Se Grasso, presidente del Senato fresco fresco, ritiene che Travaglio abbia detto menzogne (ma quando mai?), puo' querelarlo: e' un suo diritto (lo sapra', dato che fa il magistrato?). Travaglio dice queste cose da tempo, di querele da parte di Grasso non se ne sono ancora viste: una curiosa coincidenza, nevvero?. Se Grasso ritiene di dovergli rispondere faccia a faccia, puo' accettare l'invito di Santoro: la rettifica si fa laddove è stato detto quel che va (?) rettificato. Altrimenti si astenga dal fare telefonate fuori luogo a Servizio Pubblico o dal pretendere confronti immediati in trasmissioni a sua scelta; si occupi del Senato e del Paese. L'altra sera ha mostrato tutta la sua inesperienza, speriamo non sia grande come e' apparsa. Quanto a Travaglio, di gran lunga il nostro miglior giornalista (anche se eccellere in questo panorama non richiederebbe sforzi immensi), si occupa del suo lavoro, che consiste essenzialmente e semplicemente nel raccontarci i fatti. Quanto infine all'osservazione secondo cui Grasso sarebbe meglio di Schifani (sai la scoperta), questo non toglie che Grasso e' lontano dalla migliore opzione disponibile per il Senato. se vengono proposte solo scelte non desiderabili, astenersi dallo scegliere puo' essere piu' coerente di scegliere il meno peggio (capito, "stelline" dissidenti?): è chi propone che deve alzare l'asticella, non è chi vota che deve abbassare i suoi standard, altrimenti non se ne esce.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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