The Reunion (Atertraffen), di Anna Odell, film svedese del 2018.
Un'artista che vive e fa arte in modi bizzarri e inquietanti, e spesso senza distinguere i due piani, anzi. Un film insolito nella costruzione ma avvincente, un film intelligente sulle dinamiche di potere, sul bullismo, sui rapporti all'interno del gruppo. Uno sguardo senza preconcetti che a volte proprio per questo spiazza (Anna è malata?), un bisturi che affonda facilmente nel tessuto superficiale e vuoto delle finzioni, degli automatismi e delle convenzioni delle relazioni sociali. Un'opera composta di due parti diverse, un progetto sperimentale.
I due occhioni di Anna ancora li ho qui davanti.
Un film anche triste.
L'ho visto. È da vedere.
In lingua originale sottotitolata!
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"Anna Odell nel suo primo lungometraggio The Reunion, vincitore del Premio Fipresci alla 70esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, non finge: interpreta se stessa in un’opera che mescola finzione e documentazione, senza rinunciare all’auto-fiction. Il confine tra ciò che è reale e ciò che è trasfigurato filmicamente resta apertamente confuso, ma non è, in fondo, il virtuosismo concettuale, vagamente provocatorio, ciò che importa o stupisce." (Cinematographe)
"Il punto della rivendicazione puntuale e lucidissima dell’Anna Odell-regista, l’Anna Odell della seconda parte, è invece quello di dimostrare che quei bambini non sono mai veramente cambiati e che l’età adulta soffoca dietro la bandiera della rispettabilità sociale e della responsabilizzazione matura lo stesso istinto giudicante ed escludente che nell’infanzia e nell’adolescenza si è culturalmente legittimati a scatenare." ((Cinematographe)
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.
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