"O si pensa o si crede" è una frase che ben rappresenta questo volumetto che cerca di far luce sulla figura storica di Gesù evidenziando come il recente libro del Papa su Gesù stesso contenga parecchie e gravi
domenica 29 aprile 2012
Gesù. L'invenzione del Dio Cristiano, Paolo Flores d'Arcais
sabato 28 aprile 2012
Quando ha il dovere di dimettersi un politico indagato?
D: Un politico chiaccherato, intercettato o peggio indagato, avvisato, etc. dovrebbe dimettersi?
R: No. Perchè altrimenti io denuncio senza ragione il mio avversario e così lo faccio fuori; quando emergerà la sua
giovedì 26 aprile 2012
To Rome with love (di Woody Allen)
Avevo letto recensioni bruttine: un Allen minore, uno spot turistico della capitale, un tentativo banalotto di mettere in scena i
mercoledì 25 aprile 2012
Una festa bellissima
Il 25 aprile è una delle feste più belle, infatti il governo dei buffoni e dei pregiudicati pochi mesi fa aveva pensato di
martedì 24 aprile 2012
I piccoli idioti che lanciano piccoli dardi ai passanti
Girano per Milano un paio (o più) di idioti che da tempo sparano piccoli dardi da un auto bianca e colpiscono i passanti. Se trovate le foto dei dardi su internet vi accorgete presto che tanto piccoli non sono e che comunque non è piacevole essere colpiti, anche fosse sul culo (e se poi sbagliano mira e
domenica 22 aprile 2012
Analisi del genoano e del sampdoriano tipo
Il gesto di chiedere ai giocatori della propria squadra di togliersi la maglia perchè non ne sono degni mi piace, quindi quello che oggi hanno fatto i tifosi del Genoa non ha la mia condanna, anzi. Una mossa certamente non pacifica, sicuramente violenta e che avrei preferito non
sabato 21 aprile 2012
Soldi dalla finestra
Milano - Ha pagato la sua borsa 1.940 euro, ma al momento di uscire ha preso, con ogni probabilità involontariamente, un altro pacchetto dentro cui ce ne era una da 32mila. È successo nel negozio ***, nel quadrilatero della moda milanese. La polizia sta ora cercando la cliente, una donna
domenica 15 aprile 2012
Un giorno di lutto e poi avanti come prima
Ieri è morto Morosini, giocatore del Livorno, 25 anni, durante Pescara-Livorno. Si è accasciato al suolo, ha tentato invano di rialzarsi, è stramazzato senza vita: il filmato è impietoso. Era giovane, stava giocando, non aveva nessuna colpa, è passato in tre secondi dalla vita alla morte. Questa cosa ha un senso? No.
Sempre ieri un automobilista che viaggiava in autostrada è stato colpito da un piccolo pezzo di ferro staccatosi da un camion che lo precedeva: ha fracassato il parabrezza e lo ha centrato in pieno, è morto. Un secondo prima guidava verso chissà dove, pensava a chissà che cosa, un secondo dopo era un corpo senza vita macchiato di sangue al margine di una strada. Ha un senso questa cosa? No.
Sempre ieri è morta Veronica Gomez Carabali, schiacciatrice venezuelana, anni 27. E ogni giorno in Italia muoiono tre persone sul luogo di lavoro. E ogni anno muoiono quattromila persone sulle strade: molte di queste senza alcuna colpa.
Cosa voglio dire con questo post? Intanto celebrare queste vittime, poveri innocenti che non ci sono più. Su di loro, su Morosini, altro non dirò, perchè nulla si può dire.
Vorrei però che la si smettesse con le conferenze stampa, le dichiarazioni su twitter e facebook, gli sguardi contriti, i silenzi stampa, i messaggi di cordoglio, le polemiche sul ritardo dei soccorsi e sull'inadeguatezza degli stessi, i giorni di lutto e più in generale con tutto quell'insopportabile e vacuo circo mediatico che sempre segue un evento di questo tipo. Quando muore un lavoratore il paese non si ferma: lo registriamo quasi con noia e a fine anno facciamo la somma, è brutto a dirsi ma ormai sembriamo averci fatto l'abitudine, tanto è vero che chi potrebbe fa ben poco per combattere quest'assurdità. Morire sulle strade, poi, è ormai considerato un dato fisiologico dei weekend, ne prendiamo atto, come della pioggia o delle code al rientro.
