Gigi Buffon, sospettato di aver scommesso per migliaia di euro sotto falso nome (un tesserato non può scommettere), afferma che del suo denaro lui fa quello che vuole senza dover
rendere conto a nessuno. Purtroppo per lui non è così: è un gran portiere, ma non è l'Unto. Dica, sotto giuramento, se ha scommesso o no e, se lo ha fatto, per favore che sia sospeso per almeno due anni, come prevede la legge.
Tralasciamo Buffon e parliamo del caso (diverso) in cui uno scommette non su Bayern-Hertha ma sulle partite a cui prende parte. In questo caso l'unica misura logicamente accettabile sarebbe la radiazione.
Sei straricco, strafamoso, bravo nel tuo lavoro. Fai un mestiere fantastico, lavori tre ore al giorno, sei osannato, guadagni paccate di denaro. Ti basta? No. Devi scommettere (violando una regola) o, come nel caso non di Buffon ma di altri, i cosiddetti "quaranta sfigatelli", devi pure venderti le partite. Prima ancora che un bel disonesto, sei un perfetto idiota.
D'altra parte, ad esperienza, calciatori con un cervello a norma non ce ne sono tantissimi, alcuni son nati tarati, altri li ha rovinati il soldo facile.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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