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venerdì 30 novembre 2018

Prevenzione: per non essere prevenuti

Post che invita a prenotarsi per esame medico gratuito di prevenzione tumori etc. Fornisce un numero, un giorno e una fascia oraria. Prevedibile vi sia ressa.
Ma, puntualmente, non riesco a passare, nonostante chiami con assiduità fin dal primo secondo della fascia oraria. Nemmeno suona occupato il telefono, si stacca. Mi dicono: eccessivo traffico. Poi dopo 30' rispondono e non ci sono più posti.
Io credo alla buona fede.
Mi piacerebbero però sistemi di assegnazione più trasparenti, in modo da avere la certezza che tutto sia fatto a regola d'arte, come già adesso sospetto senza esserne però certo.

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Autobus e tifo

Ma è mai possibile che a Massa si sia infastiditi dall'occasionale passaggio di un autobus cittadino che raffigura la squadra della Carrarese Calcio?
Ed è mai possibile che di recente detto autobus sia anche stato preso pesantemente di mira dai vandali?
Io mi chiedo la ragione di tutta questa scarsità di neuroni e pigrizia di sinapsi.

Sia chiaro, questa stupidaggine non è un'esclusiva massese, proprio no. A parti inverse cosa succederebbe? Nondimeno è inaccettabile.
Ma allora cosa dovrebbero fare Genoa e Samp-doria, o Lazio e Roma? Scannarsi per ogni bandiera appesa ad un balcone e per ogni pubblicità su un cartellone?
Questi sono comportamenti cretini che vanno stroncati sul nascere.

Un conto è prendersi in giro. E tifare per una squadra. Un altro è ritenersi infastidito per il passaggio di un autobus o addirittura passare alle vie di fatto.

Rinsavite, boys.
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giovedì 29 novembre 2018

Cani, Umani e Marziani

Se un marziano avesse modo di buttare un occhio sulla Terra vedrebbe un essere umano che porta a spasso il cane e ne raccoglie gli escrementi, servizievole e paziente. Lo vedrebbe strattonare spesso il cane (il che è assurdo, perché se porti il cane fuori devi dargli un po' di libertà e autonomia), ma vedrebbe anche che spesso è il cane a decidere dove trascinare il padrone, per non parlare delle varie cagnare all'incontro con altri animali. Vedrebbe molti cani con vestiti o impermeabilini, nutriti con alimenti abbastanza ricercati e costosi, pieni di gadget assurdi, clienti di sale di bellezza per animali. Vedrebbe umani che non possono o non vogliono andare in vacanza o altrove perché non possono lasciare solo il cane, o che comunque impostano la loro vita in base alle presunte esigenze dell'animale, che spesso impongono senza pudore anche agli altri. Sentirebbe discorsi in cui i cani sono trattati alla stregua di bambini, anzi: a volte, incredibilmente, hanno la preferenza. Sentirebbe discorsi del tipo chi conosce gli uomini ama gli animali, come se a guidare i comportamenti di un cane e di un uomo vi fossero gli stessi fattori. Valuterebbe il denaro speso annualmente nel mondo per cani e gatti e lo paragonerebbe alla statistica di chi muore di fame nello stesso mondo (8 mila bambini sotto i 5 anni, ogni anno).
Certo, vedrebbe anche i bastardi che abbandonano il cane sull'autostrada, o lo maltrattano. Ma si maltrattano anche donne e bambini e altri uomini, quello è un tratto della nostra natura che il marziano potrebbe non faticare ad inviduare.
Alla fine potrebbe concluderne che i cani sono la razza padrona e noi gli schiavi sottomessi. Sbaglierebbe, ma non si potrebbe dargli torto.
Ps: io amo la natura. E amo gli animali. Ma li tratto da animali.


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domenica 25 novembre 2018

Folli con le pietre e folli con la penna

Che poi, decidere un match o l'assegnazione di una coppa sulla base di venti o quaranta o cento delinquenti che col calcio non hanno nulla a che fare (e molto dovrebbero avere a che fare con le gabbie) sarebbe idiota come se la Germania proibisse l'ingresso a tutti gli Italiani per sei mesi per il fatto che Salvatore di Lodi ieri sera è stato fermato poco fuori Monaco mentre filacchiava a 200 in un tratto con limite a 130.
Eppure, gente, nel calcio funziona così da decenni.
Sono pazzi.
#ingaleraidelinquenti #allostadiosoloipuliti #riverboca

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River-Boca e responsabilità oggettiva

Ho sempre ritenuto la responsabilità oggettiva un aborto giuridico; ho sempre pensato che è assurdo che centinaia di migliaia di persone debbano pagare per gli atti commessi da uno o più individui.

Per chiarirci: se una o più persone commettono atti di violenza in uno stadio o nei pressi di uno stadio non ha senso che tutto questo si traduca in una penalità a carico della squadra di cui questi teppisti si dichiarano tifosi e dei tifosi di questa stessa squadra.
Nel mio mondo, se Piero e Luca feriscono un tifoso avversario o tirano sassi contro il pullman della squadra ospite devono essere individuati, processati e, se condannati, severamente puniti; ma non ha senso che la squadra di cui si dichiarano tifosi venga penalizzata con la perdita di una partita o con la sottrazione di punti e via dicendo.

D'altra parte se nel mio condominio il tizio del quarto piano ruba del tonno alla Conad non mi aspetto certo che la Conad emetta un divieto di frequentare i locali dei suoi supermercati valido per tutti gli abitanti del condominio stesso...
Ecco questo è il principio e mi pare che il mio esempio renda bene l'idea.

Ciascuno di noi è responsabile delle proprie azioni; non ha senso che una squadra, una tifoseria, un'intera città, una regione vengano penalizzate per le azioni illegali di alcuni individui, di alcuni delinquenti... così facendo, fra l'altro, si dà anche un immenso potere a questi delinquenti che, a volte, potrebbero agire non solo per violenza innata o per stupidità estrema ma anche perché sobillati da qualcuno che ha interesse a che si producano incidenti.

Non possiamo dare a uno più delinquenti il potere di danneggiare centinaia di migliaia di persone evdi decidere il destino di un evento sportivo: è assurdo. Occorre individuare e punire con severità estrema gli autori di certi gesti.

Eppure questo istituto della responsabilità oggettiva vige da decenni; è stato solo un pochino edulcorato di recente nel momento in cui sono accaduti alcuni episodi che avrebbero portato a penalizzazioni importanti a carico di società titolate...ma il principio In ogni caso vige ancora e secondo me è aberrante. Questa è una cosa che penso da almeno 40 anni e sulla quale non ho mai cambiato idea.

Non ho mai capito perché sei il mio vicino sugli spalti tira una monetina e colpisce il guardalinee devo essere io a pagarne le conseguenze e con me gli altri tifosi e non quello stesso personaggio che spesso non viene nemmeno individuato e punito.

Certamente è molto più facile, quando si verificano episodi di questo tipo, togliere due o tre punti a una squadra piuttosto che individuare il responsabile e punirlo dando l'esempio Ma appunto perché è più facile fare questo è anche sommamente ingiusto.

