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venerdì 29 maggio 2009

Lettera al ministro Carfagna che oggi scrive una lettera al Corriere

Oggi il Corriere ospita una lettera di Mara Carfagna (ministro delle pari opportunità). Lunghetta, puntigliosa ma lacunosa.

Tanto per dire: "Insinuazioni pesanti e volgari hanno accompagnato la mia scelta sciagurata. Quella di una giovane donna che, dopo una (a dire il vero) assai insignificante carriera in tv ha deciso di accettare la sfida di fare politica con il partito di Berlusconi".
Ma nulla si dice sul fatto che noi, cittadini di una democrazia, vorremmo che fossero nominate ministri persone dotate di provata competenza nello specifico settore e con una carriera politica alle spalle, come dire... un filo più articolata e lunga di quella della Carfagna. Posso anche nominare ministro mia madre, se divento premier, e lei potrebbe durante la legislatura fare cose egregie e dimostrarsi bravissima, perfino migliore di tanti celebrati capoccioni, ma è il criterio di scelta che e' e resterebbe assolutamente sbagliato: soggettivo, non trasparente, inaccettabile (a essere misurati). Chi ricopre incarichi pubblici ha il dovere di scegliere persone valide che soddisfino certi requisiti oggettivi, non persone che ritiene soggettivamente in possesso di doti che si a suo dire si appaleseranno nel corso del mandato. Questo è uno degli aspetti che differenziano una democrazia da un regime plutocratico o da un sultanato.

E poi: "Suvvia, siamo realisti. Il Parlamento vede tra i suoi banchi alcuni uomini dalle assai dubbie capacità politiche. Ma nessuno si sorprende. L’Aula di Montecitorio è stata frequentata da personaggi condannati per banda armata e concorso in omicidio, facinorosi violenti, condannati per detenzione e fabbricazione di ordigni esplosivi, protagonisti di risse e di indecorosi episodi di cronaca. Ma nessuno mai si è indignato. Onorevoli che candidamente hanno ammesso di prostituirsi prima di approdare alla Camera, altri che, durante il loro incarico, sono stati sorpresi a contrattare per strada prestazioni con transessuali. Mai nessuno si è scandalizzato. Mai."
Qui notiamo che: 1) la stessa Carfagna descrive uno schifo ben noto ma non si impegna per cercare di eliminarlo, assieme alla formazione politica di cui fa parte; lo descrive implicitamente accettandolo e anzi usandolo come pietra di paragone per giudicare i suoi requisiti e si suoi comportamenti; 2) non essere cialtroni o delinquenti non è un merito; 3) la presenza in Aula di pregiudicati o di persone assolutamente incapaci non giustifica in ogni caso eventuali criteri di selezione non oggettivi nella scelta dei parlamentari (che come sappiamo sono un migliaio e non sono eletti dai cittadini ma sono scelti da 4-5 persone) e dei ministri; 4) non è vero che nessuno si è mai scandalizzato; chi ora si scandalizza per quel che l'attualità ci propone o per certe sue affermazioni sui gay, si indignò pure allora, non si faccia di tutta l'erba un fascio.

Ecco il carico da undici: "Allora viene un sospetto. Che sia Berlusconi l’ingrediente indigesto? Sì, è proprio così, Berlusconi indigna, scandalizza, inquieta."
Leggendo la sua lettera, egregia Carfagna, aspettavo con ansia questa conclusione, per poterla definire infondata, abusata, inaccettabile. Chi viene accusato di mille cose ha il diritto-dovere di discolparsi e provare la sua innocenza nelle sedi e nei modi opportuni (specialmente se ricopre incarichi pubblici) e non quello di indignarsi per il fatto di essere stato per mille volte accusato, agitando per giunta lo spettro di una persecuzione; fino a prova contraria se io prendo 20 multe in un mese è perchè per 20 volte in un mese ho violato il codice della strada (o 19, o 18...) e non perchè la polizia municipale "comunista" ce l'ha su con me. Caro Ministro, questa sua conclusione è inconsistente come la nebbia del mattino e rende vano tutto quel che la precede.

"Credo che si sia superato il limite del buon senso e tutti abbiamo responsabilità e doveri. A cominciare dalla politica che deve ispirarsi a criteri di rigore e di serietà". Ho paura a dirlo, ma concordo.

"[Berlusconi è] Un leader mai prepotente o arrogante, consapevole di una innata capacità seduttiva che ha usato a fini di ricerca del consenso e non per scopi morbosi. Un uomo leale, perbene e rispettoso. Una persona di garbo e gentilezza, doti che qualcuno vorrebbe declassare a mera finzione e che invece sono autentiche." Non commento, perchè non lo conosco di persona, ma soprattutto perchè già ci pensano i fatti.

