lunedì 30 aprile 2018
Mattarella chiede a Fico di sondare la disponibilità delle Winx
Leggi la carta straccia che nelle edicole vendono ben ripiegata e impilata con cura (d'ora in poi per brevità definita "quotidiani") e pensi: come devono essere imbecilli gli elettori del Movimento!
Se Di Maio cerca alleanze con la Lega, si rivoltano: non votiamo più i 5 Stelle, etc.
Se Di Maio cerca alleanze con il Pd, si rivoltano: non votiamo più i 5 Stelle, etc.
Se Di Maio cerca appoggi esterni dal Delinquente, si rivoltano: mai con Papi, facciamo la rivolta, etc.
Se Di Maio non riesce a trovare chi ci sta, è un incapace.
Se ci riesce, ha tradito il Movimento.
Ora, a parte Papi che, in effetti, in quanto delinquente naturale, pregiudicato, pluriprescritto, ancora coinvolto in diversi processi, incandidabile, è irragionevole anche solo prendere in considerazione, l'elettore medio 5 Stelle (come è dipinto dai quotidiani servi di regime) mi dovrebbe spiegare con chi dovrebbe cercare convergenze Di Maio, avendo il 32 e non il 51% ed essendo questa legge elettorale proporzionale e questo Stato una repubblica democratica parlamentare. Con Potere al Popolo? Magari, dico io, ma hanno numeri troppo bassi. Con LeU? Ok, ma anche qui numeri bassini e comunque una certa aria di Pd di riserva, tranne Civati e Grasso e pochi altri. Con i Barbapapà? Con le Winx?
E' evidente che l'elettore 5 Stelle è molto più intelligente di come viene dipinto dalla carta straccia inchiostrata di cui sopra. Ed è altrettanto evidente che in quel 32 per cento c'e' un certo numero di elettori che al prossimo giro cambieranno idea per un nonnulla, o che hanno votato Movimento solo perché schifano Renzi e se costui se ne va (davvero) magari rivotano Pd, etc... ma è una cosa che accade da sempre, anche nel 18 del Pd ci sono alcuni pavidi che han votato turandosi il naso e la bocca e anche negli anni passati c'era chi votava DC per non irritare Dio.
Quindi, a parte l'appoggio esterno del Mubarak, che mi pare una bestemmia, cercare alleanze con la Lega razzista di Salvini (che però non può smarcarsi dall'Utilizzatore finale) o col Pd simil ForzaItalia di Martina in cui ancora spadroneggia il finto dimissionario di Rignano è un dovere, prima ancora che una tattica legittima, giusta e... senza alternative.
Un giornale a settimana compratelo, in ogni caso: serve ad incartare le uova o a sopperire ad improvvise carenze di rotoli di carta da bagno.
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domenica 29 aprile 2018
No! Ma perché? Perché no!
Salvini, che da qualche mese ha assunto i toni dello statista pacato, ragionevole ed equilibrato e ha abbandonato anche se non del tutto quelli del razzista che parla alla pancia degli italiani, non intende lasciare il citato delinquente, anche se questo vuol dire rinunciare al bel progetto di far ripartire l'Italia.
Il PD non intende allearsi con i 5 stelle (fino a pochi giorni fa non intendeva nemmeno parlare con i 5 stelle) e per bocca di Rosato si ritiene incompatibile coi 5 stelle e con la Lega, compatibile con Forza Italia, e questo l'avevamo capito: difatti nel 2013 ci misero pochissimi giorni ad accordarsi col Mubarak.
Quello che io mi chiedo è: cosa propone il PD? Perché i 5 stelle hanno cercato di intavolare una discussione con la Lega che è fallita per l'ostinazione e le balle di Salvini; poi hanno cercato di intavolare un discorso col PD (che all'inizio nemmeno dava loro retta e ora invece a un tavolo si è seduto),entre Il PD si limita a dire no a tutto.
