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giovedì 22 gennaio 2009

"Luca era gay", poi è arrivata lei

Giuseppe Povia, con la sua ancora inedita ma già celebre canzone "Luca era gay" (perchè poi "era", per caso è morto, poverino? no, è guarito...), e in altre esternazioni assortite, si premura di farci sapere cosa non dobbiamo fare come genitori al fine di non far diventare gay nostro figlio.
Nel ringraziarlo per il pensiero, confessiamo però di essere più interessati, come genitori, a sapere cosa non si deve fare al fine di non ritrovarsi alla fine con un figlio con le idee di Povia in materia, perchè questa sì che sarebbe una tragedia.

Quanto all'indignazione che le affermazioni della concorrente del Grande Fratello, di Povia, di ospiti di Buona Domenica e di altri mille esemplari di individui con lacune umane e culturali farcite di pregiudizi e preconcetti, hanno provocato in chi è omosessuale o, più banalmente, in chi non è razzista, la comprendo, ma lancio anche un invito: fate spallucce, certe frasi (s)qualificano chi le pronuncia, non chi le ascolta. Non esiste un Dio con simili idee, e se esistesse non potrebbe avere importanza nella mia vita, nella nostra vita.

A dirla tutta, delle dichiarazioni della concorrente de “Il Grande Fratello” sul tema dell'omosessualità, così come del testo di Povia del prossimo Sanremo, sentivamo la mancanza come di un attacco di vomito o di una caduta dagli sci.
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autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)


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