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domenica 28 giugno 2009

Buona domenica, Italia! (numero 2)

1. Stime di cui non avere stima
Non è la prima volta che ne parlo, ma insomma, la questione si ripropone immutabile da anni... In occasione di ogni manifestazione gli organizzatori

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sabato 27 giugno 2009

Oggi Genova ha i colori dell'arcobaleno


Oggi, a Genova, si terrà il Gay Pride 2009. Al corteo, che ha ricevuto il patrocinio del Comune, della Provincia di Genova e della Regione Liguria, hanno aderito oltre 200 associazioni tra gruppi, circoli, sindacati e reti sociali; sono attesi tra i 100 e i 150 mila partecipanti (per avere in anticipo i dati di affluenza della questura togliere un 75% buono). Sarà un Pride all'insegna dell'uguaglianza, quell'uguaglianza di diritti che milioni di cittadini chiedono da sempre e invano che sia riconosciuta a tutti gli individui indipendentemente dall'orientamento sessuale.
"Questo di Genova - ha affermato Aurelio Mancuso, presidente nazionale di Arcigay - dovrà essere un Pride di svolta, dal quale lanceremo un messaggio di unità a tutte le associazioni, i movimenti, gli enti che si occupano di solidarietà civile. Dobbiamo diventare un soggetto politico che si occupa dei diritti di tutti, aperto al dialogo tra differenti culture, orientamenti sessuali, identità di genere, provenienze etniche, politiche, religiose".
Una ventina di carri allegorici sfileranno per le vie del centro cittadino, fino ad arrivare al palco allestito in Piazza De Ferrari sul quale interverranno il sindaco di Genova Marta Vincenzi e le due madrine dell'evento Vladimir Luxuria e Lella Costa.

Il silenzio della Chiesa e anzi il suo sottile ostracismo testimoniano una volta di più la latente e mai sopita omofobia che in essa serpeggia; il rifiuto del cardinale Bagnasco di incontrare i responsabili della manifestazione stride con il clima festoso che oggi accompagnerà la marcia di migliaia di persone in lotta per i loro diritti. Le dichiarazioni e l'operato del ministro delle pari opportunità Carfagna testimoniano invece la sua evidente inadeguatezza al compito che sarebbe chiamata a svolgere: combattere ogni tipo di discriminazione.

Molti, non sapendo a cosa appigliarsi per giustificare il loro razzismo, anche oggi criticheranno il corteo e lo deiniranno una oscena carnevalata, come già avvenuto decine di volte in passato, e ancora una volta preferiranno dunque porre l'accento sull'aspetto festoso, gioioso, trasgressivo e carnascialesco della manifestazione piuttosto che sulle ragioni fondamentali che la animano.

A chi fa simili affermazioni sul Gay Pride voglio semplicemente ricordare che ciascun individuo può liberamente scegliere il modo in cui rivendicare un sacrosanto diritto che gli è negato; c'è chi preferisce farlo scendendo in piazza mascherato o in abiti succinti, chi (la maggior parte) lo farà sfilando compostamente per le vie del centro; chi (milioni di persone che non saranno a Genova) lo farà essendo presente col cuore. Tutto questo non deve mai far dimenticare che l'aspetto centrale della questione è la discriminazione di cui ancora oggi gli omosessuali sono vittime per effetto non solo dell'ignoranza delle persone ma della vergognosa formulazione di leggi vigenti che ci pongono ai margini del mondo civile.

Più che indignarsi se oggi qualche persona esuberante mostrerà dissacrante le chiappe al mondo (in tivù si vede di peggio a qualsiasi ora e solo per biechi fini commerciali), i benpensanti dovrebbero vergognarsi per la puzzolente omofobia che inquina la società in cui viviamo.

Dopotutto quando a tutti gli uomini saranno riconosciuti gli stessi diritti non ci sarà più bisogno di un Gay Pride.

Il mio invito, rivolto a chi si ama, è sempre valido.


autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

venerdì 26 giugno 2009

Se la canta e se la suona

Eh sì, lo so: sono un analista politico nato!

26 giugno 2009, Italia - "Il Giornale" (di Paolo Berlusconi), alla disperata ricerca di qualche pulce in casa d’altri dopo averne scoperte di grosse come cani sotto il tappeto del suo salotto buono, butta là oggi che Cesa (UDC) fu coinvolto nel 1999 in un poco chiaro giro di squillo e fa pure il nome di D’alema, che da un po’ chiunque tira in ballo a mò di portafortuna: come dire, ci fate la morale col premier che fa i festini voi che a squillo ci andavate già nel secolo scorso.

