Corteggiare una donna, oggi, è pericoloso, dice.
Vero, con l'aria che tira. Con uomini costretti (?) a dimettersi perchè vent'anni fa sfiorarono il ginocchio di una tipa a una cena, che fa già ridere a dirlo.
Al di là però della barbarie altrimenti detta "metoo", un bel boomerang puritano e insensato che, partito da premesse sacrosante, è poi degenerato e adesso sta ammorbando l'aria delle società anglossassoni, è vero che se a volte le donne fanno le schizzinose (non tutti sono lord Brummel eh), spesso gli uomini quando corteggiano sono delicati e misurati come un elefante brillo che si aggiri in un negozio di cristalli.
La maggior parte sono rozzi e grezzi; quando va bene sono solo banali o insistenti, quando va male offensivi o molesti. D'altra parte gli uomini sono questi, e anche le donne non vengono da un altro pianeta: l'essere umano dà quel che può dare, cioè mediamente poco. Si tratta di trovare un equilibrio per poter convivere e relazionarci, nell'alveo del grande progetto di riproduzione della specie che ci comanda e agisce al di sopra delle nostre teste.
Certo che, rimanendo ai casi di banalità o stupidaggine, ed escludendo quelli di insistenza o molestia che condanniamo, se anzichè dire a una donna "ci siamo già visti da qualche parte" o "hai due occhi bellissimi" uno si applicasse un po' di più, magari si otterrebbero migliori risultati o quanto meno approcci più poetici e garbati. E' così difficile, se ci colpiscono gli occhi di una ragazza, uscirsene con una frase tipo "ma quanto cielo hanno messo nei tuoi occhi?". Non sarà Petrarca, ma andiamo già meglio, no?
Io poi adotto* la tattica del ragno morto, ma di questo si parlerà un'altra volta.
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*adottavo (versione per mia moglie)
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