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mercoledì 13 gennaio 2010

Medico, hai sbagliato mestiere

Le negano la pillola del giorno dopo e lei denuncia la Asl

Teramo - Ha trascinato la Asl in tribunale con l’accusa di non averle dato la pillola del giorno dopo. Per questo ha dovuto affrontare una maternità non voluta: ora una donna di 37 anni chiede che l’azienda sanitaria di Teramo le paghi un risarcimento danni di mezzo milione di euro.
(...)
La donna, oltre alla maternità non voluta, ha dovuto far fronte anche alla decisione del partner di non riconoscere il bambino che è nato da quel rapporto sessuale.
(...)
Tutto inizia tre anni fa, quando durante un rapporto sessuale all’uomo che è con la donna si rompe il preservativo, causando così la dispersione del liquido seminale. Quando la giovane si accorge della lacerazione del profilattico, inizia una sorta di pellegrinaggio tra strutture sanitarie e ambulatori medici, per chiedere la pillola del giorno dopo ed interrompere così quella gravidanza non programmata. Per prima cosa prova a chiedere aiuto alla guardia medica di Tortoreto, che però si rifiuta di prescriverle l’anticoncezionale. Il giorno dopo, secondo quanto denunciato dalla donna nell’atto di citazione, tenta la strada del pronto soccorso dell’ospedale di Giulianova. I medici del pronto soccorso, dopo averla visitata, la indirizzano al reparto di ginecologia. Qui arriva un nuovo categorico no alla pillola. Lo stesso succede anche alla guardia medica di Giulianova dove è stata mandata dai medici. Solo dopo qualche giorno ottiene da un medico ginecologo la ricetta per l’acquisto del farmaco. Ma è troppo tardi: è trascorso troppo tempo tra l’avvenuto rapporto sessuale e l’assunzione della pillola del giorno dopo.
(da "Il Centro", 13 gennaio 2010)

Ho idee piuttosto chiare in proposito, che si applicano a tutti i casi simili a quello appena citato. Un medico che si rifiuta di prescrivere la pillola del giorno dopo perchè obiettore deve indicare per legge alla paziente dove puo' reperirla in tempo utile. Quindi quei medici hanno violato la legge.
Inoltre, un medico che, dichiarandosi obiettore, fa questo, per quanto mi riguarda commette un'azione paragonabile a chi investe una persona e non si ferma. E' la dimostrazione di quanto la religione possa infettare come un virus la ragione, l'umanità, il senso del dovere e la capacità di agire per il bene e non per idee preconfezionate. Di quanto la religione metta l'uomo contro l'uomo. Chi fa questo non è degno di fare il medico. Se fai il medico lo fai e basta, rispetti il paziente e la legge; altrimenti vai a fare l'eremita o a coltivare fagioli. Spero che i colpevoli vengano condannati duramente. Chi poi si rifiuta di vendere preservativi, benchè l'emergenza non sia certo paragonabile, commette solo un'idiozia bella e buona. Ma d'altra parte pochi mesi fa lo stesso Ratzinger (il Papa, ndr) disse in parole povere che i preservativi non ostacolano la diffusione dell'Aids, dimostrando in un colpo solo ignoranza, arretratezza e irresponsabilità.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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