Questa è una riflessione di carattere generale anche se ovviamente questa sera il mio pensiero va alla finale di ritorno della Coppa Libertadores River Plate - Boca Juniors che, in programma alle ore 21:00, è stata rinviata di due ore un quarto e dovrebbe cominciare fra pochi minuti in seguito alla sassaiola di cui è stato fatto oggetto il pullman dei giocatori del Boca all'arrivo allo stadio del River... in seguito a questa sassaiola vi sarebbero alcuni giocatori feriti o quantomeno scioccati e in preda a vomito in seguito al contatto con i gas urticanti lanciati, non si capisce bene se dalla polizia per disperdere i tifosi delinquenti o se dagli stessi delinquenti che hanno attaccato il pullman. In ogni caso mi sembra veramente inconcepibile che una finale di Coppa Libertadores o una qualunque partita possa essere decisa dalle azioni delinquenziali di alcuni farabutti; sono altre le misure che bisogna prendere.

Certo un rinvio della partita probabilmente sarebbe stato auspicabile visto che alcuni giocatori non sono in grado di giocare, quantomeno per via dei lacrimogeni; ma non parliamo di vittorie a tavolino perché mi viene da vomitare anche senza gas... e lo dico io che fra l'altro in questo caso simpatizzo per gli Xeneizes del Boca.

In ultimo due cose... da un lato pare che a un controllo ufficiale non siano emersi a carico dei calciatori del Boca danni tali da giustificare un rinvio della partita, dall'altro c'è da dire che quasi sicuramente è stata sottovalutata la situazione perché pare che il pullman del Boca non sia stato scortato in maniera adeguata.

Certamente giocare stasera reca un pregiudizio ai giocatori del Boca, quindi il rinvio della partita secondo me sarebbe stato doveroso... per il resto confermo quanto detto: episodi di questo tipo si possono sconfiggere solo punendo in maniera esemplare chi se ne rende artefice, in nessun altro modo... non è certo una vittoria a tavolino o la sottrazione di qualche punto (misure ingiuste) che possono fermare queste teste calde e questi farabutti.

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Aggiornamento 23:25
La partita è rinviata. La decisione migliore.

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giovedì 22 novembre 2018

Solito derby

Solito #derby e io ribadisco che per me è partita come le altre, se non fosse per il fatto (importante) che una sconfitta ha strascichi psicologici maggiori e si sa che i giocatori sono un po' quasi tutti mammolette: ecco cosa rende il derby più spinoso, non certo la voglia di battere i nostri cugini, aha!, anzi preferisco nettamente battere Milan o Juve che l'"altra" squadra di Genova: almeno da quarant'anni noi abbiamo una visuale più ampia dell'orizzonte cittadino (nel quale del resto primeggiamo da sempre, ma non è per questo, credetemi) , sebbene allo stato attuale la situazione del calcio italiano non permetta di ambire ai traguardi massimi a chi non fa parte del ristretto gruppo di tre o quattro team che tutti conosciamo.
Insomma, come sempre, meglio non perdere partite simili, ottimo vincerle, ma insomma: mai e poi mai da quando sono Samp (45 anni) un derby è obiettivo di stagione (ahaha) o salvastagione (ma dove?) o più importante di piazzamenti e trofei (vorrei vedere). So che per molti non è così, se sono rossoblu capisco, se son blucerchiati: spiace.

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domenica 18 novembre 2018

Valutazioni

Chi sostiene che #M5S ha tradito le sue idee sbaglia o è in malafede. il M5S non governa da solo, ha un compito impari con la #Lega sempre meno Forza di Cambiamento e sempre più Forza... Italia. Anzi, hanno cercato di fare moltissimo e hanno fatto parecchio, anche se meno di quanto promesso. E la ragione è che non sono soli.

D'altra parte il #Pd ha fatto il bambino dell'asilo e anche se avesse accettato un'alleanza (intendo ovviamente il pd renziano) avrebbe ostacolato le cose come e più della Lega (te lo immagini toccare il JobsAct?). E se d'altra parte il Movimento avesse rinunciato a governare avrebbe spianato il terreno per elezioni a ottobre e governo Papi-Lega con Salvini premier al 30. Quindi fatela finita di spalmare sui media e sui social le vostre frasette preconfezionate da piddini disorientati e da Casta delusa e affamata. La realtà è un'altra e per fortuna molti (anche se non abbastanza) sanno leggerla.

Sarebbe come dire che il Chievo delude perchè non sta al primo posto, occorre valutare possibilità e risultati prima di sparacchiare un voto. Un sesto posto per un Chievo è "stagione enorme", per una Juve sarebbe "tragedia epocale". Allo stesso modo, i risultati vanno paragonati ai mezzi impegati e alle circostanze nelle quali si è operato, sempre, in qualunque campo.

Chiudo con una prece per chi adesso penserà di commentare o penserà solamente: ma allora secondo te il Movimento è il Chievo?

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Quanto alla Lega...

La Lega sta diventando una Forza Italia 2.0. Inutile far finta di nulla. Come cambiare davvero il Paese se uno dei due alleati, ad ogni cambiamento, si accorge che se dice sì è come se si desse la zappa sui piedi? Per ora governo 6, m5s 7,5, lega 4,5.
Una roba così non può andar bene a chi ha votato per cambiare le cose. Purtroppo si farà ben poco finché gli Italiani esasperati dal vecchio regime continueranno come asinelli a votare per il vecchio regime, cioè per i partiti che hanno scassato l'Italia negli ultimi tre decenni.

"In questo continuo gioco di Penelope, dove Salvini disfa di notte la tela che Di Maio tesse di giorno, è già un miracolo se il M5S è riuscito a portare a casa il dl Dignità (annacquato dai leghisti), il ddl Anticorruzione (con agenti infiltrati, aumenti di pena e premi ai pentiti), il blocca-prescrizione (dal 1° gennaio 2020), il nuovo voto di scambio politico-mafioso, l’abolizione dei vitalizi, i fondi in manovra per reddito di cittadinanza e rimborsi ai truffati dalle banche, lo stop al bavaglio sulle intercettazioni e alla Svuotacarceri. Che, di fronte al quasi nulla della Lega (l’inutile dl Sicurezza e l’inutilissimo ddl sull’illegittima difesa), è un bottino tutt’altro che magro"
#FQ #Travaglio

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sabato 17 novembre 2018

Pinoli

Vorrei sapere se al posto dei neuroni hanno i pinoli tutti quelli che più o meno hanno scritto o detto frasi del tipo che #Raggi è stata assolta ma resta un'incompetente.
Lo ammetto: la frase mi strega ma è quel "ma" a procurarmi un orgasmo.
Come prima cosa sottolineiamo che mentre il fatto che sia stata assolta è per l'appunto un fatto, l'affermazione secondo la quale sarebbe una incompetente è un'opinione e quindi dipende dalla persona che la esprime; per esempio per quanto mi riguarda non è affatto incompetente e Roma è sicuramente in mani migliori rispetto a quelle precedenti; non che ci volesse molto del resto, sono d'accordo...
E poi chi scrive una frase del genere fa anche un po' di confusione e rivela un atteggiamento pregiudiziale nei confronti del sindaco: molti parlavano di incompetenza cinque giorni appena dopo l'insediamento.
Ci si dimentica poi della circostanza che comunque è stata eletta dai cittadini per governare cinque anni.
Spesso gli autori di queste frasi incredibili sono coloro che durante le precedenti amministrazioni, che sono state per lo più vergognose e hanno ridotto Roma nelle condizioni pietose in cui si trova oggi, si guardavano bene dal denunciare le nefandezze che erano sotto gli occhi di tutti e dallo stigmatizzare lo schifo imperante.
Spesso più che di legittime sebbene stravaganti opinioni, non di rado colpevolmente spacciate per fatti oggettivi, si tratta di delegittimazioni orchestrate scientemente dalla casta defenestrata e dai suoi servi sciocchi.

