venerdì 1 novembre 2019
Anche Massimo Fini ha ragione, su Al-Baghdadi
Anche io, come tanti (troppi), ho detto che Al-Baghdadi era morto da coniglio perché si era fatto saltare in aria con suoi tre figli e perché (pare, non è confermato) piagnucolava.
Di base, ce l'ho con lui perché è un volgare assassino che ha seminato dolore e morte. E gli auguro un inferno di eterno dolore, altro che vergini.
Tuttavia, accolgo le osservazioni che oggi Massimo Fini (che stimo) pubblica sul Fatto.
In particolare mi chiedo anche io cosa avrebbe fatto Trump in quelle condizioni (in fuga, vistosi in trappola): ricordiamoci che nel frangente delle Torri Gemelle, per sicurezza nazionale, certo, il buon Giorgetto (G.W.Bush) prese l'aereo e schizzò via come un lampo. Per dire che dietro la scrivania fare il fenomeno è più facile e mandare a morire persone o usare i droni è più facile di stare sul campo. E non ditemi che sto paragonando un criminale a un presidente eletto, perché non li sto paragonando affatto, ve lo fanno credere i vostri neuroni acciaccati (e anche perché anche i presidenti americani la coscienza candida non l'hanno).
E' poi sensato notare anche il fatto che gli Americani non ci hanno mai fatto vedere le spoglie di Bin Laden né quelle di Al-Baghdadi. Perché?
E non hanno mai dato ad esse sepoltura degna (buttare i resti ai pesci non è una sepoltura degna). Perché? Gli Usa non son un Paese civile? Perché questo bisogno di umiliare lo sconfitto? (pure a Nerone furono concesse le esequie e la tomba).
In guerra tutto è permesso, ok, ma, dopo, il tizio civile è civile sempre, anche con gli incivili.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.
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