Cesa si infuria come un istrice che si è alzato con la luna di traverso e annuncia urbi et orbi una denuncia per diffamazione. Silvio Berlusconi, pelosetto come una donna a corto di strisce depilatorie da sei mesi, gli esprime subito, suadente come una serpe col sorriso a trentadue denti, tutta la sua solidarietà (fra colleghi..., avrà pensato il nostro mitico premier); Cesa che a suo tempo si lasciò andare ad affermazioni imbecilli sul caso Mele ma che scemo non è mangia subito la foglia e, facendo un balzo sulla poltrona fin quasi a far il solletico al soffitto, rifiuta sdegnato, come se si trattasse di una puzzola, la solidarietà di un presidente che, afferma, a differenza di quel che fa lui, va a minorenni; Berlusconi ritira subito la mano offerta in segno di amicizia e morsicata dall'ex alleato e gli dà in pratica del fuori di testa, sperando che "ritorni presto in sè" e augurandosi che impari a "rispondere alle provocazioni con la stessa serenità e con lo stesso stile con cui reagisco io" (mamma mia speriamo di no).

Insomma il suo giornale (il giornale di famiglia Berlusconi pardon) lancia il sasso e prende in pieno la zucca di Cesa e, di striscio, D'Alema il veggente; Cesa strilla come un'aquila e subito il lanciatore stesso, comprensivo come un ragno che ha appena catturato una mosca, gli offre solidarietà, come se il giornale che ha immerso il ventilatore in un pozzo di fango e poi lo ha acceso non fosse quello del fratello ma un anonimo e sconosciuto giornale della Terra del Fuoco. Insomma, questo premier che sta al 61% dei consensi e che, a detta naturalmente di chi ha ascoltato certi "nastrini" non propriamente del Mulino Bianco, aspetta le escort nel "letto grande" per non aver problemi di manovra, se la canta e se la suona, e senza l'aiuto di Apicella!

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

"Il Corriere della sera" censura Vauro

Egregio De Bortoli, quello che dici per giustificarti della CENSURA di cui oggi è stato vittima Vauro sul tuo Corriere non ha

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mercoledì 24 giugno 2009

Virtuale, chiaccherata e notizie dal reale

Oggi ho lavorato duro, ho risposto ad un commento che commentava un mio commento a

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martedì 23 giugno 2009

Minzolini mi fa da padre

Augusto Minzolini e' il direttore del TG1, fresco di nomina. Il TG1 e' il telegiornale della rete pubblica che ogni giorno entra nelle case

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domenica 21 giugno 2009

Occhi in cerca della libertà

Non so quanto il leader dell'opposizione Mir Hossein Mousavi possa davvero incarnare la speranza di un futuro migliore, per i giovani iraniani. Ma so per certo che il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad non porterà a nulla di buono, mai. Me lo dicono i suoi occhi, me lo dice la follia delle sue parole. E, come dire, mi son fatto l'idea che le recenti elezioni iraniane siano state una farsa. Ora Teheran è sull'orlo di una guerra civile, il popolo scende in piazza, chiede che le schede siano ricontate, chiede nuove e regolari elezioni. C'e' voglia di libertà, c'è voglia di giustizia. Anche di democrazia, forse. I regimi sono tutti uguali, qualunque sia il colore della scorza con la quale rivestono la loro polpa di atroce disumanità. L'inferno più orribile attende gli autori di così efferati delitti.

E una ragazza che scende in strada per dire al mondo che vuole poter sognare ancora può morire così, uccisa dai luridi cani da guardia del regime, sull'asfalto di una via di Teheran. Guardate i suoi occhi, prima che il sangue affoghi il suo viso. Ci diranno che era una pericolosa terrorista, che era armata, che era al soldo di inglesi o americani. A me sembra solo una ragazza uccisa dalla polizia iraniana come nemmeno un animale andrebbe ucciso. Morta per la libertà.

(NB: se non è ancora stato censurato dagli amici di quei cani, ecco il video: http://www.youtube.com/watch?v=d70PtbSrLkY.
Oppure lo trovi qui: http://video.unita.it/?video=1134
Se siete impressionabili, lasciate perdere).

Aggiornamento: la ragazza si chiamava Neda. E' stata uccisa in quella che e' stata subito ribattezzata Neda Street. Vi ricorda qualcosa? Eh già, il G8 a Genova, la macelleria della Diaz e di Bolzaneto (la notte in cui fu sospesa la democrazia), il ragazzo ucciso in Piazza Alimonda (Piazza Carlo Giuliani), gli abusi, le violenze e le atrocità indegne di uno stato democratico e per le quali nessun rappresentante dello Stato ha pagato.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

Buona domenica, Italia!

