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sabato 28 maggio 2022

La regola

Alla fine chi pensa sempre a sé e si comporta male avrà il destino migliore. E anche l’avesse uguale a quello di chi ha rispettato le persone e le regole, o anche solo un filo peggiore, questo fatto non sarebbe già di per se stesso la prova di un esito premiale per chi opera per il male?
Illudetevi pure con la relgione o il karma, e con quei pochi casi in cui il cattivo paga il conto e il buono ottiene il dovuto: sono eccezioni rarissime, che brillano parecchio e quindi oscurano la regola, che è quella che ho detto. 

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sabato 21 maggio 2022

Tifo: istruzioni per l’uso


L’orgoglio ce l’abbiamo pure noi, tranquilli. Ehehehe.
Rappresentiamo Genova e la Liguria in Italia e nel mondo come altri, più di altri. Siamo del ‘46 ma abbiamo antenati nobili a cavallo dei due secoli.
Siamo una tifoseria appassionata, serena e pacifica quanto innamorata.
Abbiamo un passato di gioiosa sofferenza e un decennio abbondante di pazzesca beatitudine: ricordi freschi...
L’happening gioioso è un nostro marchio, poi c’è chi scopiazza.
Siamo figli di Mantovani, il miglior presidente della storia dell’umanità e alla sua scuola ci siamo formati.
Non serve retrocedere per essere felici, noi lo siamo sempre, davvero, anche senza stappare la bottiglia se si va in B...
Noi siamo felici di esistere e, parlando dell’attualità, di aver conquistato la permanenza in massima serie: un grande risutato, sofferto e goduto.
Un tifoso non “festeggia” una sconfitta: al massimo celebra la sue fede, ma quello sempre, non necessariamente la sera della débacle: altrimenti è ostentazione forzata, più che altro, malcelato desiderio di rivalsa, isteria da retrocessione, invidia dell’altrui vittoria e dell’altrui gioia. Un tifoso festeggia se vince, e vive con sobrietà la sconfitta, senza drammi, sempre innamorato, ma triste il giusto per aver perso.
Stendo poi un velo pietoso sui soliti discorsi della genovesità, degli scudetti, etc: è roba trita e inconsistente, che impallidisce di fronte a quello che possiamo mettere noi sul tavolo ma che fa poca figura anche in assoluto. Più che orgoglio, se devo dire, è immaturità: incapacità di capire che la B la meriti, da tre anni almeno.
Ovviamente non perde la fede per una sconfitta, ma questo è normale, normalissimo! se sei tifoso: invece a Genova oggi vogliono farci credere che è un fatto eccezionale: sono davvero curiosi, da studiare per bene.
In certi casi ci vuole amore ma anche compostezza, è un mix difficile lo so, lo sto vedendo proprio in queste ore quanto è difficile...
#UnioneCalcioSampierdareneseAndreaDoria 

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mercoledì 18 maggio 2022

Se possibile, mi asterrei...

Quando siamo retrocessi (ultima volta 2011, e lasciamo stare il come...) abbiamo offerto spettacoli di tifo esemplari e incredibili, come è nel nostro dna: passione, compostezza, correttezza (non parliamo di Wembley e del ritorno da sconfitti: abbiamo ancora la lettera di congratulazioni della polizia britannica). Anche lunedì siamo stati protagonisti di una festa clamorosa per la salvezza raggiunta. Non abbiamo bisogno di dimostrare ogni due mesi l'attaccamento della nostra tifoseria a questi quattro magici colori, la nostra storia lo dimostra ampiamente. Non soffriamo di complessi di inferiorità regionale o cittadino, non tanto perché non è nel nostro stile (abbiamo da almeno quarant'anni prospettive più ampie di quelle dell'orticello di casa) ma semplicemente perché da quando esistiamo nessuno in Liguria ha fatto meglio di noi, e di gran lunga, sicché il problema non si pone. E, con tutto il rispetto, preferisco non doverlo dimostrare, questo incredibile attaccamento, in occasione di retrocessioni. So farlo, ma se possibile mi asterrei... ehehehe. #Samp #ChiVuolIntendereIntenda

 

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domenica 8 maggio 2022

Ultimissime dal favoloso mondo di qs


Sono irritato con i novax (d’ora in poi per brevità “qs”, cioè quegli scemi).
Un anno fa mi avevano detto che, in quanto deciso a vaccinarmi, avrei avuto problemi di salute non banali all’incirca dieci anni dopo. La cosa mi aveva turbato il giusto, voglio dire: dieci anni sono tanti, e io non faccio mai programmi oltre il mezzodì del giorno successivo. Insomma, dieci anni dopo circa avrei avuto grandi problemi di salute, per esempio tumori, o sarei morto e via.
Avevo chiesto, per amore di precisione, da quale data decorresse il termine decennale: dal giorno della prima dose? Da quello dell’ultima? Da una scelta a caso, tirando coi dadi, e compresa fra il momento in cui uno di qs aveva sparato questa immane vaccata e il momento in cui avevo perso tempo a leggerla? Nessuno di qs mi aveva chiarito il dubbio. Qualcuno addirittura parlava di dieci anni massimo, il che già era un tradimento dei patti; avere almeno 10 anni senza covid e senza deliri di qs in cambio di una morte un po’ anticipata poteva tutto sommato rappresentare un’opzione non scevra di vantaggi.
Adesso da settimane leggo di gente appartenente a qs che parla di 2-3 anni, massimo 5. In pratica ci trattano da cadaveri che camminano. Vorrei sapere in base a cosa vi è stato questo forte ridimensionamento, anche perché 2-3 anni cominciano a essere un po’ pochi, se putacaso si decidesse di farli partire dalla mia gloriosa prima dose, e io ho cose da sistemare e roba da nascondere BENE prima di crepare.
Un saluto a qs. 


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