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venerdì 16 novembre 2018

Sta scrivendo

A volte su WhatsApp, ma più spesso su Facebook, vedi che una persona sta scrivendo e il tempo passa e passa, tanto che ti prepari a dover leggere la Divina Commedia e prendi anche ferie per poterla leggere e capire a fondo e poter rispondere e stai già sudando freddo, ma nello stesso tempo non sei certamente contrario alla cosa anche perché essere sintetici a tutti i costi a volte porta a non esprimere correttamente la proprio idea e a rappresentare in bianco e nero una realtà che molto spesso ha tutte le tonalità del grigio.... e poi dopo 10 minuti che vedi se sta scrivendo un commento ecco che appare!... e sono cinque parole cinque, e spesso sono anche insulse.

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Tempo pieno

Le scuole elementari e medie dovrebbero essere tutte a tempo pieno, con mensa gratuita o a prezzi calmierati (2 eu a pranzo e stop, senza isee etc), le ore di lavoro a scuola dovrebbero essere organizzate meglio in modo da renderle più produttive e da contrastare la famosa curva del rendimento decrescente, gli insegnanti selezionati, controllati, valorizzati e retribuiti meglio, e non ci dovrebbero essere compiti pomeridiani, dato che dopo una mattina e una parte di pomeriggio a scuola il bimbo ha diritto di fare altro (unica eccezione: qualcosina per il sabato e domenica, ma una robetta da due ore di lavoro in tutto). I libri, manco a dirlo, dovrebbero restare a scuola, basta zaini e basta salassi a settembre per l'acquisto di nuove edizioni diverse dalle precedenti in quasi niente al solo scopo di ingrassare chi edita. Poi vi sarebbero alcune materie da sparare nello spazio e altre da potenziare.
Questo, in un paese civile, razionale, che tiene all'educazione e capisce che si tratta di un valore pilastro.
Poi c'e' l'Italia.


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martedì 13 novembre 2018

Social

Io sul twitter mi prendo del pezzo di qui e del pezzo di là o del diversamente etero quasi ogni settimana (sul twitter, dovete sapere, circolano veri gentlemen, spesso anche molto istruiti e intelligenti, tizi che appena li conosci diresti di averli già incontrati, magari a Oxford -ma per strada eh, si intende...), e questo accade solo perchè dico la mia e senza offendere (i profili sono pubblici, potete verificare), e poi c'e' gente che se tieni il punto e dici la tua contestando la sua, ebbene: si agita, si offende, si inalbera, offende, si offende, cambia colore, perde i colpi, svalvola, grida all'allerta democratica, la butta sul personale, pretende di fare le regole, si inviperisce se fai notare difformità o scarsa coerenza, minaccia denunce e poi ti spara nello spazio, convinta pure di aver subito un torto e di aver reagito in maniera doverosa, a salvaguardia del mondo civilizzato e della propria onorabilità. Il mondo è bello perché è vario.

Di certo la capacità di argomentare in maniera civile è dote non comune, si va dall'offesa personale dopo otto secondi netti (tipicamente il maschio rozzo e mononeuronico alla donna che si permette di esprimere un'idea compiuta) sino all'angoscia orgasmica di chi si sente discriminato e vilipeso in quanto persona senza capire che a non andare sono le sue idee e che è possibile contestarle, eh sì (tipicamente la donna iperaggressiva, uterocentrica, femminista integralista, appuntita contro tutti, buoni e cattivi, senza distinzione, se son maschi pure di più). Io non sono perfetto, sia chiaro. (Quasi). Ho idee precise e se mi gira tengo il punto, tendo ad essere coerente nei limiti dell'umano anche se questo non vuol dire non cambiare mai idea se cambiano i fatti, non mi stanco, sono un filo polemico, argomento a palla, sviscero e ribadisco, affino e rimpallo, posso portare involontariamente alla nevrastenia un soggetto abituato a parlare dal pulpito senza un contraddittorio che non si squagli alla prima occhiataccia, ma generalmente sono molto corretto e non offendo mai, di certo mai per primo. Ma insomma, siccome uso i social sono preparato ad affronare anche soggetti diversissimi da me. Altri non sono invece preparati, ma oggi basta avere un 4G 10eu/mese per argomentare.

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domenica 28 ottobre 2018

Elemosina

Discorso captato in giro... inutile anzi dannoso e stupido fare l'elemosina ai nigeriani (?), per esempio a quelli che ti chiedono qualche spicciolo al super per acquistare riso o pasta, o per strada... perché hanno le carte prepagate dalla Prefettura e usano quei soldi per acquistare alcol... e perché vengono qui non per lavorare ma per chiedere asilo politico, e qui non ce n'e' nemmeno per noi, fra un po'...

Ora, io non metto in dubbio le parole di chi vede usare queste carte o nota acquisti non proprio logici. E anch'io a volte sono infastidito, perché non tutti quelli che chiedono aiuto lo fanno con modi garbati, è vero. E perchè spesso siamo subissati dalle richieste di chi vuole aiuto o ti vuol vendere qualcosa etc.
Tuttavia mi chiedo alcune cose.

1) Gli africani che vengono in Europa, tolta l'inevitabile e piccola percentuale di delinquenti (ehi, ne abbiamo anche noi, sapete?), sono individui che rischiano (davvero) la vita perché desiderano migliorare la loro esistenza e quella dei loro cari o addirittura per fuggire da guerre e persecuzioni. In ogni caso cercano una vita migliore, fosse anche solo la miseria quella da cui fuggono. Penso sia un loro diritto. Fra l'altro noi europei abbiamo depredato le loro terre, forse vengono a riprendersi qualcosa, che dite?

2) Tolti alcuni casi molto rari, non penso che a nessuno piaccia vivere lontano dai propri cari, in un paese straniero che ti guarda con sospetto e diffidenza, per non dire di peggio, campare di stenti, non avere una casa e un lavoro decenti, chiedere l'elemosina, dormire all'apert,o etc.

3) Forse aiutare con due spiccioli non è la cosa migliore, è vero, anche perchè non sai come vengono usati i soldi e non sei sicuro che non finiscano alla criminalità organizzata che sfrutta gli esseri umani... ma, detto che dovrebbero essere i governi europei a fare qualcosa (la UE esiste o è solo un'impalcatura di cartapesta basata sul mercato e su astratte formulette finanziarie?), nel frattempo non vedo cosa impedisca, a chi fra di noi se la sente o può, di dare una mano a un nostro simile che dice di aver bisogno.

4) L'asilo politico si concede solo a chi ne ha diritto, che io sappia.

5) E' ovvio che tutti debbono rispettare le leggi, sia gli immigrati che i nativi. Meglio precisarlo, per quelli che capiscono sempre un po' dopo le cose.

6) E' ovvio che chi arriva da un altro Paese deve sforzarsi di integrarsi e di accettare usi e costumi del Paese in cui arriva, oltre che rispettarne le leggi; è altrettanto ovvio che chiunque di noi deve essere ospitale e altruista, o meglio dovrebbe. Non perchè lo dice una religione, ma perchè lo dice l'etica.

