutti le vie deserte e spettrali di Wuhan.
Rifletteteci bene.
Se proprio non volete opporvi a questa barbarie grazie al supporto della ragione, fatelo sull’onda dell’egoismo e dell’istinto di sopravvivenza.


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giovedì 3 marzo 2022

Preghierina della sera





Dio*, nella tua infinita bontà, chiama a Te, adesso, coloro che così tanto si stanno distinguendo sul teatro del mondo per scatenare guerre e seminare morte e distruzione, spesso nel Tuo nome. Chiamali a Te, ADESSO, nella gloria dei cieli, come premio: togli loro questa volgare vita materiale e concedi quella eterna, e PACE a noi quaggiù.
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* a scelta.

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mercoledì 2 marzo 2022

Due esempietti a proposito della guerra russa all’Ucraina

Primo esempio didattico

Scippano una donna, sono in due, sono più forti, la strattonano con brutalità, lei urla e chiede aiuto ma io, pur potendo, non corro in suo aiuto perché sono assolutamente contro ogni forma di violenza e perché ho sempre sentito di voci secondo le quali in passato lei avrebbe tradito suo marito.
#PacifismiUnTantoAlChilo
#FermatePutin

—-

Secondo esempio didattico.
#Ucraina

L’Italia, in un anno X, ha come premier Berlusconi, a capo di un governo sostenuto dalla coalizione di centrodestra.
La Germania, guidata da un feroce dittatore, e l’Austria, riunificatesi qualche anno prima, rivendicano il SudTirolo, da mesi e mesi teatro di disordini anche gravi, e valicate le Alpi aggrediscono il nostro Paese, cominciando a bombardare Milano e Firenze con l’obiettivo di arrivare a Roma.
Il governo italiano, preso alla sprovvista e in grave difficoltà, chiede aiuto a tutti i Paesi amici ma questi rifiutano di intervenire.
Sono contrari alla violenza, non vogliono favorire l’escalation e, inoltre, fanno notare come non tutto in Italia sia immacolato: ci sono i fascisti al governo, e come premier un tizio che finanziava la mafia e che, in base a una legge del ‘59 sulle concessioni, non avrebbe potuto nemmeno candidarsi, altro che essere eletto.

Anche questo esempio serve per far capire come i discorsi sulle presunte irregolarità delle elezioni che Zelensky ha vinto e sui nazisti che (in proporzione minima) farebbero paete dell’esercito (ma non del Parlamento, come invece accade in diversi Paesi europei) sono discorsi infondati o comunque del tutto irrilevanti di fronte al fatto di una ingiustificabile e vile aggressione di uno Stato sovrano, in spregio fra l’altro agli accordi di Helsinki e di Minsk.
Una nazione sovrana, guidata da un presidente eletto democraticamente, è stata aggredita da una potenza nucleare, guidata da un feroce dittatore, senza alcuna ragione che possa definirsi nemmeno lontanamente accettabile.
Quindi è doveroso, per chi crede in valori come la libertà e la democrazia, aiutare la legittima resistenza di un popolo.
Leggere certi post mi irrita o mi getta nello sconforto, e ho cercato di spiegare perché con questi due esempietti.

Fra l’altro nemmeno in Italia le elezioni possono definirisi sostanzialmente regolari, anche se formalmente lo sono: lo strapotere dei media e la loro concentrazione abnorme nelle mani di un soggetto politico le rende di fatto dopate. E, come detto, abbiamo addirittura i fascisti in Parlamento, un pregiudicato e finanziatore di mafia soggetto politico attivo e un antifascismo strisciante sempre più arrogante.

Ribadisco: il pacifismo fine a se stesso non porta alla Pace o non difende la Pace, ma porta a una situazione di status quo (finta pace) in cui il forte domina sul debole: la legge del più forte.

Quindi è doveroso sostenere l’Ucraina e, come dico da decenni, cercare di fare il massimo del male possibile a un dittatore folle che ha scatenato guerre su guerre e che non fa che espandersi territorialmenbte, oltre che vaneggiare di armi nucleari.

Da ultimo, un plauso a Biden (che non adoro, ma insomma: l’alternativa era Trump, sarebbe andato bene anche Satana): sta mantenendo la calma di fronte alle farneticazioni dell’autocrate assassino, evitando di rispondere tono su tono. 

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martedì 1 marzo 2022

Non mi interessa la pace del Discount



La pace a ogni costo, la pace dei pacifisti un tanto al chilo, la pace di chi trova giustificazioni anche per il peggiore dei maiali, la pace qualsiasi cosa accada è la pace del più forte, è quella pace in cui in pace ci sta solo il più forte a spese del più debole, è il dominio imposto dal più forte e subito dal più debole, non è la Pace. E’ sottomissione, servitù, sudditanza, non è Pace.

La Pace si difende ogni giorno con una cultura e con azioni di pace e, quando la si sta perdendo, la si riconquista impiegando i mezzi che servono per farlo, non sventolando margheritine a chi lancia missili nucleari o bombarda palazzi abitati da civili.
La pace non è porgere l’altra guancia a chi ti ha già staccato via dalla faccia la prima: quella è non-violenza, non lotta per la Pace contro chi la calpesta.
O, chiedo alle anime belle, ai Partigiani avremmo dovuto dare fiori e dolcetti anziché armi?

Vi è una differenza enorme tra:
Aggredire e essere aggrediti
Aiutare ad aggredire e aiutare a difendersi da una ingiusta aggressione.

Chi non lo capisce continui a blaterare e a sognare quella pace di serie B.

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