Avevo letto recensioni bruttine: un Allen minore, uno spot turistico della capitale, un tentativo banalotto di mettere in scena i
classici stereotipi italiani. Certo, si vede la splendida Roma, come si vedevano Parigi e Barcellona in Midnight in Paris e in Vicky Cristina Barcelona. Ma è un Allen davvero buono, in forma. Non sarà al livello di Crimini e misfatti, Match Point o Manhattan, ma To Rome with love è buono, senza dubbio: dopo trenta minuti scarsi ne avevo già la certezza, poi confermata a fine proiezione. Un film dal tema leggero ma con i soliti dialoghi alleniani che affascinano e riempono l'anima, un film divertente ad incastri ben costruiti in cui forse a essere solo normale è il personaggio di Benigni da cui magari tutti si aspettavo più scintille. La solita mano felice di un uomo che dirige con naturalezza, che è nato per fare cinema, oltre che per scrivere. Senso dell'umorismo, profondità sapientemente alternata a leggerezza, alcuni spunti geniali (il ruolo di Baldwin, il canto sotto la doccia). Un film che scorre fluido come l'olio, perfetto com un ingranaggio ben costruito, una semplicità costruita ma mai forzata e quindi appagante. Davvero non capisco i critici nostrani. E io, benché ami Allen, non sono tenero quando scelgo di andare al cinema.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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giovedì 26 aprile 2012
To Rome with love (di Woody Allen)
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