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sabato 21 marzo 2015

Di Lupi ne restano tanti e pure peggiori

L'ex ministro Maurizio Lupi si e' dimesso dicendo che esce dal governo a testa alta. Ok, solo stai attento a non inciampare, a testa alta.
Era evidente che si sarebbe dovuto dimettere, piuttosto vogliamo parlare di tutti quelli indagati, condannati e anche semplicemente chiacchierati che invece non si dimettono? Una legione (vero Renzi?). Non mi spingo sino a parlare di quelli che, delinquenti acclarati e coinvolti inoltre in decine di altri procedimenti alcuni dei quali ancora in corso, fanno pure i padri della Patria e riformano (stuprano) la Costituzione.
Non e' che per dimetterti in quanto indegno o inadeguato alla carica devi aver commesso per forza un reato ed essere stato condannato in tre gradi di giudizio, magari col ricorso alla corte europea incorporato: se tieni un comportamento inappropriato o inopportuno te ne devi andare, sia esso legale o no.
Gia' accettare un favore o un regalo configura un comportamento inammissibile, figurarsi chiederlo, il favore.
Stai gestendo la cosa pubblica, maneggiando soldi di tutti, rappresentando gli interessi di noi tutti: il tuo modo di agire deve essere cristallino e inattaccabile. Non te lo ha consigliato il dottore di fare politica o addirittura il ministro.
Il consenso elettorale (quale poi non si sa visto che abbiamo un Parlamento di nominati non di eletti) non sana l'indegnita' a ricoprire una carica o, addirittura, una sentenza di condanna.
Non e' tanto scandaloso il fatto che accadano queste cose, quanto il fatto che ben pochi ormai siano in grado di fare un ragionamento semplice e banale come il mio: segno inequivocabile del degrado dei tempi.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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