Essendo la legge elettorale di fatto proporzionale ed essendo questa una repubblica democratica parlamentare ed essendo fra l'altro questa legge elettorale, oltre che pessima, voluta a tutti i costi dal PD anzi imposta, e dovendosi per forza cercare alleanze in virtù di questa legge dopo il voto, io mi chiedo: oltre a cercare di distruggere tutto, di mandare tutto in vacca, il Pd, ancora diretto anzi dominato dal finto dimissionario, ha intenzione di dare un qualche contributo fattivo oppure pensa che la politica sia solo fare lo schifo che ha fatto degli ultimi cinque anni e, ora, fare sfoggio di infantilismo e di ripicche da asilo nido?
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venerdì 27 aprile 2018
Alizée, scelta di un nome
Ho chiamato mia figlia Alizée per lei, Alizée Jacotey.
L'ho chiamata Doria per l'Unione Calcio Sampierdarenese Andrea Doria, in breve: Samp-Doria.
L'ho chiamata Primavera per la stagione.
Alizée Doria Primavera.
Alizée Jacotey, la bellezza, la dolcezza e la grazia, da sempre nel mio cuore.
Sampdoria, unico folle amore dall'aprile del 1973: un preciso modo di intendere lo sport e la vita, quattro colori orgoglio di una terra fantastica e di una città che dominava il Mediterraneo e che ancora, quando ti accoglie, ti respira addosso storia e grandezza, cortesia e riservatezza, superbia e generosità.
Primavera: quando ancora esisteva, era una stagione fantastica: la vita stessa e, come la vita, già col germe della fine dentro, ma che spettacolo!
E poi perche’ e’ un nome che trasmette una sensazione di leggerezza, di grazia e di soave armonia; lo pronunci e sembra un lieve refolo di vento, un sospiro appena accennato, il tremito di una foglia accarezzata dalla brezza di primavera.
il nome Alizée [pronuncia: Alisé] non vi piace? Non importa, vi piacerà la bambina.
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Per correttezza, preciso che le stagioni sono ancora formalmente quattro, le cantanti e danzatrici francesi sono tante e a Genova c'è anche un'altra squadra di calcio dalla storia non banale, che non è nel mio cuore ma in quella di un genovese su due sì. Preciso inoltre che quella del nome è stata una scelta condivisa da entrambi i genitori, dopo apposite eliminatorie -in semifinale come primo nome avevamo Primavera, Doria, Alizée e Sveva- e che non si voleva certo mancare di rispetto all'estate, da sempre sinonimo di divertimento e spensieratezza, ma anche di amori che finiscono troppo presto e di ritorno al dovere che incombe, né all'inverno, ai suoi frutti e al suo fascino -la neve, le alluvioni, le valanghe, il freddo, l'umido, il sole che sparisce alle quattro del pomeriggio, né all'autunno, ai suoi colori unici e al fortissimo senso della morte che lo vena.
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giovedì 26 aprile 2018
Di Maio, Salvini e il Pd (scegliete voi il nome)
(tempo di lettura: 3')
Di Maio, l'"inesperto" (cinque anni da vicepresidente Camera) sta cercando di formare un governo con chi si mostrerà d'accordo su alcuni o tutti i punti del programma del Movimento: una dinamica normale, per qualsiasi partito avesse preso (di gran lunga) più voti di tutti ma non il 51%, in una repubblica democratica parlamentare con legge elettorale pessima ma, di fatto, proporzionale.
Chi sostiene che sta elemosinando aiuto (?) è in malafede o è parecchio a digiuno di politica: qualsiasi altro partito non avrebbe potuto che cercare di fare lo stesso.
Fino ad ora Di Maio ha sbagliato pochissimo, anzi solo una cosa: ventilare un possibile sì all'appoggio esterno di Berlusconi. Un errore solo sfiorato, per sua fortuna. Per il resto, si sta dimostrando oltremodo capace.
Come primo risultato ha "stanato" la Lega, dimostrando che al di là delle belle parole, e della lealtà dimostrata in occasione dell'elezione dei presidenti di Camera e Senato e cariche annesse, non c'e' nessuna intenzione concreta da parte di Salvini di liberarsi delle zavorre del passato (Berlusconi) per aprire una nuova fase. E' quindi chiaro a tutti che il tentativo di formare un governo M5S-Lega è fallito a causa della Lega.
