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martedì 22 ottobre 2019

Il buon fiuto che ti capire chi hai di fronte

Alla fine mi sto rendendo conto di una cosa: se, con le persone, avessi sempre seguito le mie prime sensazioni, avrei evitato tutti gli errori che ho fatto.
Forse avrei tranciato immeritatamente una o due persone con le quali l’approccio è stato non indicativo del prosieguo, ma avrei evitato parecchie storie meschine.
Ne sarebbe valsa la pena? Molto probabilmente, sì.

Poche doti ho, una è saper leggere una persona molto velocemente, con una percentuale di errore bassa.
Le storie sbagliate, gli amori ridicoli, le amicizie penose servono per crescere, dite? Sì, d’accordo. Ma se riesci ad evitarne la maggior parte col fiuto, cresci lo stesso senza che ti trapanino le scatole e ti angustino l’anima esseri di scarsa consistenza umana, che paiono in vita solo per sottrarre serenità ed energia agli altri.

L’egoismo e l’insensibilità sono due costanti dell’essere umano: le ritrovi in quasi tutti, e in molti in percentuali insopportabili. Certo, le ho anch’io: ma se a livelli fisiologici, ci fanno umani; a livelli maggiori, ci fanno ammassi di cellule senza scopo. L’essere umano è un bipede ingrato, disse Dostoevskij: asciutto ma centrato.

Quindi, mi direte, rinneghi tutto quello che è stata una storia, alla luce del suo triste e volgare epilogo? Non so, come si fa a sradicare dalla memoria così tanto tasselli di vita? Di certo quando una pianta si stacca dal terreno con violenza, porta via con sé radici, terra, erba, e lascia un buco slabbrato e sgomento. Lo guardi e ti chiedi come è stato possibile che foste amici, amanti. E’ successo, e adesso la luce che ti acceca ti fa vedere ogni particolare con vivida chiarezza e precisione, se solo ti giri nella direzione giusta e guardi con serafica rassegnazione la scena del delitto.

Ogni volta è come avere una voragine dentro, ma anche come rinascere. Ti senti privato di qualcosa, ma anche sgravato. E’ una sensazione a doppia valenza, che tuttavia non ti lascia mai senza averti provocato un fastidio sottile ma penetrante, ogni volta che ci pensi.


autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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