"E, lasciatemi pure dire che, in un mondo popolato da gran cafoni, sono qualità rare ed invidiabili. Il resto, tutto il resto, sinceramente sono affari suoi. O, almeno, così dovrebbe essere in un Paese «normale»."
E' un principio che vorrebbero far passare in molti, egregio ministro, quello secondo cui quel che un premier o un politico fa nel privato non ha rilevanza. Mi dispiace ma è un principio inaccettabile, perlomeno in uno stato democratico, specie quando una persona viene accusata di reati (che so, frequentazione di minorenni, falso in bilancio, corruzione di testimoni, ecc.) o di possibili usi privati di risorse pubbliche. Per tacer del fatto che chi organizza un Family Day, chi nega alle coppie di fatto e a quelle eterosessuali gli stessi diritti delle coppie "normali", chi si erge a paladino dei valori cattolici non può poi sposarsi due volte o frequentare più donne o, come è avvenuto (qui sì con certezza) infinite volte, assumere atteggiamenti e rilasciare dichiarazioni da cui si evince quanta poca considerazione nutra per il sesso debole (leggi: maschilismo puro e semplice). E senza contare che un qualunque politico deve sentire il dovere di dimettersi non appena venga rinviato a giudizio (attenzione: non indagato) perchè è intollerabile che gestisca la cosa pubblica una persona su cui pendono processi, rinvii a giudizio, sentenze di prescrizione, di assoluzione per insufficienza di prove o, in ultimo, stralci belli e buoni dovuti a quel pateracchio incostituzionale del lodo Alfano. Chi non si dimette e grida al complotto e nel frattempo, accumulando via un numero impressionante di accuse, processi, ecc. e facendo di tutto per agevolarsi la posizione processuale (riduzione dei tempi di prescrizione, cancellazione dall'elenco dei reati di fattispecie che prima lo erano, leggi varie e in ultimo il lodo tristemente noto), continua a rimanere al suo posto dimostra di non possedere nessuna delle qualità sopra elencate dal ministro. A questo punto è opportuno citare quel che disse Olmert quando decise di dimettersi da premier di Israele perchè indagato per un reato davvero ridicolo se paragonato a quelli che pendono sulla zucca di parecchi dei parlamentari di casa nostra: "Proverò la mia innocenza e le mie mani pulite" e "Sono orgoglioso di essere il primo ministro di un paese che indaga i suoi primi ministri”, aggiungendo poi che si ritirava dalla politica per poter difendere meglio la propria innocenza di fronte alle accuse di corruzione". Questo è il comportamento di un uomo onesto e serio, con alto senso dello stato, non altri. E non parliamo, egregia Carfagna, di "paese normale", perchè se fossimo in un tal paese Berlusconi non si sarebbe potuto nemmeno candidare, altro che governare per anni e anni con al fianco un conflitto di interessi mostruoso e una storia giudiziaria incredibile: si faccia un giro veloce per le democrazie europee ed extraeuropee, per qualche stato civile, prima di fare simili incaute affermazioni: anche questi sono fatti.

Chi volesse leggersi la lettera del ministro Mara Carfagna al Corriere della sera in versione integrale può farlo cliccando qui: http://www.corriere.it/politica/09_maggio_29/in_aula_c_e_di_tutto_fb000c58-4c0f-11de-b7be-00144f02aabc.shtml

In ultimo noi diamo un consiglio al ministro Carfagna: si occupi di chi viene discriminato, che è poi l'oggetto del suo lavoro, per il quale noi cittadini la remuneriamo (pur non avendola eletta). Anche dei non eterosessuali, quindi. E ci eviti figuracce mostruose come quella della recente eliminazione della pagina web dedicata all'omofobia o della soppressioni di commissioni che si occupano del tema (http://mauroarcobaleno.blogspot.com/2009/05/ministro-delle-pari-che.html). Eviti pure di cadere in affermazioni vergognose quali quelle che fece poco dopo 'insediamento, secondo le quali i gay non sono per niente discriminati in Italia; io ho amici gay e me lo confermano, ebbe a dire ai giornali. Davvero, ci risparmi simili frasi: dimostrano impietosamente che non ha coscienza della realtà che è chiamata a governare, né rispetto per le persone che dovrebbe tutelare: mi sembrano campanelli d'allarme piuttosto gravi, ben lontani dal dimostrare quella competenza di cui molti parlano e alla quale lei stessa sottintende nella lettera di oggi.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)


2 commenti:

Anna ha detto...

sempre molto belli i tuoi post acuti ed interessanti!

mauroarcobaleno ha detto...

grazie tante, ero nel tuo "angoletto" proprio ora!
ciao