Adesso sta provando a dialogare col Pd (che in precedenza aveva pregiudizialmente rifiutato ogni forma di dialogo, il che era da subito parso abbastanza ridicolo, per non dire eversivo, da parte di un partito che aveva stretto accordi e fatto leggi addirittura con Berlusconi e sodali). La strada è stretta ed impervia perchè, mentre il Movimento è compatto, il Pd è frammentato e in subbuglio: di fatto è ancora diretto da Renzi, le cui dimissioni sono fasulle, altrimenti non potrebbe dettare la linea del partito e condizionarne così pesantemente le dinamiche in questa fase di consultazioni.
Di Maio spera di trovare un accordo con Martina, ma come detto Martina parla ma è Renzi che comanda o che cerca comunque di farlo e finora ci riesce benissimo. La mancanza di coraggio è un tratto distintivo anche di buona parte del Pd, mi riferisco a quella che di Renzi non ne può più.
In caso di fallimento di questo secondo "forno", vedremo di chi sarà la responsabilità. E in quel caso avremo solo tre strade: un governo di tutti, a tempo, per realizzare poche cose (se sono pochi i punti di contatto fra centrodestra e M5s o fra Pd e M5s, figuratevi quanti ce ne potrebbero essere fra centrodestra, Pd e m5s messi tutti insieme) e dal quale il Movimento dovrebbe (e farebbe meglio) a restar fuori, o direttamente un governo pd-fi-lega, intendendo per pd la frazione renziana. Oppure il voto, che di certo non preoccupa più di tanto Lega e M5S, destinati a crescere o comunque a confermarsi (la Lega dovrebbe aumentare, il Movimento forse anche, sebbene questa fase di consultazioni un po' di logoramento con sè lo porti inevitabilmente), ma dovrebbe preoccupare il Pd e Fi, destinati a perdere ancora parecchi pezzi, specialmente poi se le trattative in corso dovessero fallire per evidenti responsabilità. E dovrebbe preoccupare chi, avendo appena fatto bingo, vale a dire ottenuta l'elezione a deputato, vedrebbe dopo pochi mesi rimesso tutto in gioco.
Di certo al voto dovrebbe pagare un conto salato chi, dopo aver governato male il Paese e aver dimostrato di non avere attitudine al confronto democratico, adesso, in preda a infantili desideri di rivalsa e per puro calcolo personale, sta facendo di tutto per ostacolare la formazione di un governo.autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post. Leggi tutto...
mercoledì 25 aprile 2018
Liberi. Di andare avanti.
La libertà è un bene prezioso, il più prezioso, anche se sappiamo bene che non vi è vera libertà senza uguaglianza (distributiva, delle opportunità, dei doveri e dei diritti, etc). Da questo punto di vista abbiamo ancora molta strada da fare, è inutile far finta che non sia così.
I festeggiamenti di oggi 25aprile servono quindi a ricordarci il male che ci siamo lasciati alle spalle e il sangue che è stato versato per renderci liberi, ma anche a spronarci ad andare avanti, perchè questa democrazia è malata.
Prendendo spunto dai sacrifici compiuti da chi ci ha donato la libertà, cerchiamo dunque di rendere questa libertà piena e compiuta.
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lunedì 23 aprile 2018
Un'estate fa
Da questa che sta per arrivare, e a maggior ragione dalla successiva, non ci sarà più solo svago nei mesi estivi ma anche un minimo di studio.
Perché tre mesi di blackout totale fanno solo male.
Perché ci si diverte pure di più se si studia anche un minimo (quest'estate solo 1 oretta al giorno, sia chiaro: ma molto meglio di niente)
Perché la vita è imparare, e a quell'età i neuroni fanno più fatica a star fermi che a girare.
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domenica 22 aprile 2018
Alizée: colloquio genitori - insegnanti
In effetti quello di oggi è stato il primo colloquio ufficiale con gli insegnanti di mia figlia, perché per vari motivi fino ad ora vi erano stati magari anche numerosi contatti, ma sempre sporadici, sebbene continui, proficui e spesso propositivi, e comunque non ufficiali.
