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venerdì 31 luglio 2009

Verità e menzogne, c'è ancora differenza?

L’avv. Ghedini, di mestiere, difende Berlusconi: non c’è nulla di male in questo, intendo essere pagati per difendere una persona. L’unica cosa di male che vedo è che in genere,

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lunedì 27 luglio 2009

Un manuale di opzioni

Oggi voglio farmi un Cicchitto, ma sì, dai!
"È chiaro che il gruppo editoriale Repubblica-Espresso non gioca una partita giornalistica ma politica con l'obiettivo di scardinare gli equilibri politici usciti dalle elezioni. Adesso si usa come fattore di destabilizzazione l'attacco ad ogni aspetto, meglio se falso, della vita privata di Berlusconi, ricorrendo ad ogni mezzo, con prevalenza a quelli illeciti. È evidente che ci troviamo di fronte ad un nuovo tipo di eversione. Coloro i quali a livello politico cavalcano questa tigre non si rendono conto che da ora in avanti la vita privata di ogni personaggio pubblico sara esposta ad ogni possibile ricatto e ad ogni possibile manipolazione. Mancava solo questo per arrivare all'imbarbarimento totale della vita politica italiana". (Cicchitto, capogruppo PDL alla Camera)

Troppo facile controbattere che la gran parte di quel che finora Repubblica ha (legittimamente) pubblicato è confermato da nastri, foto, documenti, testimonianze, ammissioni parziali e spiegazioni contradditorie (leggi: menzogne via via corrette con altre menzogne) degli stessi soggetti coinvolti, che vi sono inchieste in corso e che, al di là della rilevanza o irrilevanza penale dei fatti, il quadro è sconfortante. I cittadini hanno diritto di sapere ogni aspetto della vita del politico, anche quelli privati se, poniamo, in palese contrasto con i programmi politici propugnati o se turbolenti e immorali, per non dire illegali.
Notiamo invece questo: l'alternativa allo scenario tratteggiato da Cicchitto (uno delle tate del premier, assieme a Bondi Capezzone Bonaiuti Ghedini) sarebbe quello che i politici (che già non sono eletti ma nominati e, ricordiamolo, guadagnano cifre stratosferiche per, generalmente, fare pure gli assenteisti) fanno le loro porcate e ne parlano pure per telefono senza vedersi mai sputtanati da foto, nastri, ecc, sulla stampa e senza dover mai rendere conto a nessuno: nè alla decenza, nè al cittadino, nè alle leggi.
Troppo comodo.

Non vorremmo che certe persone avessero scambiato la politica per un'opportunita di carriera e il codice penale per un manuale di opzioni.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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venerdì 24 luglio 2009

Tombe fenicie nel mio giardino

Oggi pomeriggio, scavando una buca per sotterrare mia madre (ah sì, non ve l'avevo detto: ho dovuto ucciderla, non c'era proprio verso di convincerla a

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giovedì 23 luglio 2009

Come riformare la giustizia

Siamo seri: un privato cittadino che lavora e ha una famiglia non può impiegare anni della propria vita e buttare dalla finestra montagne di denaro per difendersi in tribunale da eventuali accuse che gli dovessero essere rivolte. A maggior ragione non si può pretendere che un simile sacrificio venga chiesto a chi si occupa giorno e notte della cosa pubblica e ha sulle spalle immense responsabilità e impegni gravosi. Senza contare che i giudici sbagliano quasi sempre, e quando non sbagliano decidono, essendo uomini, in base a pregiudizi, convinzioni politiche o rancori personali. Per questo motivo propongo una riforma di grande buon senso: chiunque verrà accusato di reati di non estrema gravità sarà chiamato a dichiararsi, sotto giuramento, colpevole o innocente e ad autocertificare il suo stato: una firmetta sotto la frase «non ho commesso il fatto» e potrà dimenticarsi di tutto, sarà in pratica auto-assolto nel giro di un'oretta. Un po' come già avviene oggi, quando si deve firmare la ricetta per dichiarare che si è esenti per reddito, o autocertificare il proprio reddito per pagare meno tasse universitarie.
Escluderei questa misura solo per l'omicidio e i reati di mafia, per ora; ma sarebbe l'ideale per reati quali furto, truffa, corruzione, peculato, violenza privata, sequestro, stupro, estorsione, etc. Ogni anno si farebbero solo i processi per reati gravissimi, la giustizia tornerebbe a essere veloce e i tribunali decongestionati. Ne ho parlato con amici e siamo tutti d'accordo. L'alternativa sarebbe potenziare i mezzi a disposizione dei magistrati, eliminare le leggi ad personam e le inefficienze, garantire l'indipendenza della magistratura e nel contempo punire i cattivi magistrati, velocizzare i processi, costruire carceri, rendere certa la pena, dimenticarsi di immunità, lodi, indulti, prescrizioni, cavilli e patteggiamenti, insomma far funzionare la giustizia come si deve. No, molto meglio la nostra idea.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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Berlusconeide

