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giovedì 24 giugno 2010

In Sudafrica lo "stellone" non ci ha aiutati

La bocciatura dell'Italia del calcio e' senza appello: in uno dei gironi piu' facili della storia la squadra ha offerto solo mezz'oretta scarsa di gioco discreto in tre partite. Tolto il Paraguay (squadra solida ma battibile), Nuova Zelanda e Slovacchia sono apparse squadre enormi solo per contrasto con la nostra pochezza. Convocazioni sbagliate (alcuni giocatori di talento e/o tatticamenti utili o unici lasciati a casa, altri, bolliti o demotivati, convocati a prescindere, formazioni sbagliate (e Pazzini?) e di conseguenza sostituzioni in corso di partita azzeccate, confusione tattica mostruosa, difesa in affanno perenne, centrocampo senza idee e attacco abulico, gestione dei rapporti col mondo e del gruppo paranoiche, approccio ai match da morir dal ridere. E non possiamo prendercela ne' con gli arbitri ne' con la sfortuna. D'altra parte quando scelte testarde e arroganti partoriscono un gruppo il cui livello tecnico e' medio e la cui tenuta psicologica e' imbarazzante, non e' che ci si possa aspettare un cammino trionfale. Ha fatto le sue scelte, Lippi, com'era suo diritto, e adesso paga il conto: il conto di scelte sbagliatissime. Ha lasciato a casa fantasia (per testardaggine) e personalita' (per evitare grane), ha ottenuto un'uscita di scena ignominiosa. Lo "stellone", questa volta, non ci ha aiutato. Questa nazionale non diverte, non entusiasma, non offre neppure uno spettacolo decente. A casa, senza appello. O meglio: in vacanze superlusso, perchè questo attende adesso questi gloriosi eroi pallonari che non hanno nemmeno provato a vincere, pavidi e confusi com'erano. Un'eliminazione si perdona, un atteggiamento siffatto no.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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