Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (art.21)

* HOME * CHI SONO * REGOLAMENTO * COSA HO APPENA [RI]LETTO * COSA HO APPENA [RI]VISTO, [RI]ASCOLTATO *
MI PIACE * FB 1 * FB 2 * SCRIVIMI * CONDIVIDO * DEFINIZIONI * FONTI * ALIZEE *


.
Se trovi interessante quel che scrivo non sai cosa ti perdi su Twitter e Facebook.
Se non mi trovi interessante, lo accetto, ma hai un problema! :-)

domenica 12 dicembre 2010

You Will Meet a Tall Dark Stranger (di Woody Allen)

A me Woody Allen piace parecchio, è noto. Come scrittore, come regista, come umorista, come uomo. Lo seguo dagli esordi o quasi. Ha una visione della vita e delle cose che combacia in molti aspetti con la mia e che trovo comunque sempre conforme al reale e ha un gran talento: come scrittore, quello di far ridere e riflettere, come regista quello di fare cinema ogni volta che gira un film e, credetemi, non basta fare un film per dire di aver fatto cinema...

Ieri sera ho visto "You will meet a tall dark stranger", il suo ultimo film, e non vi cito il titolo in italiano (se non a fondo post) perchè la traduzione è idiota e smarrisce il senso di ciò che traduce. E' un altro film londinese di Allen e un altro sguardo disulluso, disincantato, quasi inerte e rassegnato sulla vita, sulla pretesa di felicità che gli uomini hanno e su quella grande illusione chiamata amore che, al pari di altre illusioni, è la molla che ci fa andare avanti senza fermarci troppo a riflettere su grandi e piccole insensatezze del quotidiano.

Alcune affermazioni pronunciate a Venezia dallo stesso Allen chiarisicono alla perfezione il senso ultimo della pellicola:
"Per me la vita è un viaggio da incubo, un’esperienza molto dolorosa e non sono il primo a dirlo. Penso anche a Nietzsche, Freud o Eugene O’Neill che sostenevano la stessa cosa. Il trucco è sapere affrontare la vita mentendo spudoratamente a se stessi. Perché se si finisce col guardarla con occhi obiettivi vi rendereste conto che è intollerabile."

Non c'è felicità nella vita, dunque e sotto sotto lo sapevamo, dai! Ma fingiamo sempre che non sia così, e davvero benedico questa finzione, questo incanto che ci fa muovere, perchè se si rompesse saremmo inerti e disperati: se riuscissimo a vedere le cose come davvero sono, non ci rimarrebbero molte altre alternative a un suicidio disperato.

Di certo l'oretta e quaranta di un film del grande Allen è un modo per essere felici anche mentre ti dicono, dallo schermo, che non potrai mai esserlo per davvero.

Ho letto alcuen recensioni, la maggior parte positive: non che la cosa mi importi granchè, anzi mi infastidisce che piaccia a troppi. In una negativa ho trovato alcune osservazioni che mi hanno fatto sobbalzare e che mi hanno fatto pensare: se un giudizio negativo dice questo, vuol dire che parlare male di Allen non è possibile, al massimo puoi criticarlo lievemente come fa un amante deluso che però ancora ama chi lo ha deluso:
"Woody Allen potrebbe anche raccontarci per novanta minuti una fila al supermercato e comunque troveremmo la sua narrazione gradevole. Il suo modo di approcciarsi alla vita, la sua descrizione sempre leggera anche quando va in profondità, il suo modo spesso distante, forse cinico, con cui vede quelle che in molti considerano le grandi scelte che uno si trova a dover affrontare, matrimonio, tradimento, licenziamento, figli (forse si salva solo l'omicidio, ma dipende dai casi), è sinonimo di scorrevolezza. Tutto accade velocemente, non si rimarca, si lascia sempre e solo l'essenziale. E il tempo scorre, l'orologio non si guarda. Parliamo di un uomo che ha il tocco magico, anche il suo peggiore film è meglio di buona parte della concorrenza". "Insomma, Woody non entusiasma come al solito, nonostante tutti i suoi attori siano a loro modo amabili e alcune scene valgano da sole la visione del film."
Poi cominciano le critiche a un film che l'autore del pezzo, Andrea D'Addio (Filmup) definisce sbagliato.
Ma davvero non avrei saputo scrivere di meglio, volendo lodare il 76enne regista newyorkese!

You will meet a tall dark stranger è un film amaro ma gradevole e girato con la consueta padronanza, oltre che sorretto dalla solita scrittura fatata di Woody e da un cast di gran rilievo: scorre alla perfezione sulle nostre vite, demolisce certezze, insinua dubbi, ci fa vedere allo specchio e non chiude nessuna delle storie che apre. E' uno sguardo su alcune vite, con l'occhio di chi ha capito più cose della media delle persone su tutto questo gran movimento che definiamo "vita". Come diceva Shakespaere, opportunamente citato a inizio film: "La vita è una storia raccontata da un idiota, piena di rumore e furore, e che non significa nulla".


You Will Meet a Tall Dark Stranger
Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni
U.S.A., Spagna, Anno: 2010
Durata:98'
Regia: Woody Allen
Cast: Naomi Watts, Josh Brolin, Anthony Hopkins, Antonio Banderas, Anna Friel, Freida Pinto, Ewen Bremner, Gemma Jones, Lucy Punch
Trama (Filmup): Passioni, ambizioni e ansie causano un crescendo di guai e follie nella vita di due coppie sposate: quella formata da Alfie e Helena, e quella della figlia Sally e di suo marito Roy. Dopo essere stata lasciata da Alfie – che se n'è andato per inseguire la perduta giovinezza e una ragazza di nome Charmaine - Helena mette da parte la razionalità e si affida ciecamente ai bislacchi consigli di una cartomante ciarlatana. Dal canto suo Sally, intrappolata in un matrimonio infelice, si prende una cotta per l'affascinate proprietario della galleria d'arte - nonché suo capo - Greg, mentre suo marito Roy, uno scrittore che attende con ansia una risposta dalla sua casa editrice, resta folgorato da Dia, una donna misteriosa che cattura il suo sguardo da una finestra vicina...

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


Nessun commento: