Sto ascoltando Veltroni su La7: compatitemi.
Vendo latte: tutto quello che hanno prodotto le mie ginocchia nell'ultima mezz'ora.
Io voterò NO al referendum, e la croce sul NO la farò col sangue. Ma se fossi stato per il SI, dopo aver sentito Veltroni sarei diventato per il NO, immediatamente.
Vota SI ma non riesce a nascondere che ben poco di buono si può dire della riforma. Vota Si perchè altrimenti chissà quando si rimette mano alla Carta: insomma, sconciamola ora altrimenti poi non si può toccare più (il che fra l'altro è falso).Vota SI perchè se vince il NO ci sarà instabilità: che immane vaccata, caro (?) Veltroni. Auspica che finalmente negli ultimi venti giorni di campagna il confronto verta sul merito della riforma (campa cavallo) e poi non espone una sola ragione a favore della riforma che affondi le radici nel merito della stessa. Tutti quelli che votano SI non riescono ad esporre ragioni davvero fondate: non ci sono! O sparano palle o evocano scenari di instabilità o bollano chi vota No come conservatore (conservare il meglio ed evitare il peggio è forse disdicevole?) Dicono che votano SI e spiegano perché ma alla fine se non te lo sei segnato non ti ricordi se votano SI o NO perchè le ragioni che hanno esposto non lo spiegano.
E poi evita le domande secche, al solito: il PD dopo tre anni di Renzi è peggiorato o migliorato, gli viene chiesto, e Veltroni vaga come allucinato senza rispondere. Sembra mandato lì da Renzi, con poco entusiasmo comunque. Non costretto, ma con poca convinzione: insomma la solita terra di mezzo veltroniana, quella del sì ma anche no.
Parla di Renzi come se fosse di sinistra, e del governo attuale come se fosse di centro-sinistra; lo ascolti e ti chiedi ma siamo nel 2016 o nel 1995? E nel 1995 provavi la stessa cosa, sentendolo parlare, è questa la cosa pazzesca. Gli chiedono di Raggi, e non dice nulla, pur parlandone un po'.
Con Veltroni è sempre così: fumo, di alta qualità, ma l'arrosto non lo trovi nemmeno se preghi. Parla di sinistra, di PD, di diritti, del lavoro, senza accorgersi che sono elementi fra loro incompatibili da anni e anni.
Da sempre la posizione politica di Veltroni non è giusta o sbagliata, non è inaccettabile o condivisibile, non è rivoluzionaria o rassicurante. E' inutile.
Sarà un bravo scrittore, un discreto regista, sarà simpatico (?), ma come politico preferisco stendere il classico velo pietoso. Ciò non toglie che come sindaco possa aver fatto qualcosa di buono, ma il suo pensiero politico, lo ripeto, è peggio che sbagliato: è irrilevante.
L'ho ascoltato, se fossi stato per il SI adesso come detto voterei NO, se fossi stato per il NO (come sono) avrei avuto l'ennesima conferma di essere nel giusto, visto quel che (non) dice a favore della riforma, anzi no, nessuna conferma, il suo pensiero non merita nemmeno di confermarmi una pregressa opinione fondata nel merito; se fossi stato indeciso adesso sarei in cerca di una fune per impiccarmi per la disperazione.
Sono sopravvissuto. Perché non ho cambiato canale? Non sono abituato a rinunciare alle battaglie, specie se sanguinose come questa, l'ho fatto per spirito civico.
Sono molto provato, ma ce l'ho fatta.
Ho appena girato su Floris e c'e' Vespa: vado a cercare una corda bella resistente.
Faccio appena in tempo a sentire che è impossibile riformare la magistratura e che due governi almeno sono caduti per colpa dei giudici (falso): non dei politici che rubano, eh, bada bene, dei giudici che li pizzicano. D-a-t-e-m-i u-n-a c-o-r-d-a.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.
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