Qualche rilievo, certo, è emerso, su episodi peraltro noti e limitati nel numero e nella portata e soprattutto già metabolizzati e affrontati in opportune sedi e con confacenti modalità, ma globalmente mi è parso di ricavarne un giudizio più che positivo sulla piccola e, soprattutto, che poi è quello che più conta in questa fase, ne ho tratto la consapevolezza della rinnovata conferma di un reciproco clima positivo, propositivo, costruttivo, di collaborazione tra le parti in causa, vale a dire genitori di casa e genitori di scuola.
Un ambiente e un clima di questo tipo sono sicuramente il collante ideale che, miscelato con quello familiare, può dare buoni frutti nell'ottica della "costruzione" di una persona, perché poi alla fine l'educazione è questo: giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza, mattoncino dopo mattoncino cercare di fare di tuo figlio o di tua figlia una persona degna, che può guardare con fiducia al mondo, con la consapevolezza dei suoi limiti ma anche con la coscienza della sua non irrilevante dimensione, capace di muoversi esprimendo se stessa conformemente a un sistema di valori di cui andare fieri, e nel rispetto dei propri simili e del pianeta che ci ospita.
Certamente l'educazione non è un'equazione matematica, spesso capita che sforzi notevoli e appropriati non producano i risultati sperati, ma è indubbio che a fare le cose per bene non ci si pentirà mai; l'importante sarà certamente il risultato finale, ma anche la consapevolezza di avercela messa tutta, intendo da parte di tutti i soggetti coinvolti, genitori ed educatori esterni, per cercare di raggiungerlo.
Lo so, avrei semplicemente potuto scrivere: "Colloquio insegnanti - genitori per mia figlia: è andato tutto bene. Andiamo avanti" o avrei anche potuto non scrivere nulla. D'altro canto avrei potuto anche farci su un romanzo... questo mio resoconto mi sembra un giusto compromesso.
I social del resto hanno proprio questa funzione: quello di permettere a una persona di raccontare quello che succede nella sua vita, di descrivere la realtà, di esprimere la sua opinione sui fatti del mondo e di relazionarsi per quanto possibile con altri, attraverso i nuovi media.
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giovedì 19 aprile 2018
Lisergico Twitter
#twitter #articolo21 #denunce
Oggi ho toccato uno degli apici della mia esperienza su Twitter.
Ho trovato infatti chi mi ha accusato di cercare di far paura, cioè di intimidire, semplicemente perché avevo citato un articolo della Costituzione!
Preciso che si tratta dell'articolo 21 e preciso anche che queste stessa persona che ha detto che avrei cercato di intimidirla citando l'articolo poco prima mi aveva detto che stava pensando di denunciarmi... e naturalmente questo nella sua ottica non era un tentativo di farmi paura! E per completare dico anche che aveva detto che stava pensando di denunciarmi semplicemente perché io un'oretta prima avevo fatto un tweet in cui stigmatizzavo pesantemente il comportamento da troll tenuto da numerosi account sotto l'hashtag #senzadime nei giorni scorsi... cioè quanto di più reale e generico si possa dire su un fenomeno che comunque c'è stato e non certo un'accusa infondata, sanguinosa, gratuita e personale rivolta a una determinata e specifica persona.
Ecco perché parlo di apice.
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martedì 17 aprile 2018
Il genoano vive per noi
Il genoano, si sa, vive per noi. Ha un complesso di inferiorità notevole e riconosciuto. Soffre enormemente per le nostre vittorie, gioisce enormemente per le nostre sconfitte, laddove il comportamento potrebbe anche definirsi normale in fatto di rivalità calcistiche se non fosse appunto per quell'enormemente che è l'avverbio poi che definisce il tratto della patologia.
C'è stata una quindicina d'anni, di recente, in cui ha praticamente sofferto sempre, però anche gioito varie volte (chi vince tanto può capitare che perda anche tanto.. più finali giochi più puoi perderne, tanto per fare un esempio banale). Cosa più fastidioso, per il genoano dico, è che non si tratta di gioire "anche" per le sconfitte degli eterni rivali (saremmo noi, per loro...) ma di gioire "solo" per le sconfitte degli eterni rivali, visto che di una vittoria di un qualche rilievo in casa Genoa non si vende l'ombra da decenni e decenni, intendo tanto per dire qualcosa di più di una stracittadina strappata qua e là ogni tanto.
