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domenica 2 maggio 2010

Cosa voglio di più (di Silvio Soldini)

Silvio Soldini ormai è una garanzia, quindi è scontato uscire dal cinema soddisfatti: il talento non si improvvisa, al massimo lo si affina con serietà e impegno. Io lo seguo da "Un'anima divisa in due", che mi fece capire subito la sua grandezza. "Cosa voglio di più" conferma la solidità e il rigore della sua regia, la capacità di raccontare con verità e leggerezza temi forti e sentimenti profondi, la lucida poesia con cui ci svela la realtà. Come accade nei film fatti bene (che poi i film si possono dividere in due sole categorie, cinema fatto bene e cinema fatto male) la storia, gli attori, l'interpretazione, la fotografia, le luci, il montaggio sono parti di un tutto che amalgamato alla perfezione non ha scollature o crepe nemmeno a cercarle con occhio feroce. E' un film che scorre via da solo e ti porta via senza che te ne accorgi. Quanto siamo lontani dalle forzature, dalle banalità, dagli eccessi di quei registucoli da fiction che aggiungono sempre senza mai sottrarre e che cercano di compensare con insipidi artifizi la sicurezza e la leggerezza di un tocco che non c'è...

La storia è semplice e comune, ecco perchè raccontarla bene è ancora più difficile e meritevole. E' una voragine che si apre d'improvviso davanti a noi e mette in pericolo il futuro di una vita fino a quel punto solida e rassicurante, ma evidentemente non del tutto appagante: la passione più rovinosa ti travolge e per contrasto ti fa accorgere di quanto simili forze vitali siano in realtà assenti o sopite nell'esistenza che per abitudine stai portando avanti anno dopo anno e in cui fino a ieri credevi senza esitazioni. E' un fiume in piena che ti mette in bilico sul ciglio di un burrone, che mette a rischio i tuoi affetti, i tuoi figli, te stesso. Sei in balia di forze più grandi di te, sai che il rimorso o il rimpianto ti accompagneranno a lungo, a seconda della scelta che farai. Non vuoi far del male a chi vuoi bene, non vuoi distruggere quello che fino ad oggi hai faticosamente costruito, non sai nemmeno se è davvero quel che vuoi, ma non vuoi nemmeno tacitare questa sete imperiosa che senti crescere in te e che forse per la prima volta dopo anni ti fa sentire vivo facendo apparire come un simulacro di vita la tua esistenza fino a ieri placida come un lago di montagna.
Vite comuni, problemi comuni (i soldi che finiscono sempre prima della fine del mese, il lavoro che non c'è e che quando c'è ti rende uno schiavo, l'incertezza di una vita precaria come il lavoro), sentimenti universali. Tutto fila liscio finchè, un giorno, per caso, sfiori una fiamma e ti bruci. Ti perdi, forse per ritrovarti.
Favino è ai suoi livelli, la Rohrwacher ormai lanciata verso orizzonti di inevitabile gloria, Battiston stupefacente. Soldini il gran maestro che merita l'ennesimo inchino.

Cosa voglio di più
2009, 121'
Regia: Silvio Soldini
Cast: Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston, Teresa Saponangelo, Fabio Troiano, Bindu De Stoppani, Monica Nappo, Tatiana Lepore
Trama (filmup): Anna è diventata tutto quello che ci si aspettava da lei: ha un impiego modesto ma sicuro, è vitale, affettuosa con la famiglia, gli amici e con il suo compagno Alessio, col quale ha deciso di avere un bambino. Quello che le manca forse è proprio il coraggio di prendersi una responsabilità definitiva verso il suo futuro. Futuro che ha i contorni di un ufficio, di una città che si allarga sempre di più, i toni tenui di un treno che dalla periferia la porta in centro, quelli più accesi di una relazione che le sembra serena. Quando Domenico irrompe nella sua vita però tutti quei contorni svaniscono e per la prima volta mette a fuoco l'amore, quello fatto di desiderio e passione. Ma l'amore spesso ha a che fare con linee nette, confini. Quelli del corpo, innanzitutto, che Domenico le insegna a scoprire e ad amare. Poi quelli del matrimonio di lui: è sposato con Miriam e hanno due bambini. La storia fra Domenico e Anna è una ribellione sottovoce che si regge su un equilibrio precario come la loro vita...


autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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2 commenti:

Veneris ha detto...

Di Soldini ho visto tre film: Pane e tulipani, brucio nel vento e giorni e nuvole. Molto belli ma tutti alla fine lasciano un po di amaro in bocca. Dopo questa tua recensione comunque credo che andrò a vedere anche questo.

Luca C. ha detto...

hai ragione, ti consiglio "un'anima divisa in due", altro che amaro lì... ma grande cinema