Oggi c'è il referendum: speriamo che la disinformazione e la pigrizia degli elettori abbiano la

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Il fraintendimento che sta alla base di tutti i mali italiani

Ci sono fatti, inchieste, testimonianze, foto, parziali e involontarie ammissioni. Il fronte delle questioni aperte e' ormai molto ampio e ogni settimana emergono nuovi inquietanti aspetti. Questi gravi fatti sono spesso aggravati da spiegazioni assenti o contraddittorie o inconsistenti, quando non da menzogne. Il fatto che il premier non sia punibile per i voli di stato che trasportano ballerine e musicisti o per aver candidato e poi defenestrato una decina di veline o per la questione delle minorenni a Villa Certosa o delle ragazze di Palazzo Grazioli non attenua minimamente le sue responsabilita' morali e soprattutto politiche. L'Italia non puo' continuare a stare ferma in attesa che venga spiegato l'inspiegabile da un uomo che si auto-assolve sulla base dei voti ottenuti, che non spiega nulla e che non risponde nel merito, punto per punto, alle domande che gli vengono rivolte. Parlare di complotti internazionali e di spazzatura non chiarisce un bel niente, i fatti come si sa sono la cosa piu' ostinata del mondo. Chi mente o cambia discorso si delegittima da solo e anziche' prendersela con la stampa dovrebbe prendersela con se stesso. E' ora che il centrodestra, se intende esercitare il compito di governo che il risultato elettorale gli ha affidato, apra al suo interno, per la prima volta, una reale competizione per una nuova leadership. L'Italia non puo' piu' permettersi, a livello nazionale e internazionale, di mantenere su di se' simili ombre di sospetto ne' tollerare che questi fatti impediscano al governo di governare il paese nel modo più opportuno: Uno deve fare un passo indietro per il bene di Tutti. La politica è un servizio ai cittadini, non un privilegio intoccabile: questo grave fraintendimento è alla base di tutti i mali italiani. Il bene e la dignita' di un paese vengono prima dei fanatismi di parte.
(*)

Leggi l'interessante post di Vittorio Zucconi at:
http://zucconi.blogautore.repubblica.it/2009/06/21/e-ora-mister-president/

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

venerdì 19 giugno 2009

Marco Travaglio a Seravezza (LU)

La sera di mercoledì 17 giugno, a Seravezza (LU), alle Stalle Granducali di Via del Palazzo, Marco Travaglio ha presentato il suo ultimo libro "Italia Annozero", scritto assieme alla Borromeo e a Vauro. Molti i presenti, due le aule allestite (una con un maxischermo). Prima dell'arrivo di Travaglio ha allietato i presenti, durante l'attesa, un battibecco fra gli organizzatori e alcuni spettatori che pretendevano di restare in piedi nella sala principale anzichè accomodarsi, come da regole di sicurezza, nella sala a fianco allestita col maxischermo: tutto si è risolto bene, comunque.
L'occasione, come spesso accade con Travaglio, è stata propizia per una ricostruzione degli eventi politici degli ultimi mesi. Travaglio si è come sempre distinto per pacatezza, lucidità e obiettività, oltre che per l'enciclopedica conoscenza che lo assiste e per la capacità non comune di ricostruire a braccio e in sequenza cronologica perfetta eventi articolati e spesso contradditori. Più bastone che carota, per il centrosinistra e, in misura maggiore anche se non più feroce, per il centrodestra e per il suo leader unico e inamovibile Silvio Berlusconi. Alla fine Travaglio si è concesso come d'abitudine ai suoi ascoltatori e lettori senza fastidio e senza bariere protettive, firmando autografi sul libro presentato e rispondendo diffusamente ad alcune domande. Una serata produttiva: fatti e commenti, veri i primi e ponderati i secondi, sempre ben separati, insomma giornalismo allo stato puro, il contrario dei TG e dei quotidiani di oggi (salvo lodevoli ma rarissime eccezioni). Travaglio ha inoltre presentato ancora una volta i dettagli della nuova e importantissima iniziativa che lo vede fra i protagonisti: la nascita, prevista per fine settembre, di un nuovo quotidiano (Il Fatto Quotidiano), che sarà diretto da Padellaro e di cui potete leggere su www.antefatto.it

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

Fra scandali in serie e sederi incollati alle poltrone, ecco il referendum (io mi astengo)

Dopo il caso Noemi, le veline in odor di Parlamento europeo "formate" da fantozziani corsi full-immersion di tre serate, le

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mercoledì 17 giugno 2009

Un saluto da Lecco

17 giugno 2009 - "La Repubblica" mostra oggi un filmato in cui, al termine dell'inno nazionale, il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, nel corso di una festa

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martedì 16 giugno 2009

Oh no! ancora Povia...

Ragazzi, mi tocca riparlare di Povia, davvero speravo di non doverlo fare più dopo lo scorso Festival di Sanremo, speravo si dedicasse ad altri temi sui quali effondere la sua

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domenica 14 giugno 2009

Avanti e indrè

Gianfranco Fini ai giornalisti stranieri: "Mussolini? Ho cambiato idea, non era uno statista"
Gianfranco Fini: "Le leggi non seguano la religione"
Gianfranco Fini sull'omosessualità "L'Italia è in ritardo".

Sì, è proprio quel Fini, un tempo fascista, omofobico e

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