Tu aiuti una persona, supponiamo un collega. Per amore incondizionato nei confronti del genere umano, perché ti sta simpatico o perchè sotto sotto pensi: se domani fossi nei guai, potrei contare su di lui?
Tu aiuti uno sconosciuto (volontariato): sei una brava persona. Ma aiutare e rendersi utuili fa sentire indispensabili e fa stare meglio, è inevitabile.
Ti aiuti un bimbo africano a distanza: ma lo fai per amore vero o per liberarti la coscienza?
Non sto dicendo che se io aiuto una persona lo faccio solo per tornaconto (do ut des) o per poter dormire la notte.
Ma è indubbio che siamo un groviglio di emozioni, sensazioni, pensieri e retropensieri, manifesti e inconsci, così ingarbugliato che è davvero difficile poter districare la matassa, quando si vuole capire la reale motivazione che ci spinge ad agire, ed è davvero utopico pensare che spesso non si agisca per secondi fini magari non consapevoli.
Nessun commento:
Posta un commento