ll modo in cui trattate cani e gatti vi qualifica.
A volte come persone violente, perché chi fa del mal3 a un animale è un essere schifoso e può facilmente farne a un essere umano.
Ma molto spesso vi qualifica come idioti, perché trattate i cani e i gatti come persone e questo è segno di malattia.
Trattare bene un animale non vuole dire che un cane è un figlio, né che va trattato come una persona.
Sono due cose diverse.
La prima è tpica delle persone perbene, che amano gli animali e ne gradiscono la compagnia e l’aiuto.
La seconda è tipica dei disturbati.
E, ahimè, questa seconda categoria è quella prevalente in Italia.
Chissà perché un figlio è sempre un barboncino e mai un ragno peloso largo trenta centimetri o un topo, eh?
Gli stessi cani e gatti non si spiegano questa cosa: li vedi, sono increduli. Non si capacitano del fatto che gli uomini insistano a trattarli come bambini (a volte meglio) né credono al fatto che la loro nerda sia raccolta dai padroni: ma stanno zitti, perché non vogliono rompere questo incantesimo che li fa razza padrona. Qualsiasi alieno dopo poche ore di osservazioni deciderebbe di trattare coi cani e coi gatti per questione inerenti alla Terra...
L’unico inconveniente che hanno cani e gatti, se vogliamo dirla tutta, è quando decidete di castrarli... O quando impedite a due cani che si incontrano per strada di socializzare o impedite al vostro cane, durante la passeggiata (che dovrebbe essere pensata per lui) di annusare dove preferisce, e lo tirate via in malo modo con la catena che siete soliti mettergli al collo. Un cane incontra una cagna e vorrebbe ingropparsela seduta stante, senza tante balle, ma deve rinunciare: non è vita... Per il resto, vivono da re.
Ora dovrei parlare dei milioni di euro che si spendono per i quadrupedi e dei bimbi che muoiono di fame (1 ogni 5 secondi): ma son cose che sotto sotto sapete... Se dovete aiutare un migrante, gli suggerite di tornare a casa; per un cane date via un rene.
Ripeto: questo non è voler bene a un cane. Questo è non essere stato presente il giorno in cui distribuivano i neuroni. autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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