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domenica 30 luglio 2023

Everything is fine

 

 
(ita-eng)
 
 
Dovunque mi giro vedo cose che non vorrei vedere.
Se ascolto, son cose che non vorrei sentire.
Se penso, son pensieri che non ho cercato.
In più è domenica (il giorno peggiore di tutti, da sempre) ed è quasi la fine di un mese e l'inizio di quello più falso (in cui per spregio sono nato, anche se quando stava morendo).
Il clima è compromesso, le persone sono ignobili, i ricordi pensoi, le speranze rami secchi e fiori marciti, gli occhi cattivi o assenti, i sorrisi falsi e il cielo mi guarda male; il futuro mi ricorda che presto mi verrà a trovare.
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Everywhere I turn I see things I don't want to see.
If I listen, things come to my ears that I don't want to hear.
If I think, I have thoughts that I have not sought.
And then it's Sunday (the worst day of all, ever) and it's almost the end of a month and the beginning of the most false one (the one in which, out of pure contempt, I was born, even if it was about to end).
The climate is compromised, the thread of life increasingly thin and shaky, the people are ignoble, the memories painful, the hopes dry branches and rotten flowers, the eyes of those who look at you are evil or absent, the smiles are false and the sky looks me bad; the future reminds me that he will visit me soon.
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(img: ohga it)
 
 
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L'anima è caduca

Alla fine non muori solo per incidente o malattia.
Muori perché con gli anni ti accorgi che non vale mai la pena, per niente e per nessuno.
Perché li vedi morire tutti, e vedi sopravvivere i peggiori.
Perchè il mondo infine riesce a convincerti che tutto è inutile e niente vale.
Perché non ne puoi più, di tutto.
E molti incidenti e molte malattie nascono proprio da questo, anche se non sembra.
Il corpo è caduco e l'anima è immortale, dicono.
Fidatevi: il corpo è caduco ma l'anima dopo un po' si stanca e quando accade il corpo si lascia andare.
L'anima è caduca più del corpo, e quel che più conta lo tiene su.



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lunedì 24 luglio 2023

Clima impossibile

Questo è un clima anti uomo.
Fra non molto questo pianeta sarà inospitale per noi.
Questo clima non permette di vivere, rende sofferte le giornate e spesso le notti, tira al limite la nostra mente e il nostro corpo, ci rende apatici o nervosissimi, ci uccide (60 mila morti l’anno nella sola Europa per il caldo). Non è arrivare a sera, è trascinarsi di giorno in giorno. 
I colpevoli di questa situazione, ormai grave e per come la vedo io irrimediabile, sono i ricchi. Già alcuni decenni fa gli studiosi mettevano in guardia e prevedevano effetti che oggi sono prassi. I ricchi e gli idioti che spargono menzogne e oscurano il lavoro degli scienziati, aiutati da media che cavalcano l’ignoranza e sono complici di chi per far profitto ha devastato l’ambiente in cui viviamo. I ricchi e i politici, che dei primi sono sempre servi ben remunerati.
La casa del ricco non crolla, tranquilli. E se crolla, ne ha altre cento.
Il ricco non soffre il caldo, condiziona l’aria, ha piscine, vive in una bolla.
Il ricco non sta pagando le conseguenze della sua miope e lurida avidità, e della corruzone che infetta il suo cuore. 
A pagare è sempre la povera gente.
Fino a quando questo pianeta ci sputerà fuori, come zecche, tutti, poveri e ricchi, innocenti e luridi colpevoli. 

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domenica 9 luglio 2023

Tutto quello che abbiamo costruito è in pericolo


Questi stanno smontando dall’interno la democrazia (già malata e danneggiata da decenni di malaffare e di eversori corrotti); lo stanno facendo piano piano, senza trovare grandi ostacoli, e lo stanno facendo con una convinzione e con un piano come mai a Berlusconi era venuto in mente e come mai gli era stato permesso di fare, anche negli anni più bui del suo governo peggiore. Ma allora vi erano media contro (anche se per partito preso, ma erano contro) e un’opinione pubblica un filo meno idiota.
La democrazia è in pericolo. L’indipendenza della magistratura è in pericolo. La Costituzione antifascista è in pericolo.
La Casta si sta riprendendo ogni cosa e vuole chiudere i conti: da oligarchia a dittatura.
Segnatevelo, vi tornerà utile per indicarmi quando saremo in fila per andare in galera o all’estero: potrete dire, eccolo, è uno di quelli che lo aveva detto anni prima. 