7) Francamente, quando vedo una persona di colore sconosciuta venirmi incontro la sera, sono preoccupato esattamente come lo sono quando la persona è di pelle bianca, anzi forse un filo di meno, ma certo non di più: quanto a delinquenza, non dobbiamo imparare niente da nessuno.

8) Il mondo è un posto difficile e gli uomini sono in buona parte egoisti e cattivi. La vita è una corsa a ostacoli. Ognuno di noi faccia quel che si sente di fare. Ma chi nulla può o vuole fare, si astenga dal denigrare o dal dare contro, sarebbe già una gran cosa.

9) Nel mondo l’1% più ricco della popolazione detiene più ricchezza del restante 99%. Pensate davvero che questa situazione possa andare avanti a lungo? Pensate davvero che non ci debba riguardare se nel nostro Paese o in altri si permette che esseri umani vengano fatti lavorare 10-12 ore al giorno per 2 o 3 euro? I 2/3 della ricchezza dei più ricchi miliardari del mondo non è frutto del loro lavoro ma è ereditato o è frutto di rendita monopolistica ovvero il risultato di rapporti clientelari.

10) Forse le cose non cambieranno mai, perchè la Terra è un pianeta meraviglioso ma lo era di più quando l'essere umano non la popolava ancora. Tuttavia se ciascuno di noi nel suo piccolo farà (o eviterà di fare) qualcosa, forse potremo andare avanti con qualche speranza in più. Di certo con maggiore serenità. E chi ha capito tutto sa che il denaro è importantissimo, ma il tempo e la serenità contano comunque di più.

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dati del punto 5: La Stampa
fonte immagine: Wikipedia

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sabato 27 ottobre 2018

Vomito livoroso da social


Se io scrivessi che un certo personaggio pubblico che fa anche politica, ma da attivista, cioè senza aver mai avuto incarichi pubblici o essere stato eletto (es: Pippo), è un essere viscido, disgustoso, un uomo patetico, un uomo schifoso, uno che “si crede Dio” ed è stoc@zzo, un profittatore, cafone, imbecille, ignorante o un “condannato per omicidio”, cosa pensereste di me?

Se siete persone corrette, ragionevoli, logiche ed esenti da pregiudizi, al di là del fatto se io politicamente mi colloco come Pippo o all’opposto, pensereste che io ho espresso commenti artatamente imprecisi (si tratta di omicidio colposo: sarà diverso fare un incidente stradale in cui si rischia di morire e, che so, uccidere volontariamente un uomo, magari per diletto?), infondati (non conosco personalmente Pippo e Pippo mai ha svolto incarichi pubblici e quindi non può essere giudicato per il suo operato da amministratore), falsi (Pippo non si è arricchito, anzi negli ultimi anni l’opposto), campati in aria e diffamatori e comunque afferenti la persona (che chi scrive tali giudizi non ha mai conosciuto) e non, poniamo, le sue politiche. Insomma, offese in libertà, vaneggiamenti, diffamazioni belle e buone. Di concreto, nulla. Di dimostrato o motivato, lo stesso.

Se invece io scrivessi che un certo personaggio pubblico o politico ha mentito più volte (e fosse vero e dimostrato da interviste e video), ha evaso enormi somme (e fosse comprovato da sentenze definitive), è un omicida (e ci fosse una sentenza definitiva che lo ritiene colpevole di aver ucciso con dolo una o più persone), ha sviluppato politiche deleterie per il Paese e comunque in aperto contrasto col programma presentato agli elettori per farsi votare (e fosse vero), non ha mantenuto diversi impegni (e fosse vero), ha corrotto giudici, senatori etc (e fosse provato da atti), voi cosa direste?
Che sono severo, ma giusto e di certo non diffamo.
Se però della stessa persona (mai incontrata) dicessi che è un uomo viscido, disgustoso, schifoso, stoc@azzo, ignorante, profittatore e condannato per, poniamo, strage (e fosse falso), voi che direste? Che sono accecato da motivi personali e da rancori politici e che esprimo non giudizi fondati ma offese e diffamazioni a casaccio.

Eppure molte persone, in apparenza ragionevoli, cadono poi su queste clamorose bucce di banana. E del tal politico non dicono che ha mentito (per esempio), ma che è viscido e omicida… oppure, non dicono che ha svolto politiche sbagliate o si è fatto leggi pro domo sua (fra l'altro cosa gravissima), ma che è imbecille e cafone, o peggio. Mi spiace per loro. Non perché dovranno risponderne, figurati… Ci sono assassini in libertà e corruttori a spasso, non ci mettiamo certo a punire uno che dice che il tale personaggio è viscido e imbecille o si è arricchito a spese nostre anche se nemmeno lo conosce o non ha documenti comprovanti tali eresie. Mi dispiace solo perché questo tizio, quello che commenta, cade di livello, squalifica i suoi discorsi e i suoi ragionamenti, fa brutta figura.

A me poi facilita pure il lavoro, sicché ben venga. Me lo facilita perché al di là di casi come oggi in cui butto giù un testo, in genere, a meno che non voglia divertirmi un po' con qualche botta e risposta, risparmio tempo: c’e’ poco da rispondere a simili commenti infondati e livorosi. Non si ragiona sul nulla, sull’offesa da baretto, sull’ingiuria da stadio detta così per dire.

E poi se io penso che il politico X sia un uomo (neppure un politico, da notare, ma un uomo) viscido o cafone o omicida, queste eresie gliele scrivo, non lo scrivo sui muri della piazza e firmandomi per giunta... altrimenti lascio perdere queste scemate, queste invenzioni da circo e da baretto, questo vomito da social che scorre via su tutto senza motivo e scrivo, che so, che ha fatto una legge ad personam, o sbagliata, o che ha mentito, e spiego perchè o quando, a meno che il fatto non sia già universalmente noto.

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giovedì 25 ottobre 2018

Analogici e digitali

(tempo di lettura 2')
(attenzione: questo testo contiene qualche inevitabile generalizzazione)

Il punto è che noi stiamo sui social (e usiamo internet in generale) con cognizione, a 10-15 anni usavamo i primi pc, appena arrivato in Italia siamo andati su internet, sappiamo cosa sono privacy, netiquette etc, ma siamo cresciuti quando il pc nemmeno si sapeva cosa fosse, scrivendo a mano, pensando nel modo più completo e fruttuoso, quindi abbiamo entrambi gli universi dentro di noi, analogico e digitale. Siamo più ricchi, consapevoli, completi, anche se a prima vista possiamo a volte apparire meno nerd o smanettoni.

Molti di quelli che oggi impazzano sul web, di età variabile dai 12-15 ai 30-35 anni, infrangendo regole, commettendo errori pacchiani, incartandosi da soli e spesso mettendo o mettendosi nei guai, offendendo a destra e manca, vomitando rancore odio e bullismo e, spesso, zero pensieri e zero idee che non siano triti pregiudizi o gloriosi stereotipi, sono quelli che sono nati digitali, che spesso son pure mezzi analfabeti e che usano strumenti che non conoscono, tanto che la loro specifica principale è solo quella di avere un 4G da 10 euro al mese... spesso se li metti davanti a un pc naufragano (magari non sui videogame, alcuni), anche se col cellulare digitano tutto il giorno; se poi chiedi loro di capire un testo, o di riassumerlo, è notte fonda.
Insomma, fanno e fanno male, sapendolo fare tecnicamente (più o meno) molte cose, ma senza sapere cosa davvero stanno facendo.

