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sabato 8 luglio 2017

Mora con chignon

Oggi ho avuto un altro piacevole incontro, dopo quello della bionda del baretto di ieri che si è quasi uccisa per il dispiacere di avermi trattato male. Se vi siete persi la puntata, potete ancora rimediare, non è mai troppo tardi per farsi una cultura, leghisti e fascisti a parte.


Classica ragazza giovane (max 25), in forma, abbronzata a puntino, capello nero raccolto con perizia in uno chignon dalle dimensioni perfette, camicetta nera, impeccabile, pelle lucida e tirata (dorme poco?), su maggiolone nero. Vista dallo specchietto retrovisore davvero non male, magari un po' rompiballe, ha l'aria di quelle efficientine, tipo quelle che dopo aver fatto sesso rimboccano subito il lenzuolo agli angoli del letto, secche e sempre in movimento, che vestono senza un pelo fuori posto anche per andare dal salotto al cesso, poche ore di sonno e tendenzialmente vegetariane e di destra, ma non si può avere tutto.

Al semaforo, tutta piegata a sinistra, si controllava aspetto e trucco nello specchietto esterno, non in quello interno: inusuale. Faceva un sacco di smorfie, pareva la classica insicura-tuttofare, che hai sempre l'istinto di incoraggiare, nelle pause in cui non la mandi a quel paese per la sua mania di mettere il becco su tutto. Stava andando a un colloquio di lavoro? Non penso, una così il lavoro ce l'ha (bella questa eh?), magari andava a un briefing o a un appuntamento di lavoro con un cliente di un certo rilievo (meno probabile un brain storming, visto come guida); magari era solo la futura suocera, primo incontro, in questo caso solidarizzo e in parte giustico il nervosismo.

Poi al semaforo successivo mi sono fermato al giallo (andando a 50 all'ora e potendo frenare in assoluta sicurezza, io ai gialli mi fermo; passo solo quando son sotto l'incrocio oppure quando valuto che l'idiota che mi sta incollato alle chiappe potrebbe sfondarmi il baule: non ho voglia di dover interagire con idioti, sia pure per constatazioni amichevoli a bordo strada).

Lei frena (ho calcolato che avrebbe potuto farlo senza problemi, e infatti, da precisina, lo ha fatto) e poi, pensando di non essere vista, mi fulmina con chirurgica precisione con quei due piccoli occhi scuri dardeggianti e sbuffa due volte gonfiando le gote in modo poco sexy, devo dire. Non ci giurerei ma sbatte anche le mani sul volante. Non fa quel che avrebbero fatto 10 uomini su 9 però: strombazzare, urlare, bestemmiare, provare ad affiancarti (invano perchè ormai son troppo sotto, possono solo specchiarsi i denti marci nel mio pulitissimo paraurti). So già che mi ha condannato e che proverà a sorpassarmi appena possibile, benché a occhio non si possa per almeno altri tre o quattro chilometri. Ha fretta, come tutte le efficientine sempre in ritardo, e come gli uomini pensa di poter mettere a rischio la sua e la nostra vita con sorpassi azzardati solo per arrivare un minuto prima: sono quelle che le devi svegliare con duecento euro di multa o magari con un incontro ravvicinato con un muro, senza coinvolgimenti di altri, perchè da sole non ci arrivano: in questo, sono come quegli idioti di maschi di cui parlavo prima.

Al verde partiamo civilmente, da veri anglosassoni, ma è solo una parvenza. Benchè io proceda a velocità giusta, si vede che freme (io le donne le faccio fremere), sbuffa, si agita, si allarga e rientra in corsia più volte solo per mettere pressione psicologica, sta a due millimetri dal mio tubo di scappamento, chissà quanto benzene si spalma sulle pareti dei polmoni senza saperlo (dovrebbe avere due polmoni così seducenti, a occhio...).
Dopo due curve trova il pertugio e mi passa (senza freccia), tutta contenta la ritrovo al rosso cinquanta metri più in là, coi denti posati sull'auto davanti e la bava che cola sulla targa dell'ignara o ignaro che era già fermo al rosso. Poi si riparte, e dopo un chilometro faccio la curva e vedo la scena cambiata, la mia eroina ha fatto un altro sorpasso, questa è meglio di Hamilton. Poi io devo girare, e la nostra storia finisce così, senza nemmeno un bacetto, o almeno un suo bel fuck you mimato (quanto avrei gradito) con quel braccio secco e scuro e, ma qui immagino, unghie lunhe e perfette, smalto rosso o arancio (una così con quello nero o altri colori non ce la vedo, la mattina): mi scuso con chi non ama i finali tristi.

Anche se la considero un'idiota (odio chi guida non in sicurezza, uccidere una persona è un attimo), il mio prevalente lato maschile non può non esserne sedotto, evidente. Idiote, avete speranze!

Un consiglio: per non avere fretta, basta partire in tempo. Io in genere ci riesco. E quella volta in cui non ci riesco e ho fretta, guido appena appena un po' più sportivo, non da maiale patentato; magari evito di analizzare giovinette con chignon, d'accordo, e di farmi filmini sui loro due polmoni, ma mantengo sempre un certo aplomb (sbrocco solo se becco il classico "salottino": 4 donne a chiacchiera su Fiat 126 a velocità di crociera 25 km/h), altrimenti sto sempre nei limiti, e non faccio sorpassi azzardati, appunto perchè guidare non è uno scherzo. E poi so per esperienza che su 10 km, guidare come un pazzo su tracciati urbani o semiurbani fa arrivare al massimo 2 minuti prima, non 35. vale la pena morire o ammazzare per 2-3 minuti? Direi nemmeno per 35, no?

Che sia amica della bionda del baretto?



autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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