Fermare lo sport per uno o due giorni, giocare col lutto al braccio, fare un minuto di silenzio sono bei gesti ma se dovessimo applicare questo criterio sempre e ovunque dovremmo fermarci per sempre in ogni campo o vestirci sempre a lutto. E' l'ora di lasciar perdere i gesti simbolici e cominciare invece a fare qualcosa di concreto, se si può e dove si può e in molti dei casi citati si può: se contro il destino o contro un aneurisma l'uomo è impotente, molto si può fare per migliorare i controlli preventivi nello sport, la sicurezza sul lavoro, quella sulle strade. Basta chiacchere e riti, servono fatti. Oggi si sarebbe potuto giocare lo stesso, con la tristezza nel cuore; fermarsi non serve a nulla e anzi, quel che è peggio, impedisce di focalizzare l'attenzione sui veri problemi.
Il calcio muove miliardi su miliardi ma abbiamo terreni di gioco pessimi, curve piene di pregiudicati, controlli all'ingresso che si fanno sfuggire coltelli e bombe carta, leggi che non puniscono in misura adeguata i colpevoli di violenze e invece rendono impossibile la vita al tifoso onesto che vuole acquistare un biglietto, vie di fuga e scale occupate da spettatori fuori posto, servizi igienici da porcile, assistenza medica non ottimale o comunque migliorabile (e pensate ai campi delle serie minori...).
La mia non è superficialità, né menefreghismo. E' solo che l'ipocrisia mi ha stufato, vorrei azioni concrete oppure nulla, non orpelli e basta. Gli orpelli riempono la scena ma dopo poco si dileguano come fumo.
Il 30 marzo il preparatore dei portieri del Pescara Calcio, Francesco Mancini, ex calciatore, è morto per infarto nella sua casa. I giocatori del Pescara, choccati, avevano chiesto di non giocare la partita, li hanno costretti a giocare. Morire a casa dopo aver diretto un allenamento o morire in campo durante la partita è tanto diverso? Sembra di sì.
Il giorno di lutto potrebbe essere utile se fossimo un paese civile e cioè se davvero una pausa servisse per riflettere su quel che è successo e per cercare di capire come e dove migliorare le cose, laddove è possibile; siccome tutto si ridurrà alla solita ridda di cordogli, parole in libertà e sterili polemiche e poi da domenica si ricomincerà come prima, tanto valeva giocare. Fare il proprio lavoro e farlo bene (non facendosi autogol per denaro, tanto per capirci) è ancora il modo migliore per onorare la memoria di un innocente che non c'è più.
Non è che volessi far giocare a tutti i costi le partite, la mia squadra aveva già giocato e io non avevo in programma di passare la serata davanti a Sky, preciso questo per tranquillizzare gli immancabili cervelli fini che non avendo compreso il senso del mio ragionamento fossero alla disperata ricerca di una stupidata per rispondermi. E' che non ne posso più di un paese irritante che affronta le tragedie in questo modo, all'apparenza bellissimo e commovente, in pratica ipocrita e inutile. Di un paese in cui ci si indigna in maniera bellisiima e formidabile e poi si ricomincia come se nulla fosse accaduto, senza mai cambiare nulla, senza mai far pulizia, senza mai imparare dall'esperienza e dagli errori commessi.
Un gesto simbolico è bello se a farlo è un paese responsabile e civile che intende in questo modo rispettare il dolore e la morte ma che ogni giorno si impegna concretamente per far funzionare le cose; se a farlo siamo noi, fa solo rabbia.
E' assolutamente vero: a far polemiche e ad indignarci non abbiamo rivali al mondo. I coccodrilli sono semplici dilettanti, rispetto a noi.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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lunedì 9 aprile 2012
La colomba ha fatto una brutta fine
Lo scrittore premio Nobel Gunter Grass è stato definito da Israele persona non gradita a causa di "Quel che deve essere detto", una poesia sull'Iran e il nucleare di Gerusalemme. A seguire polemiche sul passato nazista di Grass. Per come la vedo io chi progetta, costruisce, fornisce, acquista, accumula, tollera armi nucleari opera per la guerra e contro la pace, per il massacro e contro il futuro, per la morte e contro la logica. L’uomo e’ una bestia assetata di sangue ed è profondamente razzista, salvo singole eccezioni, poco importa se lo è verso il nero, l’ebreo, il musulmano, l’omosessuale, il meridionale; il suo cuore è infetto, la paura irrazionale e l’egoismo insopprimibile ne alimentano diffidenza e odio, rancore e voglia di sangue. Poco importa davvero chi sia contro chi e chi spari per primo. Volevo darvi questo messaggio di speranza per il giorno dopo Pasqua, tradizionalmente dedicato alle scampagnate in posti affollati e alle code di ore in auto la sera per tornare a casa. Dopotutto la colomba l'abbiamo mangiata (anche quella della pace) e, dopotutto, potrebbe benissimo essersi trattato di un banale caso di morte apparente.