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venerdì 7 luglio 2023

La gelosia è una malattia




Stasera parliamo di gelosia, in particolare dell’uomo geloso, più in dettaglio ancora del marito geloso.
Un tipo di umano abbastanza ridicolo, anticipo già.
Io non sono mai stato geloso. Penso dipenda dalla mia sicurezza che in fatto di rapporti d’amore (si fa per dire) è imbattibile.
Se tu, donna che stai con me (che espressione antica, eh?), ti convinci a un certo punto che forse io non sono il migliore (ohibò), mi dispiaccio sinceramente e da un punto di vista umano per il tuo errore (clamoroso, ma ci sta) ma non penso certo che mostrandomi geloso, dando di matto o altro io possa farti cambiare idea.
Lo capirai da sola, forse. E, forse, troppo tardi.
E’ un TUO problema, baby.
Il marito geloso mi ha sempre fatto ridere.
Quanto al matrimonio, chi pensa che dopo sposati un uomo e una donna debbano rinunciare a frequentare i loro amici (di qualunque sesso) vedrà il suo matrimonio finir male, tranne eccezioni. O proseguire, ma tristemente.
Chi ha detto che io, uomo sposato, non posso frequentare un’amica? Chi ha detto che mia moglie non può avere un amico?
Chi ha detto che io non posso uscire coi miei amici?
Annullarsi nell’altro non è matrimonio, è psichiatria.
E’ facendo il geloso (rido) che impedirò a mia moglie di giacere (mi piace il linguaggio biblico) con un terzo? No. Anzi, facendo il geloso aumento pure la probabilità di perderla.
Ecco quindi che se io sono amico di una donna (magari perché lo ero da prima che si sposasse, oppure no) e il marito smanetta, mi fa solo pena.
Anche se a me quella donna piace molto ma per rispetto mi limito a godere della sua esistenza, senza forzare.
Perché se io voglio provarci con tua moglie, caro il mio, ci provo e basta, e dopo sono caxxi tuoi: se riesco. E se non riesco, non importa, partivo svantaggiato. Ma facendo il geloso, dio mio, mi faciliti il lavoro!!! Non lo capisci? Allora sei idiota.
Chi fa il geloso è gretto. Rovina rapporti umani, di amicizia o altro. Si dimostra idiota. Vive male. Fa vivere male. Aumenta la probabilità di perdere la persona a cui tiene.
Fammi capire, stupidotto: se a me piace tua moglie come persona, io dovrei cancellarla dalla lista delle mie amiche solo perché ha sposato te? O dovrei vederla solo in tua presenza? Su questo si basa il tuo “matrimonio”? Stai messo bene, allora.
Se vuole, tua moglie se la fa con me anche se tu monti la guardia. Pensi che io non sappia come farti fesso? O lei? Quindi non è se io la ho come amica che tu rischi di più, ma se tu la tratti come tua proprietà.
Quanto alle donne che si adattano a questo piattume e rinunciano alla loro vita, ai loro amici per accontentare o non irritare il genio che hanno sposato, beh.. mi dispiace per voi, non siete di qualità. Quando accade, provo una delusione fortissima.
E quello che chiedo agli altri io faccio, sia chiaro. Se uno ci prova con mia moglie io non mi arrabbio: come deve fare uno a sapere se il suo interesse è corrisposto? Provandoci, è giusto.  Può non sapere che mia moglie è sposata, o magari può essere  che lo è ma si sta separando o è infelice. Mi posso arrabbiare solo se insiste una volta che sa che è sposata e che mia moglie lo ha rimpallato, ma anche lì non lo faccio per marcare il territorio o per rivendicare il bestiame, ma semmai perché se insisti di fronte a un suo rifiuto vuol dire che stai molestando.
Insomma, mariti: se siete gelosi mi fate ridere. Dimostrare insicurezza e animo povero. Io preferisco che non lo siate, come non lo sono io, perchè preferisco evitare i conflitti. Ma se lo siete, sappiate che rendete le cose ancora più facili per me. A meno che non abbiate mogli succubi, è vero... nel qual caso forse potreste averla vinta: perché le donne così succubi alla fine potrebbero non interessarmi più. Chi brucia un’amicizia a cuor leggero per accontentare un marito paleozoico mi merita come amico?
(Immagine: stile it)