Ancora con questa storia? Eh sì...
Siamo ancora costretti a parlare di Berlusconi e delle note e tristi vicende che lo riguardano... Lo so, la politica dovrebbe occuparsi di ben altro:

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martedì 21 luglio 2009

Oggi tocca alla Maglie sul Giornale di Famiglia

Dopo Zurlo ecco la Maglie (Facci invece è sempre all'opra intento): "Il Giornale" di Famiglia è una vera e propria fucina di (dis)informazione. Oggi Maria Giovanna Maglie, ben nota a chi possiede un minimo di memoria storica (io ce l'ho), si rende protagonista di un articolo che già definire articolo è grossa. Per farla breve: 1) se la prende col solito Marco "punchball" Travaglio (va di moda farlo), reo di scrivere "librini" che descrivono la stanca parabola e gli infiniti scandali di un premier sotto il tiro incrociato della stampa mondiale; 2) insiste nel prendere bellamente per il bavero i suoi lettori banalizzando a livello di gossip e dicerie quelli che sono fatti (nastri, foto, testimonianze, ammissioni parziali o spiegazioni contradditorie degli stessi soggetti coinvolti, inchieste in corso); 3) ne conclude che lo scopo di tutto questo bailamme di menzogne era dunque solo quello di permettere a Travaglio di fare un altro po' di quattrini col suo instant book "Papi" e che dunque aveva ragione Minzolini, unico direttore di TG al mondo (Fede escluso) a censurare o camuffare le notizie sull'inchiesta di Bari; 4) insaporisce la pietanza con immancabili spruzzatine di Di Pietro, Grillo, Vendola, bieca stampa di sinistra, G8 gran successone, trita balla della privacy del politico, stampa inglese e spagnola maligna e cattivona, inesistenza del mostruoso conflitto di interessi, anzi.
Io non so bene cosa sia tutta questa accozzaglia definita articolo, ma davvero giornalismo non è. Il punto è che certa gente proprio non riesce a capire che possano esistere persone o giornalisti che parlano male (o bene) di chi lo merita, senza guardare in faccia a nessuno: il loro schema è attaccare sempre e comunque la fazione X avendo il culo ben coperto dalla fazione Y, che dunque va "salvaguardata": come possono capire concettoni come la libertà di opinione, il rispetto della verità, il codice deontologico? Non possono, appunto. Io sono curioso di vedere cosa diranno e cosa faranno "dopo" certi bei personaggini che hanno abdicato alla capacità di analisi critica e all'obiettività, sacrificando la loro intelligenza (quando c'è) sull'altare di una fedeltà idolatrica e aprioristica che più che di giornalismo odora di fanatismo... come cercheranno insomma, dopo il tramonto di questo sole malato, di rigirare la frittata per rifarsi, per l'ennesima volta, una verginità.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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Fiorello, ce l'hai un alibi?