Non parliamo poi degli analogici più anziani che, mai visto un pc o quasi, problemi anche con la calcolatrice presa al discount per 3 euro, ora usano lo smartphone con supposta perizia mista a furore: danni a pioggia. Non hanno la più pallida idea di quel che stanno facendo ma lo fanno, e anche se spesso sono meno rancorosi e violenti dei giovani, sono altrettanto pericolosi e ottusi.

Alla fine la nostra generazione è quella più fortunata ed equilibrata, tolti i sempre presenti casi umani, fra i quali dopo questo testo alcuni avranno il piacere di inserirmi per vendetta, lo so; è una generazione di analogici che si sono digitalizzati mantenendo anche il modo di pensare e di scrivere e di ragionare ante digitalizzazione, sono persone che si muovono in un territorio che conoscono, quindi sanno grosso modo quel che fa e, se sbagliano (non spesso, comunque, e non incautamente), sanno di sbagliare.

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mercoledì 24 ottobre 2018

Opinioni

Io dico la mia, anche se potrebbe non piacere o andar contro, in un certo frangente, il "senso comune dominante". Altrimenti cosa ci sto a fare su un social? Solo per "buongiorno kaffè" o per la citazione di Voltaire o di Moccia? O per le foto di canetti e gattini? O i doppi sensi sessuali?
Io dico quel che penso, in maniera mi pare educata, e spesso motivo quel che dico (pure troppo, dicono che son prolisso). Poi, puoi pure pensare che io sia un idiota totale, è legittimo. Dirmelo sarebbe già essere naif (io dico maleducato). Ma insomma: basta non leggermi, no? Tanto avete la verità in tasca, giudicate bene, vi indignate a proposito, votate chi merita, pensate cose giuste, quindi: complimenti sinceri!

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martedì 23 ottobre 2018

All migrants are welcome - Tutti i migranti sono i benvenuti.

(ita - eng)

Tutti i migranti sono i benvenuti.
Chiunque voglia semplicemente provare a migliorare la propria vita o lasciarsi alle spalle miseria, persecuzioni, guerre.
Chiunque rispetti gli uomini e le culture che incontra, e da queste e da quelli riceva il rispetto che ogni essere umano, senza distinzioni, merita ad ogni latitudine.
L'Europa deve accogliere i migranti nel miglior modo possibile. Le risorse ci sono, senza nessun dubbio. E i numeri non configurano di certo un'emergenza. Manca la volontà umana e politica. Trionfano la miopia, l'egoismo, la paura del diverso, la paura di dover rinunciare a qualcosa, il puro calcolo elettoralistico. Si preferisce parlare alla pancia della gente, alimentare le paure, invece che parlare al cuore e al cervello e favorire l'incontro e l'integrazione, la convivenza e la mescolanza. Dall'incontro di culture diverse non nascono pericoli, ma opportunità.
L'Europa deve fare il suo dovere. L'Europa e quindi anche l'Italia, in quanto paese europeo e, fra l'altro, terra di mescolanza per eccellenza, da sempre.

All migrants are welcome.
Anyone who simply wants to try to improve their lives or leave misery, persecution, war behind them. Anyone who respects the men and cultures he meets, and from these and those receive the respect that every human being, without distinction, deserves at every latitude.
Europe must welcome migrants in the best possible way. The resources are there, without any doubt.
Current migrations are certainly not an emergency. There is no human and political will. Myopia, selfishness, the fear of difference triumph, the fear of losing something, the pure electoral calculation. People prefer to talk to people's stomachs, feed fears, rather than talk to the heart and the brain and encourage meeting and integration, cohabitation and mixture. From the meeting of different cultures no dangers arise, but opportunities.
Europe must do its duty. Europe and therefore also Italy, as a European country and, among other things, a land of mixture par excellence, always.

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Chi è peggio?

Quante volte ho dato del matto a qualcuno, e magari seriamente e non per scherzo? Eppure mai ho avuto noie dall'associazione malati psichiatrici, tanto per fare un esempio. O quante volte ho dato dell'ignorante, o peggio? Poche, in generale, perché sono un tipo educato, ma a volte è successo, e non tutti sono educati, comunque. O pensate alle battute sui calvi, sugli obesi, sui divorziati... e c'e' gente che si ammazza, a volte, per simili problematiche (non per le battute di un comico eh, ma per le problematiche vissute male o per i bulli della scuola o del lavoro, che non scherzano, ma sono seri, loro...), quindi non sono pillolette. Non dico nemmeno dei discorsi sulle persone di colore, l'Italia ci campa su queste storiacce.
O puoi fare battute su tutto o su niente, se cominci a porre paletti (questo sì, questo no) fai censura. Quindi come con Luttazzi, con Natangelo, etc, anche con Grillo, pur trovando la battuta un po' così (ma i filosofi della sinistra a cui si riferiva si sono offesi, poi?), io difendo il principio, sebbene quella di Grillo fosse comicità mentre quella di Luttazzi e Natangelo sia satira (sono due cose diverse).

La battuta sarà sgradevole, sgangherata, poco riuscita, fortina, si può dire quel che si vuole. Volete dire idiota? Fate pure, ma se scatenate l'inferno o cominciate a offendere siete nel torto. Come è legittima la battuta, per me, è legittimo che non piaccia, ma le reazioni (per esempio chi mi ha offeso personalmente su twitter solo perchè ho espresso pacatamente una mia legittima opinione su un fatto) sono inqualificabili, queste sì ingiustificabili, idiote. Il classico vomito che fluisce ciclicamente via social, innescato da eventi a volte minimali, fino a gonfiarsi di niente. Se qualcuno si ritiene ingiuriato dalla battuta di un comico, lo denunci. Se lo trova sgradevole, lo abbandoni. Ma che paese è quello che ridacchia alle serie affermazioni omofobe di pessimi premier, e comunque le lascia passare ("scherzava...") e si indigna per le battute magari infelici di un comico e predicatore? Per non parlare dei titoli razzisti di giornali prioritari, questi sì seri. Boh.
E lo dico io che conosco la problematica da vicino e sono, modestia a parte, tollerante ed equilibrato.

Se anzichè riflettere preferite pensare che io sia un'idiota, fate pure, è legittimo. Vi dimostrate però, così facendo, già peggiori del #Grillo che immaginate (solo) voi.

