Vi consiglio il "Di[zion]ario erotico" di Massimo Fini (manuale contro la donna a favore della femmina). Uscito undici anni fa resta una lettura da fare.
Massimo Fini (Fini, ok, ma quello buono eh?) è un giornalista e uno scrittore che ha delle idee (sembra poco ma è tutto) e che ha sempre il coraggio delle stesse (hai detto nulla). Quel che scrive è quel che pensa, non c'è nulla di artefatto o di esibito: solamente una versione lucida e cruda, ma vera di quel che gli passa per il capo. Sono cose che si avvertono a pelle, difficile mentire su questo aspetto, così come non è difficile sgamare, per chi è un tantinello avveduto, chi recita o sforna artifizi. Condivisibile o meno, Fini è però sempre interessante e solo una lettura superficiale può definire questo libro antifemminile, semmai è antifemminista, e a ragione! (si può essere femministi e ragionevoli nello stesso tempo?) Alcune defizioni sono davvero brucianti, taglienti, inaspettate e spesso la profondità di certe riflessioni ti sorprende là dove non ti saresti aspettato di trovarla. Fini non è volgare ma non usa di certo eufemismi, pertanto può urtare le anime belle: si consiglia la lettura a quegli imbecilli che si indignano per un "cazzo" e poi tollerano pacificamente ingiustizie che urlano al cielo; la si consiglia perchè guarda mai che il loro cervello cominciasse a girare nel verso giusto! Questo libro e' il suo modo di vedere la donna e il rapporto uomo-donna, arricchito dal valore aggiunto di una vita ricca di esperienze; il tutto mediato da una mente non comune, affilata come poche, sempre in grado di farti riflettere. Date un'occhiata alla bibliografia di Fini, scegliete a caso e non resterete delusi.
Ecco l'incipit di "Di[zion]ario erotico":
Atto sessuale (Coito). In sè non ha nulla a che vedere con l'erotismo. L'erotismo è un fatto mentale, scopare un fatto fisiologico, un mero sfregar di mucose. Diventa erotico -ma perchè ciò avvenga bisogna che la società e l'individuo abbiano raggiunto un certo livello culturale- quando viene percepito come atto che degrada la donna a femmina, ad animale. Spiega Georges Bataille in un fondamentale passaggio de "L'erotismo": "La bellezza (l'umanità) di una donna concorre a rendere sensibile -e sconvolgente- l'animalità dell'atto sessuale. Nulla di più deprimente, per un uomo, della bruttezza di una donna sulla quale la laidezza degli organi sessuali e dell'atto non risalti. La bellezza conta in primo luogo perchè la bruttezza non può essere sciupata. Laddove l'essenza dell'erotismo risiede appunto nella profanazione".
Una fra le tante chicche:
Se le donne continuano a sbatterci in faccia le loro tette, i loro culi, le loro pipì e persino i loro pannolini non possono poi pretendere che ci venga anche duro. (voce "mestruazioni", pag. 104)
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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