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domenica 1 aprile 2012
Predicano le loro idee con i nostri soldi
Nelle scuole pubbliche italiane viene insegnata la religione cattolica da più di 26.000 insegnanti nominati o comunque segnalati dalla curia diocesana, che ha anche il potere di revocare l'incarico. Questi insegnanti non sono scelti dallo Stato Italiano ma sono pagati dallo Stato italiano (800 milioni di euro nel 2008) per insegnare nelle scuole dello Stato italiano i principi di una religione che non ha nulla a che fare con lo Stato italiano che è laico. Inoltre vengono scelti in un modo che discrimina i lavoratori in base alla fede (la nomina da parte dell'autorità religiosa favorisce gli insegnanti di fede cattolica). Infine, in un periodo di tagli spaventosi a scuola e corpo docente, il loro numero è persino in aumento.
Perchè io, che sono musulmano, valdese, laico o ateo devo pagare perchè vengano insegnati nella scuola pubblica principi in cui non credo e, comunque, principi di una delle tante religioni? La presenza della Chiesa Cattolica in Italia è invadente in una misura inaccettabile, i Patti Lateranensi un pastrocchio da cancellare, il Papa una palla al piede dello sviluppo culturale e sociale di questo disastrato paese.
Questi predicano la povertà e l'immortalità dell'anima, si riempono la bocca di Gesù Cristi e di Vangeli, disprezzano a parole i beni materiali, demonizzano il sesso, discriminano donne, ebrei e omosessuali, ma hanno centinaia di migliaia di morti sulla coscienza, proteggono i preti pedofili, trafficano coi miliardi e vivono nell'oro.
Hanno idee di mille anni fa, spacciano per parola di Gesù bieche invenzioni di ometti.
Se vogliono predicare il verbo, lo facciano a loro spese; se non riescono ad autofinanziarsi perchè hanno pochi fedeli, chiudano baracca. Semplice, no?
Finchè avremo un popolo bue e un branco di politici che tremano al primo stormir di tonaca, non ne usciremo.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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L'ennesimo omofobo della casta
Veltroni definisce Calearo una "persona orrenda". E dice che sembrava diverso e che la politica fa perdere la testa a molte persone. Calearo Massimo e' l'imprenditore che Veltroni volle candidare nel 2006 e che adesso, per non fare nulla tranne sparar cazzate, preleva 12mila euro al mese a tutti noi ("Dall'inizio dell'anno alla Camera sono andato solo tre volte, anche per motivi familiari. Rimango a casa a fare l'imprenditore, invece che andare a premere un pulsante. Non serve a niente. Anzi, credo che da questo momento fino alla fine della legislatura non ci andrò più. E' usurante andare alla Camera solo a premere un pulsante. Dimissioni? No, perchè al posto mio entrerebbe uno del Pd molto di sinistra, un filo-castrista". E ancora: "Con lo stipendio da parlamentare pago il mutuo della casa che ho comprato, 12mila euro al mese di mutuo. E' una casa molto grande...". -repubblica.it) Uno così è palesemente indegno di rappresentare alcunché, solo un incapace può farsi fregare e candidarlo. Caro Veltroni, forse devi cambiare lavoro, fare politica è anche capire le persone e tu non c'hai capito una mazza.
Quanto alle frasi di Calearo sui gay (ormai e' un must, qualunque idiota dice cose idiote sui gay di recente), sono le tipiche frasi razziste e indegne di una persona omofoba e con paurose lacune umane e culturali. Uno così farà l'imprenditore ma a me non andrebbe bene neppure come amministratore del mio condominio.
Gente così la politica non dovrebbe vederla nemmeno col binocolo.
Pagati la casa, razzista omofobo.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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