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lunedì 22 ottobre 2018

Novità editoriali: il nuovo breve saggio di Filomena Maria Assai

Filomena Maria Assai, calabrese di nascita e valdostana per passione ("adoro lo speck"), ci stupisce ancora una volta e ci costringe a parlare in questa rubrica letteraria della sua ultima opera, un volumetto di appena 88 pagine che condensa tanta saggezza e talento e che vi consigliamo caldamente, anche come regalo in vista delle prossime festività natalizie.
Anche questa volta la Assai affronta un argomento non comune e riesce a svilupparlo con le sue consuete originalità e profondità. Non fatevi sfuggire il prezioso pamphlet intitolato "L'inutilità delle previsioni del tempo per i carcerati", che uscirà a novembre: le prenotazioni hanno già fatto registrare un trend interessante.
La Assai, come è noto, ha compiuto importanti studi letterari. Prima il classico, poi una laurea in Filosofia e poi altre due lauree prese col 3X2 e, infine, un corso da riparatore tv frequentato via posta: "è stato soprattutto quest'ultimo a completare la mia formazione e a darmi la spinta a scrivere qualcosa per gli altri" avrebbe commentato la scrittrice tre anni fa, in occasione di un addio al celibato piuttosto vivace poi degenerato in "Riunione di Direzione di partito di centro-sinistra".
Ricordiamo che Filomena Assai ha pubblicato negli ultimi anni, sempre per i nostri tipi editoriali, due volumi ormai entrati, e a ragione, nel novero dei classici:
"Come liberarsi della schiavitù del calendario" e Rivalutazione delle ciambelle senza buco", che, lo ricordiamo per i più distratti, ha vinto il prestigioso premio Macosa nel 2010.

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domenica 21 ottobre 2018

Correttezza

Io nei confronti delle altre persone cerco sempre di adottare un comportamento improntato alla maggiore correttezza possibile, e per correttezza si intende anche coerenza, uniformità, trasparenza, rispetto delle distanze e considerazione, a volte anche eccessiva, delle esigenze altrui e, solo dopo, proprie.

Tuttavia, siccome siamo nel campo delle cose umane, siamo anche nel campo del fallibile e quindi si può parlare di successo già quando si sfiora o si vede da lontano la perfezione, non certo quando la si centra.

Ecco perché, nonostante il mio comportamento improntato a correttezza, a volte è proprio inevitabile arrivare a un punto di rottura o comunque di appannamento, per colpa ovviamente della difficoltà di mantenere questo standard in presenza di comportamenti altrui non proprio all'altezza.

Come sempre l'importante è non avere nulla da rimproverarsi, o perlomeno ben poco. Poi, il futuro è nel grembo degli dei e l'interazione con gli altri riserva sempre sorprese, per definizione.

Resto comunque convinto dell'idea che esprimere se stessi, sempre e comunque senza paura delle conseguenze, ma nel rispetto ovviamente delle principali convenzioni e formalismi, è una tattica molto più appagante e comunque più giusta di quelle che invece si basano sul nascondere come siamo veramente per cercare, io dico vanamente, di adattarsi alle presunte idee o aspettative degli altri.

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sabato 20 ottobre 2018

Trans Adriatic Pipeline (TAP)

Piero fa una cosa assurda, deleteria per l'ambiente, che risponde principalmente ad interessi stranieri, un'opera orrida, che offende una terra e un popolo.
Luca si oppone, la contesta, dà battaglia, promette al popolo che se governerà farà di tutto per bloccarla, si spinge a promettere che la bloccherà.
Poi una volta al governo ci prova con tutte le forze ma scopre, e forse avrebbe potuto scoprirlo anche prima, che è quasi impossibile bloccare quest'opera, e non perché lui non ci provi e si rimangi le promesse, ma per colpa degli accordi stringenti presi da Piero che ha legato l'Italia mani e piedi agli interessi stranieri.
In ogni caso -dice Luca- ci proverò ancora, troveremo qualcosa, ci daremo da fare, le tenteremo tutte.
Certo, Luca ha peccato di ottimismo, di superficialità. Ma il suo intento è giusto e nobile, Luca è sincero, passionale e onesto e mantiene le promesse. E' stato troppo ottimista, si è sbilanciato troppo. Ma ancora sta cercando di farcela, anche se è dura. Piero ha fatto cose brutte sapendo di farle.
Piero non lo considera nessuno.
Luca viene offeso ogni giorno da giornaloni e tv al soldo della Casta, e da Piero.
Questa è l'Italia, il paese che amo, come disse Papi.

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giovedì 18 ottobre 2018

Con doni

Se ogni volta c'e' bisogno di afre un condono (e pure questa volta si fa, sebbene di impronta ben diversa dai soliti, anche se i #mediaservi si guardano bene dal rimarcarlo) sarà mica perchè ogni governo fallisce nell'impresa di far pagare le tasse, di stanare i furbi e di punire adeguatamente gli evasori? E se succede questo sarà mica perchè gli evasori votano? E alla fine c'entrerà anche qualcosa il fatto che siamo un popolo di delinquentelli e menefreghisti?
Almeno questa volta si parla di galera per gli evasori, un altro tratto distintivo della manovra in via di definizione.
Quindi prima di gettare la croce addosso a chi fa l'ennesimo condono, sia pure diverso, ragioniamo: se siamo a questo punto è colpa di chi c'era prima, e questo non è un dire "e allora il pd?" per lavarsene le mani, è una conclusione logica. Poi certo anche il pd avra' scontato i danni fatti da chi c'era prima, quindi lo stesso pd :-) e poi Papi bello, ma il mio ragionamento resta.

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mercoledì 17 ottobre 2018

E' stato molto bello

Cioè, roba da matti.... e questa è la dimostrazione che da quando sono su Facebook effettivamente non ho mai rimosso nessun amico...
Mi arriva un messaggio di Facebook in cui mi si dice con tono paternalistico e affettuoso ma non troppo, tipo schiaffo in canna, sembra che di recente tu abbia rimosso uno dei tuoi amici.... lui non potrà più vedere i tuoi post (ed effettivamente questa mi sembra una tragedia, condivido Il dispiacere di Zuckerberg - E poi comunque non è vero perché il 90% dei miei post sono pubblicati con la formula "a tutti", non voglio certo privare l'umanità della mia alta letteratura), comunque -aggiunge- stai tranquillo, l'amico non saprà mai che tu lo hai rimosso...
A parte il fatto che per non accorgersene mai dovrebbe proprio essere un deficiente integrale, vorrei far presente che in realtà io non avevo ancora rimosso nessuno e tutt'ora non ho rimosso nessuno... semplicemente ieri sera, mentre crollavo dal sonno, invece di sottoscrivere un mutuo a tassi da usuraio o di sposarmi on-line con una procace straniera a caccia di sistemazione, ho per errore aggiunto un'amicizia e, subito dopo, roba di 15 secondi, l'ho tolta (è stato un rapporto veloce ma molto soddisfacente)... Vallo a spiegare al colosso di Mark...

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domenica 14 ottobre 2018

Anniversario di fidanzamonio


Oggi è il nostro anniversario di matrimonio, per la precisione il
*sesto* . Ricordo incidentalmente che sei è il numero del diavolo e ricordo anche che si parla di crisi del settimo anno, quindi ci siamo: tutto torna.

Il primo di voi che oserà fare gli auguri per questa ricorrenza si vedrà recapitato un mio testo di 30 pagine e non divertente (sarà dura trovarlo, ma un mio testo non divertente da qualche parte dovrei averlo...) e sarà obbligato a leggerlo e a riassumerlo. Vorrei far notare che, a differenza di quanto accade in tutte le altre famiglie (e non è la sola cosa che accade qui "a differenza di quello che accade in tutte le altre famiglie"), sono stato io a ricordare a mia moglie che oggi è l'anniversario e non mia moglie a me, anzi lei sul momento nemmeno se lo ricordava ed era incredula... (Anch'io a volte, comunque, ripensando alla decisione di sposarmi, provo incredulità).
Se vi stupite, è perché non avete ancora capito bene come funziona in casa nostra. Questa ovviamente non è una colpa , anzi vi permette di vivere con maggiore serenità.

