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sabato 15 aprile 2023

Adesso starete dormendo


Ciascuno nel proprio orticello. Vi trovate bene?
A capirvi ho rinunciato da tempo ragguardevole, adesso mi limito a disprezzare il genere umano in genere, a cui mi han detto che apparterei, ma deve trattarsi di una fake news: al massimo ci potrà essere affinità biologica, ma è tutto.

Se siete nella fase della buona sorte (lavoro, e pure soddisfacente, conto corrente pasciuto, pochi problemi in famiglia, amante rispettoso/a del ruolo, salute accettabile, socialità appagante, abitazione di rilievo, figli poco problematici, poco esigenti e discretamente indipendenti, auto adatta a rappresentare la vostra autostima, hobby e sfizi a guarnire il tutto) e quindi il mondo vi sorride, gli altri riuscite a sopportarli abbastanza bene, a volte anche a trarne diletto, ma li vedete invariabilmente come l’elemento senza il quale il vostro status non brillerebbe: utili, ma inferiori.

Se siete nella fase della cattiva sorte (senza lavoro o con un lavoro ingrato e mal pagato, conti in sofferenza, presente incerto e futuro nerissimo, problemi con moglie e figli, pochi amici e nessuno vero, nessuna amante, al massimo sesso sporadico, socialità assente o disturbante, casa piccola o nessuna casa e affitti precari, notti insonni e giornate trascinate, salute che ancora c’è ma prime avvisaglie non buone, nessun hobby e nessuno sfizio per mancanza di testa e denaro) e quindi il mondo vi sorride ma in realtà è un ghigno sardonico e beffardo, gli altri vi appaiono per quello che dopotutto sono: forme di vita variegate ma a ben vedere poco diverse le une dalle altre, che vi ignorano o vi usano, che vi detestano o vi evitano di proposito, per le quali siete un fastidio, e del resto loro lo sono per voi.

Alla fine “gli altri siamo noi” è una bella frase e ci ricorda anche una bella canzone di qualche Sanremo fa, ma è anche una constatazione irrilevante. Gli altri siamo noi per gli altri, ma per noi gli altri sono altro da noi e basta: una condizione irrimediabile che li condanna.

Ho visto passare qualche decennio e vi ho visto peggiorare. Del resto, sarò peggiorato pure io, è probabile.
Mi sento però di affermare che voi in questo declino eccellete.
Senza falsa modestia, vi lascio il podio, che meritate.
Forse la pandemia del 2020 ha dato la botta finale a una situazione in lento peggioramento, o forse è una scusa, anche se bene non ha fatto.
Sta di fatto che il mondo degli anni ‘50 e ‘60, che già pareva utopia alla fine del secolo, non esiste più nemmeno nel ricordo: oggi siamo davvero bestie gli uni per gli altri. Questa è una delle tante ragioni per le quali si può affermare con la sicurezza di aver ragione che l’umanità non ce la farà: ma è la principale, perché deriva da noi e basta, da come siamo fatti.

Io ogni tanto cerco di entrare in contatto (ma davvero, non per finta) con qualcuno di voi. Un tempo lo facevo per necessità e credendoci, oggi sapendo che si tratta di mero esercizio fine a se stesso e che il tutto si tradurrà in altre delusioni. Ed in effetti non ci riesco. 
Finirà male, io penso. Ma c’è chi pensa che non finirà: non ritengo di dover discutere con chi ha idee così inaccettabili. E c’è chi sostiene che finirà ma molto più in là: l’ottimismo è inguaribile, in certuni.
In ogni caso, sia che finirà male o malissimo, sia che finirà presto o tardi, finirà. E un’altra cosa certa è che noi finiremo da soli, come siamo vissuti. Ciascuno di noi. Anche tu che adesso sghignazzi. 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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