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lunedì 3 luglio 2023

Indiana Jones ha una vita troppo movimentata per me





Lo so, è la controparte del mio rapporto matrimoniale (per dirla “à la Veltronì”) che mette in giro indirettamente voci su di me, sul fatto che non voglio fare mai niente, etc. Frequento poche persone: non vi sono altre spiegazioni, l’indagine è facile. E poi, dettaglio non secondario, non è neppure vero.

Io, lo ammetto, la autorizzo a usare la frase scaccia importuni “è colpa di mio marito” (sottinteso: “che è un pazzo”) quando deve giustificare (meglio: quando sente di dover giustificare) agli altri scelte o comportamenti che per me sono ovvi e normali se non doverosi ma per lei no. Del resto, essendo doverosi, deve tenerli, quindi io cerco di raggiungere il risultato, non importa se ammettendo o favorendo che si dia, classicamente, la colpa al marito (che poi è una tattica evergreen presso il gentil sesso). Ma non l’ho mai autorizzata a dire quelle cose là, che non son mica vere e mi mettono in cattiva luce.

Voi direte: è gelosia. Se ti svaluta, meno occhi le altre ti mettono addosso. Uhm... la spiegazione in sé sarebbe ragionevole, ma nel nostro caso non regge: se fosse così dovrei invitarla a fare un esamino, perché la gelosia ora come ora sarebbe fuori posto come un nudista in un monastero, da parte sua (da parte mia mai avuto questa fobia). Quindi è altro, chissà. Forse è gelosia (sua) innata, inconscia.

Certo, trent’anni fa avevo più energie, più illusioni (poche di più), più salute (anche se per ora reggo, ma la chiave è tutta in quel “per ora”) e meno problemi di quelli attuali, che sono notevoli e che la controparte facilmente dimentica o sottovaluta. Non dimentica o sottovaluta per cattiveria (spero), ma per tendenza innata e deleteria (acclarata).

L’età non ancora marcia ma ormai ben lontana dall’essere in fiore e i problemi del momento contribuiscono all’umore e non ho mai visto uno a cui hanno appena seppellito un genitore o amputato un braccio aver voglia di uscire di continuo o di organizzare e di fare cose (ehi, sono solo due esempi, nell’ultimo mese l’unica mia tragedia è aver versato un bicchiere di prosecco sulla tovaglia -ma ci sono altri guai meno recenti che si prolungano). E poi, detto fra noi, se oggi tu desiderassi scampare all’attacco di un coccodrillo e domani conversare con un principe saudita forse avresti dovuto fare scelte diverse, qualche anno fa...

Ma da qui a dire che sarei pigro, senza voglia di far nulla, etc. (uso termini non suoi, non so cosa dice, ipotizzo) ce ne passa. Stanziale forse sì, ma è un’altra cosa. Diciamo che non sono vagabondo né uno che se per due ore non fa qualcosa (di mondano, si chiaro, perchè io la noia* non so cosa sia)  si sente mancare.
Ma poi, ripeto: andrebbe valutata la situazione attuale... ed è strano che non sappia valutarla proprio chi vi è immersa, come controparte.

Ma la vita è tutta un reticolo di misteri. E il tipo di rapporto di cui sopra è la réclame della vita.

Adesso che abbiamo accontentato il principe del guardonismo social, tale Marchino, e che vi siete un poco fatti gli affari miei, potete farvi un ghiacciolo o una birretta.

(*semmai la nausea sartriana)


Nota: nell’immagine le mie dimensioni sono falsate; io peso di più

(Immagine: pazienti it) 

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