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martedì 4 agosto 2009

RU486 e aborto, alcuni punti fermi

In questi giorni pieni di RU486, di vecchi slogan femministi e di mai sopiti rigurgiti retrivi, maschilisti e finto-moralisti, di posizioni ideologiche tirate giù dalla soffitta in fretta e furia e rimesse in pista dopo una veloce rispolverata e di anatemi lanciati a pioggia dalla setta cattolica (scomunica automatica per chi la prescrive, somministra e ingerisce e inviti all'obiezione di coscienza in campo medico), molti sembrano dimenticare alcuni punti fermi ispirati dal semplice e sempre valido buon senso:
-l'aborto, in Italia, attuato secondo rigide procedure e precisi protocolli, è legale, con buona pace di chi si ostina a riempirsi la bocca di parole come infanticidio e omicidio e poi si oppone all'uso del preservativo che tante vite salverebbe dalle malattie a trasmissione sessuale o non combatte fenomeni vergognosi come la pedofilia;
-l'aborto è un diritto della donna, chi lo contesta è un maschilista, un retrogrado o è il Papa;
-la RU486 non introduce l'aborto (già c'è) nè lo incentiva (da quando si abortisce per noia?), semplicemente offre un modo alternativo di praticarlo, quando è il caso; un modo alternativo a quello chirurgico, di sicuro doloroso anch'esso ma per vari aspetti preferibile;
-in tutti i paesi europei (Polonia, Lituania e Irlanda eslcusi) la RU486 è commercializzata da decenni, senza particolari problemi;
-ha effetti collaterali normali e in vent'anni ha causato un numero di morti pari a quello di tanti altri medicinali quindi statisticamente normale; lo so, parlare di numero di morti normale è brutto, ma in fin dei conti la RU486 è una medicina, quindi non va assolutamente assunta a meno che non si rientri in uno dei ben definiti casi previsti per la sua assunzione; e poi la vita, come si sa, è un'impresa dalla quale non si esce vivi;
-il numero di morti sbandierato da chi si oppone alla Ru486 e tenta di fare terrorismo psicologico sono probailmente falsi e comunque, qualora fosse vero che sono morte 29 donne in 20 anni nel mondo, si tratterebbe di una mortalità di dieci volte inferiore a quella dell'aspirina (dott. S. Viale);
-la religione cattolica non può regolare la vita dei cittadini italiani, semmai ambisca a uniformare ai suoi precetti la coscienza dei cattolici, che dunque sono caldamente invitati a rispettare le scelte altrui riponendo in un cassetto vuoti anatemi di sapore medievale;
-chi non vuole abortire può evitare, come poteva evitare di farlo anche prima;
- i medici che per obiezione di coscienza si oppongono alla vendita dei preservativi o alla somministrazioni della pillola del giorno dopo o della pillola RU486 hanno sbagliato mestiere;
-la RU486 non introduce l'obbligo di abortire (scherzateci pure ma dai giudii deliranti che ho letto qualcuno sembra pensarla così), semplicemente offre un'alternativa a chi vuole abortire, sempre migliore dell'aborto clandestino;
-il sesso non ha solamente una finalità riproduttiva, questa è solo una delle sue peculiarità; il sesso è fatto anche per dare e ricevere amore e risponde a bisogni spirituali e non solo fisiologici e, quando fisiologici, non solo non sempre meramente riproduttivi;
-utilizzare in piena consapevolezza uno dei vari metodi contraccettivi esistenti significa essere persone mature, rispettare il proprio partner, voler e saper vivere la propria vita sessuale in maniera pina e responsabile, non pensare che il diritto alla vita sia più importante di una vita che nasce senza amore o non voluta, oltre che essere, naturalmente, un metodo efficace per non doversi mai trovare nella spiacevole condizione di dover prendere in considerazione l'ipotesi dell'aborto;
- il ricovero di tre giorni previsto per chi vuole assumere la Ru486 è, a detta degli esperti del settore, assolutamente inutile e si configura come uno stupido tentativo di rendere la vita difficile a una donna che già è in difficoltà dovendo abortire, un tentativo di demoralizzarla, colpevolizzarla, farla sentire a disagio;
-chi ha idee diverse in materia (chi predica la castità, esige l'eterosessualità, demonizza i metodi contraccettivi) è liberissimo di conformare il suo comportamento ad esse, ma non di pretendere che altrettanto facciano coloro che non condividono queste convinzioni;
-la chiesa cattolica in particolare, responsabile di crimini orrendi nel corso della storia, maschilista e omofobica (meno di un secolo fa si discuteva ancora sul fatto se la donna avesse un'anima o no), complice dei preti pedofili (che, se scoperti, non venivano mai denunciati ma semplicemente trasferiti), responsabile di posizioni assolutamente antiscientifiche e retrograde in molti campi del sapere umano, non pare proprio il soggetto più adatto a dettare regole di comportamento universali, che abbiano cioè il potere di influenzare la vita anche di chi cattolico non è o, pur essendo cristiano, mal tollera i dogmi creati dagli uomini e fatti passare per a-priori indiscutibili.
Per il resto, buon sesso e buon amore a tutti, comunque la pensiate.

E' difficile trovare un testo che parli della RU486 e che non sia così di parte da non dire inesattezze. Comunque provate qui:
- http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=370998
- http://www.terranews.it/news/2009/07/ru486-unattesa-di-oltre-due-anni-tra-scomuniche-e-mistificazioni
- http://it.wikipedia.org/wiki/Ru486
- http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/viale:-sulla-pillola-obiezione-laica/2105927

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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