La scienza cerca di spiegare le cause dei fenomeni che accadono intorno a noi. Non spiega ancora tutto, forse mai lo fara', ma ci ha chiarito le idee su tantissime cose che un tempo erano misteriose, e il cammino di progressiva conoscenza dell'universo da parte dell'uomo continua. Molte teorie vengono continuamente superate o migliorate, molti dubbi chiariti e molti altri ne nascono: dubitare e' il primo passo per conoscere. Le religioni, moltissime e spesso inconciliabili fra loro, ci forniscono una serie di verita' indiscutibili e indimostrabili, spesso anti-scientifiche, retrive, anti-umane. I dubbi si sanano alla radice nella acritica accettazione di questi dogmi: e' il meccanismo della fede. La scienza non e' onnipotente, la religione invece pretende di dare un senso a tutto: e l'uomo, solo e indifeso abitante di un misero pianetucolo perso nell'universo buio, freddo e infinito, ha tremendamente bisogno di una risposta a tutti i dubbi che lo tormentano. Quando la fede offre un sostegno nel cammino della vita non vi e' molto da dire: chi si consola maggiormente con una spiegazione confortante ma indimostrabile piuttosto che con una dimostrata anche se non rassicurante ha la mia comprensione. Ma quando la fede travalica dalla sua dimensione di fatto intimo e chi crede in qualcosa pretende che tutti uniformino la propria vita al suo credo gia' non ci siamo: in Italia siamo a questo punto da decenni. Quando poi il fanatismo prende sempre piu' piede (vedi Islam di oggi e Chiesa cattolica dell'altro ieri), oscura la ragione e arma la mano c'e' poco da dire: la gabbia intorno al cervello si e' fatta soffocante a tal punto che ogni residuo di razionalita' e umanita' e' perso per sempre. Non avere una risposta a tutto non e' deriva etica, che' per fare il bene non occorre sposare una confessione: e' serena accettazione della nostra condizione di uomini.
(pubb.)
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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