E’ sempre difficile dividere cose e persone in categorie. Si rischia di essere troppo semplicistici, o troppo complessi. Si dimentica sempre qualcosa, la varietà delle cose e dei tipi umani ci frega.
Un caso semplice è fascisti, non fascisti e quelli per cui non vi è differenza tra fascisti e non fascisti, cioè ancora fascisti. Ma passiamo a categorie più interessanti, questo è lerciume.
Penso che vi siano tre tipi di persone, quanto a grado di conflittualità.
Quelli che vivono grazie alla conflittualità, quelli che odiano la conflittualità e quelli così insensibili da non riuscire a distinguere le due situazioni e quindi senza un’opinione o una preferenza in materia.
Tre categorie appena.
I primi sono persone che per vivere meglio hanno bisogno della conflittualità, un assoluto bisogno, che non li rende più scusabili, semmai più esecrabili. Sono i competitivi, gli invidiosi, i rissosi, quelli che vogliono sempre primeggiare o avere ragione, che vogliono dominare sempre e comunque, anche nelle piccole cose tipo i vasi di geranio o altre questioni condominiali. Non fanno passare nulla, ti rinfacciano tutto, anche cose inesistenti o di trent’anni fa, ti attaccano su tutto, non gli va mai bene niente, fanno di ogni cosa una questione personale, si sentono sempre derisi, minacciati o danneggiati nei loro diritti, prendono con sospetto tutto quello che dici. Sono quelli che se sono in lite con qualcuno vivono meglio, se covano rancore o progettano vendette si sentono meglio, forse perché così facendo hanno uno scopo nella vita, non so. Per vivere hanno bisogno dello sporco, di essere sempre in tensione contro qualcuno e di temere qualcosa da qualcuno. Per loro la vita è una eterna battaglia contro questo e contro quello, e poi contro lo Stato e su a salire. Non riescono a godere di nulla (o forse sì, a loro modo godono) e non ti permettono mai di godere di nulla.
Poi ci sono quelli che nella conflittualità vivono male. E difatti ci si trovano loro malgrado, nello sporco, ma mai perché lo hanno voluto. Fosse per loro, saremmo tutti in pace gli uni con gli altri. Sanno distinguere le cose importanti da quelli futili e comunque non prevaricano mai, anzi spesso, proprio per il quieto vivere, passano sopra ai dettagli, che invece sono capisaldi per i primi soggetti descritti. Non sono i paciosi o gli idioti, ma quelli che sanno che il vivere in pace è un bene supremo e che se c’è lo sporco non ti puoi godere nulla della vita. Sono quelli che non dormono la notte se sanno che qualcuno trama contro di loro o pensa cose sbagliate su di loro.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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