Quando poi lei ha detto: "guarda caso oggi è proprio sabato come il giorno in cui ci siamo sposati e, come allora, anche oggi è un giorno bellissimo" (lei intendeva dal punto di vista atmosferico) io prima mi sono trattenuto dal fare una battuta del tipo: "anche oggi è sabato? che combinazione astrale Incredibile, è quasi impossibile per un uomo osservarla due volte nella vita, che dici oggi se giochiamo al lotto i numeri relativi?", ho replicato: "beh il problema non sono tanto questi due giorni e cioè il 13 ottobre del 2012 e l 13 ottobre del 2018, quanto tutti quelli che ci sono stati in mezzo..."

Chiudo precisando che gli anni in realtà sarebbero 14 e non 6 perché ai sei di matrimonio andrebbero aggiunti di otto di fidanzamento, che a tutti gli effetti è un matrimonio senza la scocciatura dei parenti, e quindi siamo a 14... non so se dal punto di vista della cabala anche il 14 ha valenze negative ma comincio a sospettare di sì.

Certo di aver allietato anche oggi i miei lettori, saluto e passo ad altro.

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sabato 13 ottobre 2018

La vostra visione delle cose è curiosa. Peccato che poggi su assunti bacati.

Ci sono persone che sono convinte che sia sufficiente qualche tweet idiota o qualche gaffe per farmi e farci pentire del voto del 4 marzo e per farci rimpiangere decenni (sottolineo: decenni) di pessimo governo, miopia politica, incompetenza diffusa, mafia nelle Istituzioni, corruzione, evasione, nepotismo, attacchi alla Costituzione e alla Magistratura, leggi ad personam (sessanta), olgettine, rugby,  cene eleganti, media asserviti,  guerre travestite da missioni di pace, jobsact, buona scuola, favori ai grandi gruppi imprenditoriali e alle banche, tagli a scuola ricerca sanità giustizia e forze dell'ordine e, fra l'altro, anche tweet altrettanto idioti se non peggio e gaffe persino più clamorose.

Chi pensa che gli attuali governanti siano uguali a quelli che li hanno preceduti (e in un certo senso potrebbe avere anche, in parte, ragione, visto che Salvini non è certo un neofita e che la Lega ha governato per anni questo paese e tuttora governa regioni province e città), chi pensa,  dicevo, che non vi sia alcuna differenza fra i governanti di oggi e quelli degli anni e dei decenni precedenti ha un'opinione legittima che io trovo infondata, prematura e abbastanza ridicola e alla quale rispondo: beh ma allora, se sono tutti uguali, ladri e incompetenti allo stesso modo, lasciami variare ogni tanto, visto che la vita è bella perché varia...
Poi ci sono coloro che invece si rendono conto che, nonostante l'alleanza con la Lega (fastidiosa ma obbligata) c'è al governo una forza, un Movimento che ha alcune ottime idee, che si è confermato pochi mesi fa, dopo 5 anni e per la seconda volta, primo partito alla Camera in Italia, spendendo solo €800.000 di campagna elettorale nazionale e fra l'altro tutti provenienti da microdonazioni, che rinuncia a milioni di soldi pubblici, che non ha assolutamente responsabilità per lo stato comatoso in cui versa l'Italia da anni e che sta provando, sia pure con inciampi, ritardi, piccole gaffe a mantenere perlomeno alcune delle promesse fatte in campagna elettorale (ed è la prima volta da quando sono nato che un governo cerca di mantenere le promesse, ribadisco: cerca).

Per quanto mi riguarda, allo stato attuale, e al netto del razzismo di Salvini, che non nasce il 4 marzo o i primi di giugno ma c'è da 10 anni,  e di alcune piccole imperfezioni o mancate promesse dovute anche all'inesperienza di governo e alla coabitazione con la Lega, questo è più che sufficiente per comprendere come ci sia stato un taglio rispetto al passato e come il mio voto del 4 marzo sia stato sicuramente ben dato... poi il futuro, si sa, è nel grembo degli dei;  il passato purtroppo lo conosciamo bene, ed è da quello che siamo fuggiti ed è a quello che comunque non torneremo anche se dovesse andare male questa avventura... è bene quindi che coloro che ci hanno appena (mal)governato si mettano l'anima in pace.

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giovedì 4 ottobre 2018

Ciclo

Del ciclo (mestruale) si parla sempre sottovoce (ho le mie cose, ho mal di pancia, etc), guai poi a dire in pubblico a voce alta parole come mestruazioni, flusso, assorbenti. Oh my God! Per non dire di preservativo.
Al di là di questo ho riletto ieri su Mind una cosa che non ricordavo: fino al 1963 non era permesso alle donne di entrare in magistratura, e fino al '57 di diventare chirurgo. Lo sapevate?
E sapete perchè?
Perchè si ritenevano inaffidabili a causa della labilità emotiva di "quei giorni".
In un certo senso l'equivalente della situazione in cui tu rispondi a bischera e l'uomo ti dice: "ehi che c'hai? sei sotto ciclo?" e tu ti inc@zzi ancora di più (specie se lo sei).
Oggi queste concezioni obsolete sono state superate, ma state tranquilli che un imputato che venisse a sapere (non immagino come, in ogni caso) che il giudice donna è sotto scacco avrebbe un po' di paura in più :-)
Spesso si dice che fra preciclo, ciclo, post ciclo e balle varie una donna è nervosetta 29 giorni su 30, ma queste sono ingiurie!...

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domenica 30 settembre 2018

Fraintendimenti

In tutta franchezza ho fatto il callo alla possibilità che qualcuno possa offendersi per quello che dico o per quello che scrivo, e non perché io sia un individuo arrogante oppure un cafone o un individuo insensibile o un carro armato che si muove nell'animo degli altri con la stessa delicatezza di un elefante obeso in una cristalleria, no.
Semplicemente per il fatto che il fraintendimento è sempre possibile quando si dicono o si scrivono cose senza timori o infingimenti; l'unico modo per evitarlo sarebbe non dire e non scrivere nulla, oppure dire e scrivere solo ovvietà, fare affermazioni banali, scontate, sui social limitarsi a inoltrare i soliti aforismi o a postare le solite frasette del tipo "che freddo che fa oggi" o "buongiorno, caffè?", e comunque nemmeno in questo caso saremmo del tutto esenti da rischi perchè le capacità di fraintendimento degli esseri umani sono sorprendenti e, infine, tutte le volte che si è chiamati a prendere posizione su una questione, non sbilanciarsi mai, dando un colpo al cerchio e un colpo alla botte, "veltronianamente".
Intuirete già, forse, che non è materia per me.

Il rischio di non essere capiti, o di offendere l'interlocutore, aumenta esponenzialmente quando si fa dell'ironia e dell'intento dissacrante una cifra rilevante della propria scrittura; è evidente che, quando si ricorre all'ironia e si tende a dissacrare tutto quello che gli altri considerano (a torto o a ragione, ma quasi sempre con fanatismo) sacro, i rischi sono maggiori e il terreno su cui ci si muove è più accidentato, ma anche qui il fraintendimento è inevitabile anche qualora ci si muova in ogni caso appropriatamente e con cautela.

