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sabato 24 ottobre 2020

Storie di pagine personali

Ho un amico leghista e salviniano (non è una ripetizione) che, pur pretendendo di gestire una pagina imparziale e obiettiva, in tre anni non ha fatto un solo post su errori, indagini, reati, condanne, incoerenze dei suoi idoli e ne ha fatti decine (alcuni farciti di distorsioni, fantasie e palle) su quelli dei suoi terribili nemici, comunisti o socialisti (che vede solo lui, io ne avrò incontrato cinque o sei in tutta la mia vita escludendo quando sono davanti allo specchio), grillini (che odia dal primo giorno, quindi non in base a fatti ma a stupidi pregiudizi), piddini (che di sinistra non sono) e antenati (Prodi, Ulivo, ecc).
E questo non è l'unico difetto di detta pagina.

Si vanta di qualche decina di like garantiti da una buona cerchia di amici che avendo legittimamente perlopiù le stesse idee fa da claque (pubblicare i post solo "per amici" aiuta a fuggire le critiche) e di commenti che a volte si fanno corposi essenzialmente perché dopo due o tre battute iniziali, piuttosto standard, diventano chiacchiere piacevoli fra amici, che spesso divagano, e non sono più commenti di amici e sconosciuti sul tema in oggetto, e perché a volte io oso dire la mia scatenando un po' di reazioni a prescindere, anche se dico cose giuste e dimostrate, anzi spesso soprattutto per quello.

Pensa che questi like e questi commenti (comunque pochi a livello assoluto, ma notevolmente maggiori di quelli della mia pagina -che non li coltiva- e quindi per lui sufficienti per ergersi a maestro) diano automaticamente patente di fondatezza e autorevolezza a testi a volte ben scritti ma spessissimo di parte e smaccatamente propagandistici, quando invece il loro numero e la loro provenienza (dei like e dei commenti) non attribuiscono nessuna specifica ulteriore a testi che, per essere credibili, dovrebbero non tanto essere osannati o apprezzati sotto una finta scorza di litigiosità da amici reali o virtuali, ma essere costruiti in maniera credibile e obiettiva, cioè a dire giornalistica, se solo oggi questo termine non fosse ormai ridicolo visto il livello della maggior parte di coloro che fanno il mestiere di giornalista.

Tolta la mia voce, in effetti, (e forse quella di un altro partecipante o due, che però il nostro eroe non ha certamente intenzione di eliminare visto che si tratta comunque di suoi amici reali coi quali è abituato ad esercitarsi in schermaglie, che a volte sono anche godibili e carine ma quasi sempre per merito di queste persone e non del gestore), più che una pagina personale che tratta di argomenti vari o, meglio ancora, di una pagina prettamente politica che, nonostante una visione ovviamente di parte come hanno tutti, cerchi di affrontare i più svariati temi in maniera obiettiva e credibile, diventerebbe molto rapidamente come un gruppo, forse un gruppo chiuso, cioè un agglomerato di persone che generalmente si trovano per forza d'accordo, tranne rare eccezioni, dato che condividono interessi comuni e quegli interessi coltivano legittimamente nel gruppo.

A condire il tutto ci sono le continue e simpatiche minacce di silenziare i commenti di una persona (io) della quale peraltro il gestore stesso ha chiesto l'amicizia, commenti che non sono mai offensivi o sopra le righe (quelle poche volte che sono stati un po' più duri lo sono stati sempre in reazione a qualcosa di altrettanto duro) e quindi rispettano sempre la netiquette e le leggi vigenti, ma semplicemente sono di rado a favore e molto spesso critici, e però non sono mai lapidari ma sempre ricchi di argomentazioni.

Non ho certo la pretesa di ergermi a modello, ma ritengo sia mio diritto far notare i difetti e le incongruenze di una pagina quando sono in aperto contrasto con i principi basilari ai quali invece io mi ispiro nel gestire la mia e che ritengo siamo proprio la base di una qualunque pagina che voglia avere un minimo di credibilità. Anche perché io tengo più a questa che ai like: se tenessi molto ai like avrei già portato la soglia degli amici sui 4-5 mila, no? Al di là delle opinioni di chi la gestisce, opinioni che possono anzi devono anche essere note ma non inquinare mai il contenuto e, quando lo fanno, devono farlo non in maniera subdola ma palese.

Così si va avanti, sotto questo cielo. 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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