Ecco quindi che, se non riesce a batterci, cosa che capita di rado, o ad essere davanti in classifica, cosa che capita di rado anch'essa, deve cercare un pretesto ogni settimana... Questa settimana ho letto per esempio alcuni rossoblu ironizzare sul fatto che la Sampdoria incasserebbe troppi gol... Vorrei far notare che se è vero che la Samp ha preso 18 gol più del Genoa, è anche vero che ne ha segnato il doppio (in Serie A, a parte il Sassuolo, nessuno ha segnato meno del Genoa!) e forse questo è dovuto al fatto che mentre il Genoa adotta un sistema di gioco generalmente rinunciatario (leggi Fortino) la Sampdoria ha invece una propria identità di gioco propositiva che cerca di imporre su qualunque campo, a volte riuscendoci a volte no (tanto per fare alcuni esempio ci è riuscita, limitandoci agli incontri di livello, con il Milan e con la Juve all'andata e a Roma e anche per almeno un tempo ieri allo Stadium).
Entrando nel dettaglio, allo stato attuale solo tre squadre in Serie A hanno realizzato più marcature della Sampdoria, mentre per quanto riguarda le reti incassate siamo comunque nella linea mediana. Per completezza diciamo anche che al momento abbiamo 10 punti in più dei critici rivali, siamo stati sesti per mesi e mesi (ripeto: sesti) e siamo tuttora in corsa per un obiettivo europeo (difficile ma possibile), mentre il Genoa non è mai stato in corsa per nulla se non per un travaso di bile e quest'anno ha avuto come unico obiettivo (peraltro degno, sia chiaro) quello di salvarsi, cosa che è riuscita a fare abbastanza tranquillamente anche se a metà anno i patemi erano più di uno... Ora vediamo cosa si inventeranno la settimana prossima.
Ovviamente, deve essere chiaro, io sto parlando del genoano tipo, perché conosco genoani che non manifestano queste preoccupanti patologie; come del resto parlo anche del sampdoriano tipo perché, per quanto possa sembrare incredibile, anche fra i sampdoriani a qualcuno i neuroni non rispondono del tutto... Ma si sa: quando si parla di temi generali si va sempre per generalizzazioni; i casi particolari non possono interessarci, né nel bene né nel male.
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giovedì 12 aprile 2018
Note a margine di Real Madrid - Juventus 1-3
1) Il comportamento e le dichiarazioni di Buffon a caldo (e, cosa davvero assurda, a freddo) sono inaccettabili e meriterebbero una pesante sanzione. Da parte di chiunque, a maggior ragione da parte di un professionista navigato (probabilmente abituato sempre ad arbitraggi di un certo tipo, dicono in tanti, e penso che questi tanti intendano nel senso di arbitraggi generalmente non persecutori, per usare un eufemismo).
2) Le dichiarazioni di Agnelli sono inaccettabili.
3) Se esiste un sistema per cui il più potente è trattato meglio dagli arbitri, è lo stesso sistema di cui in Italia la Juve (e non solo) beneficia da sempre.
4) Un rigore, se è rigore, lo è al 1' come al 90'. Lo è se avviene nel bel mezzo di un match soporifero o se avviene un minuto dopo averne concesso un altro.
5) Chi sostiene: "un rigore al 90' e così decisivo per il passaggio del turno devi darlo solo se lo è e senza dubbi" può avere ragione, ma nel senso che sempre un rigore devi darlo se lo è e senza dubbi, perchè un rigore concesso cambia un match più di un rigore negato.
6) Lo avessero negato (o concesso) alla Juve, a parti inverse, quali sarebbero stati i commenti?
7) Si sa benissimo che, fino a quando la carriera di un arbitro dipenderà da quanto sono soddisfatti o scontenti di lui i club più potenti del calcio, certe decisioni saranno sempre inquinate dal condizionamento psicologico del direttore di gara (non parlo di corruzione -es: Calciopoli-, quello è un altro step).
8) Il Var serve, ma se continua a valere il punto 7, non a molto. E' un bel passo in avanti, ma da solo potrà poco. Ho già visto casi di rigori chiaramente inesistenti eppur fischiati senza che il Var dicesse nulla.
