Il razzista ha letto pochi libri. Ha visto pochi film e pochi di quelli buoni. Non si informa e se lo fa è solo sui gazzettini di parte. Pochi musei, pochi documentari. Arte e cultura non sono fra i suoi interessi prioritari. Non sa quasi niente di storia e quel che sa è propaganda ideologica e falsità. Ha spesso lacune di italiano. Gli riesce difficile formulare pensieri complessi o scrivere frasi articolate e di senso compiuto. Mantiene con difficoltà la concentrazione per più di tot secondi su un testo scritto. Va nel panico de deve scrivere più di due righe.
Ha ricevuto un'educazione sbagliata, o incompleta, o non ne ha ricevuto affatto. Non ha appreso le lezioni giuste o ha proprio saltate alcune. Ha avuto pessimi maestri, o sciatti, o nessuno che si preoccupasse di insegnargli la vita. Ha visto troppa tv e da solo. Nessuno ha parlato con lui per correggere via via la crescita di un'anima. Qualcuno ha perfino abusato di lui. Con lui sono stati più assenti che presenti, oppure ha ricevuto pessimi esempi dalla famiglia e/o dalle compagnie. Ha avuto bisogno di aiuto e si è ritrovato a solo. Ha conosciuto fin da piccolo la delinquenza e comunque sono a lui estranei i valori civici, anche se si riempe la bocca con la parola patria. Genitori che si sono occupati male e poco di lui, famiglie difficili, padre e madre forse razzisti, comunque poco solidali, chiusi, di visione e prospettive limitate. Non c'entrano le condizioni economiche, anche se non aiutano. A scuola non ha mai brillato, pensa male, quindi parla male e scrive male, a fatica. Le sue idee sono poche, ossessive, non ragionate, non spiegate o autoreferenziali e con questo tende a spiegare tutto della sua vita e del mondo.
Pensa che gli altri siano la causa dei suoi problemi, in particolare gli infelici e i poveri della Terra, quelli come lui. Insegue miti aberranti, coltiva il culto maniacale per personaggi della storia malvagi e negativi. Scuole difficili, classi troppo numerose, insegnanti che si limitavano al compitino o che non sono riusciti ad ottenere da lui granché nonostante gli sforzi. Non gli è stata insegnata fin da piccolo l'empatia. Non sa cosa vuol dire solidarietà. E' abituato ad usare la forza, pensa che le controversie si possano risolvere solo imponendo la legge del più forte. Non dà peso ai veri valori della vita. Non è abituato a manifestare le proprie emozioni e ha difficoltà a capire quelle degli altri. Non ha nessuna capacità di immedesimazione. Non ha visione globale. E' abituato a disprezzare il diverso. Pensa che la felicità possa essere piena anche se è circondata dall'infelicità altrui, o magari proprio per questo. Si muove bene in gruppo, in banda. E' un debole, un influenzabile e cade facilmente nella rete di quei pochi forti e capaci di influenzare, purtroppo con le loro idee marce. Tutto questo vale per il razzista e per il fascista. Il fascista è sempre razzista.
Non fate figli. Se li fate, sappiate che non è esattamente come decidere di prendere un cane, anche se per molti di voi ahimè un cane o un gatto valgono quanto un bambino. Se li fate, sappiate che si tratta di un'impresa titanica e mai finita. Possibile, ma estremamente impegnativa e non adatta ai discontinui, agli inaffidabili, ai poveri di spirito, agli amanti del tempo libero, ai dediti al culto di sé, agli egoisti, ai limitati, a chi non sa e non vuole sacrificarsi, a chi non ama la natura e il mondo e a chi non rispetta i suoi simili, a chi non odia la violenza. Se siete razzisti, se siete fascisti, se odiate il prossimo, se siete violenti, se avete pregiudizi, non riproducetevi. Farete un favore a voi e all'umanità tutta.
Noi non abbasseremo mai la guardia. Noi sappiamo di lottare per qualcosa di grande, voi ignorate di buttare la vostra vita per meschine miserie. Noi vinceremo, sempre, anche se con perdite. Voi avete perso già da quando siete nati. Voi siete nati sconfitti. La sconfitta è in voi, in quello in cui credete, in quelle idee che fanno marcire il cervello e inaridiscono il cuore. Non è colpa vostra, ma della società, della vostra famiglia, delle circostanze, della vita. E' colpa vostra, di quel che non avete dentro, di quanto siete gretti e meschini. Non avete saputo cogliere e nutrire l'umanità e la grandezza che è in ognuno di noi, non vi hanno aiutato a farlo, non avete voluto, non avevate nulla dentro di voi. Vegetate, non vivete. Siete esserei umani da un punto di vista biologico, ma è tutto.
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autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.
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