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domenica 2 maggio 2021

Fedez non è un eroe


Fedez non è un eroe.
Siete abituati a usare questa parola per un centravanti che fa tripletta o per un passante che soccorre un suo simile che si sente male, per un medico che fa il suo dovere, per un tizio che sventa una molestia sul bus, per un figlio che assiste il genitore malato: avete perso il significato delle parole. 
E nemmeno ha mostrato un particolare coraggio, in assoluto: ha reti resistenti, non ha fatto un salto nel vuoto.
La sua esibizione appare come fantastica solo perché viviamo in un mondo rivoltante; in terra di ciechi chi ha un occhio solo è già degno di rilievo. 
Ha fatto una bella cosa, ma non ha salvato il pianeta da una collisione mortale.

Fedez è un artista che fa cose che a molti neppure piacciono.
Fedez gode di una popolarità non meritata, o comunque difficilmente giustificabile in quelle dimensioni, come quella della moglie, addirittura metafisica.
Non sono un suo fan, non lo seguo.
E se quello che dice ha impatto, se la Rai osa censurarlo ma poi rinuncia e lo manda sul palco, se la Lega si indigna ma non troppo, è solo perché Fedez ha un seguito enorme e può muovere con un clic una fetta enorme di opinione pubblica, non perchè ieri sera (e in altre due o tre occasioni) ha espresso idee sublimi: cercate di capirlo, su, non è difficile.

Adesso è già cominciata la caccia allo scheletro nell’armadio di Fedez. Vi diranno che Fedez fa musica da schifo, che è straricco e spreca il denaro, che all’asilo si scaccolava, che al liceo attaccava le gomme da masticare sotto il banco, che sua moglie compra borsette da tremila euro, che in salotto ha un divano in pelle umana, che di notte diventa un vampiro e gira per Milano a caccia di colli da cui attingere sangue fresco, che lo ha fatto solo per acquisire ancora più popolarità, che sotto sotto progetta di buttarsi in politica prima o poi, vi ricorderanno la figuraccia del supermercato, e quella dell’elemosina fatta dalla limousine, e l’estrema inconsistenza del numero di follower, etc. Tutto vero, o verosimile, o falso ma credibile. Quelli che adesso cercheranno di screditare l’autore di una frase o di un’azione lo faranno per il solito fine: screditare l’atto o la frase, assieme a chi l’ha compiuto o pronunciata. Sono troppo limitati, culturalmente e come cervello, per capire che i due piani sono distinti, che se, per esempio, Salvini dicesse che oggi è domenica, la frase sarebbe vera anche se Salvini è un politicante pessimo.

Fedez può essere un uomo perfetto, o uno zozzone: ma quello che ha detto ieri resta sublime. E’ un concetto difficile da capire per quei decerebrati che discriminano le persone in base a religione, orientamento sessuale, colore della pelle.  Inoltre Fedez non campa di soldi pubblici e non ha colpe nello sfacelo di questo Paese: due differenze importanti rispetto al 70% dei politici che da oggi lo criticheranno o faranno finta di condividerne le posizioni. E non è razzista né omofobo: un indubbio pregio rispetto a coloro che critica.

Fedez ha detto quello che io, e per fortuna non solo io, penso dalla nascita. E anche io non avrei avuto problemi a dirlo su un palco, sebbene non sia avezzo ad esibirmi: al massimo ci avrei messo un minuto per sciogliermi. Anzi, essendo un perfetto sconosciuto, avrei calcato ancora di più la mano. A me non lo avrebbero fatto dire, però, perché le mie proteste dopo la censura si sarebbero perse nel vento. Fedez è una potenza, metterselo contro può essere rischioso. Grazie a questa sua potenza mediatica e “politica” ha potuto esprimere idee giuste che di solito non trovano visibilità: non lo trovo del tutto giusto, anche se di certo non è colpa sua, ma del sistema a cui la vice direttrice di RaiTre (quando si dimette?) avrebbe voluto ricondurlo prima del concertone del primo maggio.

Tutto questo per dire che in Italia il sistema dell’informazione è marcio al 90% e non ci voleva Fedez per capirlo; moltissimi (politici e cittadini semplici) sono razzisti e omofobi; moltissimi sono servi e ipocriti. Mancano un sacco di leggi che in altri Paesi sono cosa fatta da anni, mancano severe punizioni per chi sbaglia, c’è disuguaglianza e ingiustizia a piene mani e le istituzioni sono infestate da delinquenti; l’indebita influenza della Chiesa cattolica contribuisce in maniera notevole a frenarci.

E per ribadire che Fedez non è un eroe. E’ solo una persona che gode di popolarità notevole e che  a volte usa questa popolarità per affermare idee giuste: un atto nobile ma non eroico. Degno di nota, perché molti sono famosi ma non si espongono, o perché hanno anch’essi idee corrotte o perché hanno paura di rimetterci sul piano personale. Spero lo faccia ancora. E’ dunque meritevole e il suo discorso di ieri è ottimo, ma avrei preferito un Paese in cui anche a me fosse data questa chance, o ancora meglio: un Paese in cui non si dovesse più parlare nel 2021, di gay e etero, di donne e uomini, di neri e bianchi, di “gender” (qualsiasi cosa voglia dire) e di “famiglia tradizionale” (qualsiasi cosa voglia dire).

Restiamo molto lontani da un orizzonte di convivenza accettabile, Fedez o non Fedez. Dobbiamo far pulizia, cacciare a pedate dalle istituzioni pubbliche tutti quelli che rubano e veicolano idee sbagliate, seminando violenza (le parole sono i semi della violenza fisica), e dobbiamo emarginare, anche dalla nostra vita, tutti quelli che nelle parole e negli atti dimostrano di essere infettati da idee sbagliate, inumane: il macellaio all’angolo, il dentista, il collega, il cugino. Gli omofobi, i violenti, i razzisti devono essere emarginati, disattivati: un adulto razzista o cattomofobo non lo recuperi più, puoi solo renderlo il più possibile innocuo per gli altri. Dobbiamo istituire un lockdown personale attorno agli omofobi e ai razzisti che conosciamo. Solo se li emarginiamo possiamo salvarci e renderli inoffensivi, perchè gli omofobi e i seminatori d’odio portano le persone a fare del male o a farsi del male. Non chiedo una caccia alle streghe tipo MeToo: quella è barbarie che si usa per replicare a barbarie. Chiedo leggi eque e severe, punizioni esemplari. Non voglio rovinare la vita a una persona sulla base di una denuncia magari campata per aria, voglio impedire a persone grette, ignoranti e pericolose di decidere della mia vita e della vita dei miei figli e dei miei simili, sulla base di pregiudizi schifosi e di idee da vomito magari veicolate da religioni farlocche costruite sul nulla da uomini viziosi che predicano virtù: è ben diverso.

La strada da fare è lunghissima. Ma gli zozzoni lo sanno, che non molleremo mai.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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