Rese pubbliche le registrazioni audio della notte di fuoco trascorsa sul "letto grande" da Silvio Berlusconi con Patrizia D'Addario (le trovate sull'Espresso). Sono la prova che la D'Addario diceva la verità e che il nostro premier, nel tempo libero, è "utilizzatore finale" di discreti "quantitativi" di escort, salvo sostenere, nell'esercizio delle sue funzioni, leggi che puniscono severamente i clienti delle prostitute e gli sfruttatori della prostituzione e salvo appoggiare, come politico, iniziative a sostegno della famiglia tradizionale. Questi nastri dimostrano inoltre che le residenze del premier non sono per niente sicure (chiunque può entrarvi e far foto e registrazioni, persino escort pagate dalla sinistra) e che quindi la sicurezza nazionale è a rischio (non solo di ridicolo) e il premier di un paese del G8 facilmente ricattabile da cani e porci; provano infine che il premier ha mentito più volte alla stampa e all'opinione pubblica.
Naturalmente, non potendo minimamente sospettare che giovani donne affascinanti appena conosciute e già così arrendevoli fossero in realtà pagate dal suo organizzatore di festini e non vittime del suo charme, il premier non ha commesso alcunchè di penalmente rilevante. La sua brillante linea difensiva, affidata a quel genio di nome Ghedini, consisterà adesso nel negare l'originalità delle registrazioni: che stiano pensando di mettere in mezzo Fiorello? Intanto si sprecano le ipotesi sulla reale identità della misteriosa amica di Berlusconi che lo stesso premier, padrone di casa squisito e premuroso, in un impeto di generosità vorrebbe invitare a leccare la D'Addario; a leccare lui, del resto, provvedono già in tanti, specie nei media.
Chiusura indispensabile: ovviamente si tratta di vile gossip e di calunnie orchestrate dal noto complotto internazionale ai danni del nostro premier, non di uno scandalo politico e di un comportamento che costerebbe il posto e la faccia a qualsiasi politico di qualsiasi paese democratico e civile, Stivale escluso.
L'etichetta di questo post è "politica". Ditemi voi se è possibile...

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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domenica 19 luglio 2009

Notizie per perfetti idioti

Forse voi siete dei perfetti idioti, non so e spero di no; io, mi dispiace, proprio non lo sono, anche se, lo ammetto, l'idea di raggiungere la perfezione pure in idiozia

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B. Tinti: immoralità, malaffare e disinformazione

Leggo l'intervista di di Aaron Pettinari - 3 maggio 2009 a Bruno Tinti (http://togherotte.ilcannocchiale.it/), magistrato per 41 anni, ora "cantastorie". Alcuni passaggi sono oltremodo significativi:

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Zurlo, mi sfugge il senso della cosa

Letto l'articolo di Stefano Zurlo "Anche Travaglio tiene famiglia. Ecco il girotondo dei suoi parenti" (Il Giornale del 11.05.2009). Per citare l'autore di cotanto scritto, "la domanda è di quelle che seminano inquietudini": che cosa hai scritto, Zurlo? E che cosa ho letto io? Letto due volte, non capito. Bocciato.
Dove sarebbe la notizia? E l'inquietudine? Alle volte penso che sarei perfettamente in grado di scrivere su un giornale (magari libero, eh?), di tanto in tanto leggo articoli come questo e ne ho la certezza.
La notizia, secondo Zurlo, sarebbe che 1) Marco Travaglio gli sta sulle scatole 2) la moglie di Marco Travaglio, che apprendo chiamarsi Isabella, dialoga su Facebook con Genchi, che come si sa è un noto criminale (ma Zurlo segue le vicende giudiziarie o spara a casaccio?)... 3) Marco ha un fratello, Franco, che fa il regista e che porterà in scena lo spettacolo di Bruno Tinti il quale apprezza (e non è il solo) il lavoro di Marco. Il resto è la solita spruzzatina di inesattezze sulla bufala delle vacanze di Marco pagate da un mafioso.
Un articolo che cerca di sottintendere tutto ma non dimostra nulla, non vuole dimostrare nulla, non ha ragione di esistere, figurarsi pubblicarlo. Non c'è la notizia ed è pure scritta male. E' un collage impazzito di dichiarazioni, di elucubrazioni dello stesso Zurlo, di dicerie, di calunniette da baretto, la cui somma sfiora lo zero giornalistico assoluto. Grazie a PatSpinelli per la segnalazione via twitter.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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venerdì 17 luglio 2009

