La Morte sa già quando io morirò: se ne ingoia migliaia ogni giorno ma non è mai sazia, è avida e infida e sa di vomito.
Il Tempo sa già quando non me ne darà più, gode a sparire d’improvviso, come gode a correre veloce quando sei sereno e a rallentare in maniera disgustosa quando sei nelle pene più atroci, ad aprirti in due quando nemmeno ci stai pensando e a tenerti per anni in un letto a vegetare quando gli va di scherzare.
il Caso sa già quando taglierà il mio filo con quelle sue forbici vigliacche dalla lama spuntata ma sufficiente per recidere un filo di vapore e di niente che tiene su tutto ma che sta su senza sapere come.
Io sono l’unico a non sapere quando tutto quello che sto facendo e pensando sparirà d’improvviso in un buco nero come il liquame delle fogne nel mare; quando sarà chiara l’estrema insensatezza del tutto e quando sarà evidente come la facile e comoda e utilissima illusione di chi non potendo ragionevolente giustificare questa vita ha deciso di declassarla in attesa di una vita migliore che sarebbe da venire non sia altro che un abile trucco per sfuggire alla disperazione e all’inerzia.
L’essere umano è sereno solo quando si dimentica di tutto questo: a ben vedere la serenità è un problema di memoria. autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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