Non lo capirò mai, questo fatto che le chiese (cattoliche) chiudono come gli uffici. Accade da un decennio o due, una volta non era così. Adesso vai alle 9 e mezza di mattina, è chiusa; ci vai alle 14, è chiusa; alla sera chiude prima del ferramenta.
Che roba è?
Curano le anime (si fa per dire) o vendono brugole?
Non ho intenzione di diffondermi su questo tema, su cui ci sarebbe parecchio da dire.
Un luogo di rifugio, di accoglienza, di riparo spirituale può fare orario di ufficio?
E' una domanda molto simile a quella: ha senso un prete che non viva in (dignitosa) povertà?
OK, c'e' stato pure quel parroco che ha detto che piuttosto che accogliere immigrati avrebbe dato fuoco a tutto, e ci sono, lo so, Inquisizione, Pedofilia, Massacri a Go-Go, Omofobia, etc. Ma insomma, salviamo le forme, almeno!
Problemi di carenza di personale, dicono... e di sicurezza. Ok, ma non mi convince.
Bergoglio dice di dispiacersi quando "vedo orario nelle parrocchie, da talora a talora, poi non c'è porta aperta, non c'è prete, non c'è diacono, non c'è laico che riceva la gente".
E' un po' lo stesso discorso di chi fa il medico, l'insegnante o il poliziotto (lo so, gli ultimi due lavori pagati da fame) e pensa che sia un mestiere, il suo, come quello dell'imbianchino. No, è una missione. Sono due cose ben diverse. Se non hai motivazioni e le abbracci solo per campare (penso in particolare alle ultime due), siamo messi male, e difatti lo siamo.
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