Daria Bignardi sugli specchi

L'altra notte, all'una o giù di lì, è andata finalmente in onda l'intervista di Vauro e di Beatrice Borromeo all'"Era glaciale", tagliata integralmente nella puntata dell'8 maggio da

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giovedì 16 luglio 2009

Tremonti ovvero dello stile


Washington, 15 luglio 2009 - Forte imbarazzo alla Casa Bianca ha provocato l'incredibile caduta di stile in cui è incorso ieri il ministro dell'economia USA durante

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Agonia di un partito non democratico

Il PD (partito democratico) dunque non concede a Beppe Grillo la tessera di iscritto. Perchè è condannato? Perchè è iscritto già al PDL o alla Loggia P2 (come Berlusconi) o, che so, al Ku Klux Klan? Perchè è uno stupratore seriale come sembra essere il presidente di una sezione romana del PD? Perchè ha cercato di farsi una banca? Perchè ha sistematicamente omesso per anni di risolvere la gravissima e vergognosa anomalia berlusconiana? Perchè ha fatto cadere governi di centro-sinistra per futili motivi? Perchè è inquisito come Bassolino o condannato come Carra? Perchè è recordman di fallimenti e collezionista di amicizie compromettenti come Rutelli, Veltroni, D'Alema & C.? No.
Grillo viene respinto dal PARTITO DEMOCRATICO perchè fa parte di un movimento (quale?) che lo ha criticato, che è ostile, che si permette di evidenziare le incongruenze e le complicità di un partito che da quindici anni fa finta di fare opposizione al delirio berlusconiano, lasciando passare tutto quando è all'opposizione e omettendo di fare tutto quando governa e quindi prendendo per il bavero i suoi elettori.

Ecco l'incredibile motivazione emessa da una "Commissione di Garanzia del PD" di cui non si sa nulla, da chi è formata, a cosa serve, quando è nata, chi l'ha eletta: "Non e' possibile la registrazione di Beppe Grillo nell'anagrafe del Pd poiche' egli ispira e si riconosce in un movimento politico ostile al PD. La delibera verra' resa nota sul sito nei prossimi giorni".

Questa frase sarà ricordata come un passo decisivo del cammino che sta portando il PD, partito appena nato, a naufragare miseramente contro gli scogli aguzzi della propria insipienza e della propria inutilità. Un manipolo eterogeneo di politici inconcludenti e con idee diversissime e perlopiù sconclusionate su alcuni temi cruciali (tipo i diritti per i non eterosessuali, la questione morale, il conflitto di interessi), incapaci di fare qualcosa che non sia litigare continuamente e su tutto e favorire in questo modo una destra illiberale e nostalgica oltre che concentrata a farsi gli affari propri piuttosto che quelli nostri. Un gruppo dirigente non eletto da nessuno, autoreferenziale, colpevole di una galleria degli errori degna di almeno sei generazioni di falliti. Un partito chiuso su se stesso, senza slancio, senza futuro. Destinato a marcire tra le sue rovine e a rendere la vita facile all'imprenditore da basso impero che, vittima delle sue irrefrenabili voglie, ammantato da un incontrollabile delirio di onnipotenza e assolutamente privo di senso dello Stato e di rispetto per i valori fondanti della nostra Repubblica, nonché ostaggio della deriva razzista e secessionista di un manipolo di padani, sta sfasciando a colpi di macete la democrazia sotto gli occhi impassibilmente benevoli e complici del Supremo Garante della Costituzione, Sua Immobilità Giorgio Napolitano, vittima evidentemente di una grave patologia compulsiva che lo spinge a firmare tutto quel che si appalesa sulla sua scrivania e che, difatti, stasera ha approvato senza indugio una legge vergognosa (il ddl sicurezza), ammonendo però col ditino che così non si fa, che la legge così non va, come un arbitro che ti grazia dopo un fallo epperò ti dice che sei un'immonda canaglia e tu, giocatore che di solito miri alle gambe, ti chiedi per un istante se per caso non ti stia vagamente, fuggevolmente, occasionalmente prendendo per il naso.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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