Al bar, quattro tavolini più in là, sento le voci di tre o quattro ragazzi, un maschio e due o tre femmine. Ovviamente a tutto smartphone. Non li vedo, sono coperti dal muro. Ma, come detto, li sento, non posso farne a meno. Adolescenti. Che età scema. Io non l'ho vissuta in pieno. L'ho scansata in buona parte. Non faceva per me. Ci devi nascere, per l'adolescenza. Non esiste età in cui i neuroni sono meno utili. È come avere un motore da 170 cavalli e al volante un bambino: ecco l'adolescenza. Una miscela instabile, insensata, pericolosa. Dicono serva per crescere. Non sono del tutto d'accordo: io sono cresciuto lo stesso. Indubbiamente sbagliando s'impara. Ma dipende dal tipo di errore averne la possibilità... Se penso a mia figlia? Certo. Da almeno vent'anni con costanza, benché non ne abbia ancora tre.
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