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mercoledì 11 luglio 2018

Cosa sarei io?

COSA SAREI IO?

Ed eccoci al secondo tema: la presunzione di chi manco ti conosce e spara giudizi definitivi su di te. Adoro certi tizi, perché confermano le mie teorie poco lusinghiere sul genere umano.

Se in 50 anni di vita c'e' pure un nero che mi ha dato del razzista, voi capite bene che ci può stare davvero di tutto, quando si parla di persone che pensano di aver capito chi sei e si sibilanciano con affermazioni lunari. Ché dare del razzista a me è come dare del capellone all'arbitro Collina, ma tant'e'.
Ricordo che faceva sempre richieste assurde in negozio, e di conseguenza non ho quasi mai potuto accontentarlo: da lì il razzismo. Prova un po' tu a chiedere sempre in una libreria un libro introvabile da anni o in macelleria due chili di pasta, poi vediamo. Ma la gente è così: presuntuosa e tranchant.
Nel suo caso poi vi era anche la parziale attenuante che essendo nero sei sempre nel mirino dei cretini del razzismo (ce ne sono a migliaia), quindi ti senti sempre sotto accusa, e rischi di divenire paranoico. Tuttavia non lo giustifico del tutto, devi sempre distinguere. Saper distinguere è ciò che ci differenzia da un sasso.

Ma non mi interessa questo caso particolare, l'ho citato solo come esempio di quello che può arrivare a pensare la gente di te, e convinta di aver ragione! E, voglio dire, se tu dici che il tale personaggio è ladro, io posso crederti o no, mica lo conosco! Magari millanti, magari è vero: non si sa. Ma se dici che io sono razzista, diciamo che trattandosi di me medesimo io lo so, se quel che dici è vero o invenzione pura... e allora mi incavolo. Chiaro, no?

E così a volte è capitato che mi dessero del fascista (eh???), del giustizialista (non so cosa voglia dire, in tutta franchezza), financo del maschilista! (ahahahaha) magari solo perché evidenzio le contraddizioni di schiere di starlette che denunciano molestie sessuali vent'anni e dieci film dopo, anziché nell'immediato, o di donne che fanno dimettere certi figuri perché trent'anni prima sfiorarono il loro ginocchio a una cena.

Come ti muovi, sbagli. Se parli male delle religioni (voglio dire, ne parlerei pure bene, se sapessi cosa dirne di buono) sei un ateo bastardo, se critichi il Pd (avete presente sfondare una porta aperta?) sei un grillino di merd@, se critichi Papi sei un comunista manettaro, se dici che le Ong devono rispettare le leggi come tutti sei disumano, se sei per l'accoglienza sei un buonista del caxxo. Ok, ho capito l'antifona, tranquilli, ora date pure un po' d'acqua al vostro singolo neuroncino bello, su.

Alla fine io la lezione di Pirandello la conosco da decenni, non esiste un solo Mauro, ma un Mauro almeno per ogni persona che mi conosce. E non è vero che non giudichiamo le persone, ne abbiamo un'idea due secondi dopo averle viste per la prima volta; un'idea che poi si affina, o cambia, ma che esiste fin dall'inizio. Però ragazzi miei evitate di stressare l'apparato riproduttivo definendomi nei modi più stupidi, suvvia. Se io sono maschilista Landru era un tipo non violento.

E per gente che non mi conosce e giudica intendo pure quelli che hanno parlato come due ore in tutto nella vita, o hanno letto "qualcosa" di quel che scrivo e pensano di avermi capito. Nemmeno io mi sono ancora capito del tutto, quindi evitate figuracce, eddai!


autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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