Il Var gestito così è solo l’ennesimo strumento utile a chi non ci riesce proprio a rassegnarsi al risultato del campo.
Quando un tempo un arbitro sbagliava, per esempio non assegnava un rigore evidente o fischiava un offside inesistente, si diceva che un conto è parlare davanti alla tv, dopo uno o due replay, un altro prendere una decisione immediata in campo. Tutto vero. Solo che adesso chi sta davanti alla tv (il Var) prende decisioni impossibili da giustificare, apposta perché successive a un esame che evidenzia il fallo o l’assenza di fallo molto spesso in maniera netta. Quando ciò avviene e il responsabile non viene sospeso sei mesi, noi siamo autorizzati a pensare che sotto ci sia qualcosa.
Inoltre occorre introdurre l’ovvia possibilità per i team di richiedere l’esame del Var un tot di volte a partita.
Faccio un esempio: un rigore come quello dato in Fiorentina Napoli è già duro da digerire se assegnato dall’arbitro per errore; diventa impossibile da digerire se successivo a un esame via Var.
Inutile girarci intorno: il calcio italiano è vecchio, malato e marcio, tuttora. D’altra parte gli scandali di cui sapete sono stati enormi e sono recenti.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.
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