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sabato 25 febbraio 2017

Definitivo sul caso Lidl

Due donne (in genere definite, dai più gentili, zingare o rom) stanno rovistando fra roba (fallata) non di loro proprietà, è un fatto. Hanno invaso un'area privata, probabilmente. Quindi stanno rubando e forse hanno pure commesso violazione di domicilio. Poi, ma qui sono voci, pare che rubino spesso e infastidiscano ogni giorno i clienti del supermercato: non difficile da credere. Sono sporche e cattive, aggiungono alcuni.

Quindi parrebbe normale, a sentire i commenti del 90% delle persone, rinchiuderle in un gabbiotto, di fatto privandole della libertà personale, dileggiarle abbondantemente, filmare il tutto e postare la clip online. Una delle due urla disperata (come una scimmia, fanno notare quelli che hanno visto più documentari degli altri, quindi uno in tutto e forse perché si era rotto il telecomando), si tocca la mano, ma è tutta scena, recitazione pura, tanto più che l'altra, osservano gli acuti, sta buona in un angolo e continua a rovistare con professionalità come se nulla stesse accadendo. Anzi, aggiungono molti, si sarebbe dovuto far di più (piovono consigli sparsi: urinare sulle stesse dall'alto della gabbia, versare benzina e dar fuoco: mi piace il tecnicismo spinto e l'enorme senso pratico di queste forme di vita basate sul carbonio e sull'idiozia che, con un dito e la lingua di fuori per l'enorme sforzo intellettivo, cercano una lettera dopo l'altra sulla tastierina del loro phone che essendo smart è già più intelligente di loro anche nella versione base da 80 euro per webeti).

Ricapitolando: due donne (pare noiose e recidive) rovistano tra roba fallata che sarà buttata. Due dipendenti dotati di notevole spirito di intraprendenza e davvero encomiabili per il senso di fedeltà nei confronti del legittimo proprietario di questi rifiuti (dicesi padrone), le trovano, le rinchiudono, le deridono e abbelliscono la loro pagina facebook con l'impresa.

Domanda dell'ingenuo: è rubare rovistare in un cassonetto o tra roba in attesa di essere buttata? Tecnicamente sì. D'altra parte settant'anni fa era reato essere ebreo, sicché ci sta tutto, se pensi che un tizio è stato in galera 21 anni per un errore di interpretazione (notizia dell'altro ieri) e se pensi che la pedofilia è spesso prescritta.
Ma la roba fallata o gli alimenti in scadenza o scaduti o avanzati non dovrebbero essere distribuiti gratuitamente ai poveri della terra? Pare di no. E' più logico buttarli; se uno è povero, come ebbe a dire fra le righe Papi a un bimbo, è perché non è stato abbastanza bravo.

I più civili arrivano a dire che i due eroi del giorno hanno fatto male a postare il video, ma a fare questa cosa e a filmarla no. Sarebbe dunque un mero problema di pubblicazione online.
I più agitati leoni da tastiera suggeriscono soluzioni più radicali delle quali abbiamo detto e quindi rimproverano i due dipendenti di eccessiva bontà. C'e' anche chi offre loro completa assistenza legale, chi vorrebbe donare tutto lo stipendio o intestare tutti i suoi beni a questi due eroi, e chi rimpiange di non essere stato lì.
Si può parlare di individui mononeuronici e a loro volta fallati, sebbene dotati di piani tariffari con traffico dati? Probabilmente sì. E' ormai da tempo assodato che un neurone è più che sufficiente per sottoscrivere una connessione dati e usare una tastiera, al netto di qualche h e di alcuni apostrofi e sopportando orribili sevizie su congiuntivi e consecutio.

Sul fatto che il cosiddetto leader di un cosiddetto partito cavalchi questa bestiale carnevalata non ho molto da dire, considerando io la Lega Nord, fin dal primo giorno, un partito non votabile in quanto razzista, xenofobo, omofobo, violento, fascista e senza una sola idea valida e, si è poi scoperto, disonesto come gli altri. Sottolineo: dal primo giorno (ho più di un neurone, parrebbe).

Ma, chiede il sottile, a te che stai scrivendo queste belle parole umettate col buonismo di sinistra che a noi di destra ci fa vomitare le budella, non danno fastidio le zingare quando ti si appiccicano nel parcheggio del Lidl o del Penny o, magari, infastidiscono con preferenza tua moglie quando è sola, o gli anziani che sono più indifesi? E a te, precisa, piace essere derubato?
L'osservazione è interessante, anche se quanto la traduzione dal finnico del manuale di istruzioni di un tagliaunghie fatta da un analfabeta funzionale.
E' ovvio che non ami essere importunato (l'elemosina si può chiedere con dignità ed educazione), né derubato. Ma se ciò accade, dal mio punto di vista, la colpa è di chi dovrebbe garantire l'ordine pubblico e non ci riesce (poi magari non ci riesce perché una classe politica di delinquenti che ha interesse a che le polizie e la giustizia funzionino male non fa altro che tagliare fondi alle stesse, ma questo è un altro discorso), e in ogni caso, (attenzione alla precisazione che segue) a meno di un pericolo immediato per la mia vita e quella dei miei cari o di altri, non ritengo di avere l'autorizzazione a comportarmi come il giustiziere della notte. Se uno chiede l'elemosina infastidendo le persone o tentando di rubare, deve essere fermato e punito dalle preposte autorità; se chiede aiuto e basta, non vedo il problema, si è liberi di aiutarlo o no, anche se in qualche paese e anche da noi in qualche comune pare che chiedere l'elemosina sia reato, o sconveniente, specie davanti alle chiese o ai negozi di lusso, noti templi di moralità e correttezza.

In sostanza, quello che vorrei capire dalla lezione di questa legione variegata e foltissima di idioti con smartphone, decerebrati con tablet, svantaggiati con pc, giustizieri della porta accanto, fascistelli da quattro soldi, è questo: se io colgo sul fatto un tizio (bianco, italiano) che sta tagliando le gomme della mia auto, sono dunque autorizzato a prenderlo a cinghiate, brutalizzarlo, rinchiuderlo in un gabbiotto, urinargli addosso, dileggiarlo, dargli fuoco, filmare il tutto e andare a caccia di like?
Dite di no? Uhm... avete ragione, è italiano. In questo caso devo chiamare la polizia e attendere paziente che la giustizia faccia il suo corso. Altrimenti sarei colpevole di razzismo, violenza, brutalità, idiozia. In questo caso. Tortura no, perché in Italia non è reato.



autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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