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domenica 9 agosto 2009

Uomini che odiano le donne (di Niels Arden Oplev)

Le recensioni che ho letto su "Uomini che odiano le donne" possono essere grosso modo divise in due macro-categorie: quelle che esaltano il film per alcune sue qualità ben precise o nell'insieme, generalmente scritte da chi non ha letto il libro da cui è tratta la pellicola (il primo capitolo della trilogia ‘Millennium’ di Stieg Larsson), e quelli che lo subissano di critiche negative o ne mettono in evidenza alcune imperfezioni e infedeltà, stilate in genere da chi quel libro ha letto e amato e che di certo non vogliamo stigmatizzare: è legittimo rilevare gli scostamenti a volte fastidiosi tra un libro e la sua rappresentazione sul grande schermo.
Io non ho letto il libro. E so bene che nessun film supera il libro da cui è tratto; se si è fortunati, si può assistere a un'opera d'arte a sè stante che però non va mai paragonata al libro (es: Lolita), che è e resta un'altra cosa e non potrebbe essere altrimenti. Un film va giudicato senza pensare troppo al libro, salvo il caso in cui commetta infedeltà o stravolgimenti insopportabili rispetto al testo scritto. Detto questo, il film dura due ore e trentadue minuti e, credetemi, il fatto che sembrino 80-90 minuti al massimo è uno delle sue più chiare qualità e per un film di così lunga durata non è poco. Anche perchè il tema trattato non è originalissimo (non vi diciamo di più per non rovinarvi la sorpresa); evidentemente a rendere il film godibile sono altri fattori. Innanzitutto due attori in gamba (addirittura superlativa la Lisbeth interpretata da Noomi Rapace), una storia intricata e che, sia pure a step un po' troppo prefissati, tira fuori uno dopo l'altro indizi sempre nuovi e in grado di alimentare l'interesse, la capacità del regista di tenere sempre a buoni livelli il ritmo narrativo e il fascino dell'ambientazione nordica, quegli immensi spazi aperti che aprono il cuore e a volte fanno da contrasto con le piccolezze e le meschine volgarità racchiuse entro gli angusti confini dell'anima di certi uomini. Inoltre c'è un aspetto che mi piace sottolineare e cioè il fatto che, nonostante abbia caratteri tipici del kolossal, sia un film ben poco hollywoodiano: nessun effetto speciale particolare a rendere finte le scene d'azione, nessuna facile concessione ai canoni estetici imperanti, nessuna levigatezza imposta per contratto: visi rugosi e con le imperfezioni in bella mostra, un modo di girare le scene vecchia maniera ma tanto godibile.
Poi, certo, rispetto al libro ho letto di inesattezze e imperfezioni, su questo si può discutere: forse un ruolo lo ha giocato la furia di far uscire un film tratto da un libro che nel 2008 è stato un vero successo editoriale, ma per il resto il regista, che sembra abbia avuto mano libera, ha puntato sui contenuti più che sull'apparenza e quel che ci ha regalato è un film magari senza guizzi indimenticabili ma destinato a restare in mente per un po' e, nel complesso, credibile, avvincente, solido e, perchè no, intrigante. Se non avete letto il libro il film vi piacerà, a meno che non abbiate sonno: in quel caso 152 minuti non li reggerete di sicuro. Un film che ci offre un quadro della violenza contro le donne e contro il diverso e del sessismo ancora presenti nella società svedese e che ricorre a volte a qualche scena di violenza e di sesso senza però eccedere mai nella brutalità fine a se stessa o, quel che è peggio, nel compiacimento.

Uomini che odiano le donne (Män som hatar kvinnor), 2009, Svezia e Danimarca, 152', di Niels Arden Oplev, con Peter Haber, Noomi Rapace, Michael Nyqvist, David Dencik, Georgi Staykov, Tomas Köhler, Lena Endre, Per Oscarsson, Ingvar Hirdwall, Gunnel Lindblom. V.M.14
Trama (grazie a filmup.com): Dopo aver perso una causa per diffamazione, il giornalista economico Mikael Blomqvist si trova ad attraversare un periodo difficile, ed accetta l'offerta dell'ottantenne Henrik Vanger, patron di una grossa industria svedese, che lo ingaggia per investigare sulla scomparsa dell'adorata nipote Harriet Vanger, avvenuta trent'anni prima. Per dargli una mano, gli viene affiancata la hacker informatica Lisbeth Salander...


autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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