9) La Juve invoca il Var europeo, ma fino a ieri era nettamente ostile al Var italico.
10) Un difensore che compie un intervento come quello che fa Benatia sa che rischia tantissimo di provocare un rigore.
11) L'errore della Juve è stato lasciare questa opportunità al Real allo scadere, oltre a quello di aver perso male all'andata.
12) Il rigore, rivisto alla moviola ma soprattutto a velocità normale, c'è. L'arbitro vede le cose a velocità normale, ricordiamocelo, e vedere solo la moviola porta spesso fuori strada, vanno viste entrambe le modalità per poter giudicare bene. Non possiamo definirlo solare come se fosse stato una fucilata, ma si può dare benissimo. E' l'intervento di Benatia che è irruente, scorretto, eccessivo e tale da procurarsi facilmente guai. Non puoi entrare in quel modo e quel che prendi prendi mentre l'attaccante sta per concludere. Nel senso che Benatia rovina su Vazquez, non è vero che fa di tutto per evitarlo. Toccherà pure palla, e ammettiamo che il suo intento fosse quello di toccare solo la palla, ma soprattutto lo spinge, lo sposta, gli va addosso. Che Vazquez poi accentui può essere, ma non è rilevante se c'e' contatto a un metro dalla porta con Vazquez che ha appena stoppato la sfera di petto. IL colpo lo prende, basta poco per sbilanciarsi e non poter più concludere, che poi si cada o no. Devi intervenire in altro modo, o rassegnarti e sperare in San Buffon o nell'impappinamento di Vazquez. Se intervieni così, prendi palla e uomo (e probabilmentye prima l'uomo) e non va bene. Corri un rischio enorme, se ti danno rigore dovevi metterlo in conto. Il punto è che un rigore così, in un Juve-Catanzaro allo Stadium, sull'1-0 Juve, allo scadere, non lo avrebbero mai dato: la stortura è questa, non la decisione di ieri dell'arbitro.
13) In Europa il modo di arbitrare è diverso, in generale sono probabilmenmte meno bravi, certamente più severi e forse meno permalosi. Sui giochi di potere, ci sono in Europa e in Italia e ne ho già scritto ai punti 3 e 7.
14) Rigiocate pure il match e non fischiate il rigore, così si va ai supplementari. Ma io rivoglio allora la Coppa dei Campioni del 1991, e voglio evitare la famosa retrocessione "decisa" da un certo arbitro in quel di Bologna, con un rigore assurdo poi sconfessato, anni dopo, dallo stesso arbitro. E al mio conto mancano pure una Supercoppa d'Italia, una qualificazione Uefa, e un altro molto probabile scudetto. Forse è meglio per il bene di tutti se lasciamo le cose come stanno.
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domenica 8 aprile 2018
Impigliati nei tenaci lacciuoli del vecchio e del marcio
A questo punto, con un Pd diviso in diciotto parti, infantilmente ondivago, inaffidabile e ridicolmente ostaggio di Renzi finto dimissionario e dei suoi seguaci, e con una classe dirigente che si conferma imbarazzante, una delle peggiori di sempre in Italia; e con un Salvini giovane e forte e furbo ma che incredibilmente vuole rifare l'Italia tenendosi al piede la più impresentabile e vecchia e dannosa delle zavorre (Papi Delinquente), penso che al M5S possa convenire stare all'opposizione.
Visto che nessuno ci sta, visto che nessuno collabora in un fruttuoso confronto democratico e anzi tiene per mano delinquenti o si arrocca su posizioni da silo nido, e visto che Berlusconi e soprattutto il Pd hanno il terrore di un'altra batosta elettorale, ci provino Pd, il leghista e Papi bello a fare un governo con un'opposizione così oceanica e compatta...
Un Salvini coraggioso che si impegnasse su alcuni precisi punti di programma potrebbe risolvere la questione che sta consumando Mattarella; su Berlusconi non dico più nulla, per me era già non votabile nel 1994, capite bene come sto messo sul tema; quanto al Pd, non vedo guarigioni miracolose in così poco tempo per malattie così profonde sebbene comiche.
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