Ecco quindi che, in definitiva, se si vuole scrivere o dire quello che si pensa, o comunque esprimersi senza particolari freni e odiose autocensure, ma sempre, si intende, nel rispetto degli altri, si deve accettare questo rischio come inevitabile, come un aspetto facente parte del gioco. D'altra parte è la lezione pirandelliana; noi non siamo una sola persona ma tante persone, siamo quello che noi pensiamo di noi stessi ma siamo anche tante persone quante sono quelle che ci conoscono.

Certamente la soluzione migliore e quasi del tutto esente da rischi sarebbe quella, come detto, di non parlare o di parlare poco e senza squilli, ma sarebbe come dire che l'unico modo per non rischiare una frattura è non muoversi dalla poltrona... Francamente io, che non sono certamente un tipo molto sportivo nella vita, per quanto riguarda la scrittura adotto invece un'altra filosofia: scrivo e dico quel che penso, sempre col mio solito savoir faire, che reputo non proprio indifferente, e se qualcuno si offende me ne faccio una ragione.

Ho già scritto in passato su questo argomento post nei quali facevo notare come se io dico che amo i cavalli questo non vuol dire che sono un proprietario di cavalli o uno che cerca di vendere cavalli o un cavallo io stesso... e allo stesso modo se critico una manovra economica del governo che per esempio aumenti eccessivamente gli stanziamenti per la tutela degli animali domestici questo non vuol dire che necessariamente io sono una persona malvagia o un torturatore di gatti. Forse molti confondono l'essere diplomatici con l'essere supini, l'espressione di se stessi con l'arroganza e la coerenza e saldezza delle proprie posizioni con la litigiosità, e pensano che tutti quelli che parlano siano mossi sempre da un interesse specifico. Certamente questo può essere vero in moltissimi casi, ma non sempre. Non bisogna mai, nella vita, trascurare le eccezioni...

Nel mio caso l'unico interesse specifico è quello di scrivere, attività che mi dà piacere; capisco bene che
costituendo io un'eccezione possa finire per determinare diversi problemi nel giudizio che altri si formano su di me. Ma, davvero, è un problema che non mi riguarda perché, il giorno in cui mi riguardasse al punto da dover stare attento ad esprimere le mie opinioni, sarei sicuramente più amato e più compreso, ma non sarei me stesso.

Ecco quindi che, se a causa di uno di questi fraintendimenti, mi trovo impegnato in una discussione che non avevo preventivato o addirittura ho la percezione che possa essere messa a rischio un'amicizia, ebbene pur dispiacendomi non posso che trarne l'ovvia conclusione che a volte è necessario discutere per far capire alle altre persone
che non hanno capito niente di quello che pensavano di aver capito, del tema trattato e in definitiva di te come persona, e che, parlando in generale, se l'amicizia è tale da poter saltare per via di un fatto di questo tipo, forse non era propriamente quella che si può definire un'amicizia, sempre se, si capisce, vogliamo ancora dare alle parole il significato e il peso che hanno e non assecondare invece la tendenza, che sta prendendo piede negli ultimi anni, di stravolgere il senso delle parole e di usarle a sproposito.


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sabato 29 settembre 2018

Il Genoa è di Genova


Il Genoa non mi piace.

Ma detta così pare che io nutra un risentimento specifico, e questo non è vero.
Diciamo dunque meglio: è una delle quattromiladuecento squadre di calcio per le quali non faccio il tifo. Di queste quattromiladuecento, è l'unica di Genova, cioè della stessa città della squadra per cui invece faccio il tifo (espressione riduttiva).

Io come è noto sostengo la squadra dai quattro colori.
Che sia una squadra di Genova deriva dal fatto che io sono di Genova.
Che sia quella con più colori deriva da un destino benigno.

Tornando al Genoa, non mi piacciono i suoi due colori. Ma insomma, grosso modo sono pure quelli di Bologna, Cagliari e di tanti altri team italiani ed esteri. E non sopporto la tendenza che molti rossoblù hanno a sentirsi superiori, atteggiamento dettato da un altrettanto immotivato (ma esistente) complesso di inferiorità, originato dal fatto che da quando la Samp esiste come Samp-Doria, cioè dalla fusione tra Sampierdarenese e Andrea Doria del 12 agosto 1946, ha ottenuto risultati nettamente e indubitabilmente migliori, sia nelle stracittadine, che in Italia e in Europa.

Tralasciando però questa "spocchia" genoana, e la tendenza a dare eccessivo peso a scudetti certo esistenti e che io riconosco ma, in grande parte, non deve essere omesso, vinti giocando due partite due in un weekend, devo dire che non sento astio nei confronti del Genoa. E nemmeno avverto molto la rivalità, in questo aiutato forse dal fatto che non abitando più a Genova non sono immerso, in ufficio, al bar, per strada, nel clima da stracittadina permanente che là regna. Sono solo infastidito da certi atteggiamenti, tutto qua. A volte, molto infastidito.

Anzi, mi spingo oltre: se non ci fossero quella spocchia e quel fastidioso atteggiamento di molti genoani (non tutti), il Genoa sarebbe per me come quasi ogni altra squadra, tipo il Crotone o il Dortmund, ma meglio, perchè pur sempre genovese! Invece, così, un po' di fastidio c'e'.

Ma, come detto, e qui arriviamo al punto, il Genoa è una squadra di Genova, una delle due squadre più note e gloriose di Genova e della Liguria, 17 trofei in due (contando quelli più importanti)! Essendo di Genova, ed essendo sostenuta perlopiù da genovesi o liguri (la Liguria è una delle due o tre regioni in tutta Italia in cui non è al primo posto il tifo per la Juve), è ovvio che per me il Genoa è preferibile a Juve, Milan, Napoli, Inter ecc. Fra l'altro le prime due squadre citate si fanno odiare già da sole per altri e noti motivi. Mi pare superfluo precisarlo, ma so che molti sampdoriani, specie residenti a Genova, non la pensano così. Il fatto è che non tutti possono essere al mio livello e avere la mia stessa (e, al bando la modestia: eccezionale) concezione di vita e di sport, ovvio....

Concludendo, i genoani son cugini. Siamo tutti genovesi. Quindi siamo rivali, ci prendiamo per il sedere quando capita, ma siamo fra di noi. C'e' fratellanza.
Almeno, io la vedo così. E, attenzione: io sono sampdoriano nell'anima, il mio sangue non è rosso ma blucerchiato.
Tuttavia, Genoa è meglio di Juve, Milan, Napoli, Barcellona, etc.
Sampdoria, poi, è meglio di tutto.

Genova è Genova.
Poi c'e' la Sampdoria, il mio amore di sempre. La squadra che mi rappresenta, che rappresenta la mia città, la mia terra. Che mi ha conquistato da subito (1973) e che sempre amerò.
Non solo come squadra di calcio, sarebbe banale. E' molto di più, è evidente. Vi è un legame di terra, viscerale, oltre che radicato nell'infanzia. Riguarda emozioni ma anche valori che vengono veicolati. E poi quei quattro colori...

Era solo per dire che Genoa buuuu, anzi triplo buuuu, ma Genoa è di Genova ed è società sportiva che come noi non ha santi in paradiso, gioca per diverstirsi, conserva ancora molti sani valori di un tempo, deve remare contro tutto e contro tutti, ed è meglio eccome dei team citati qua e là nel mio post.

Quindi cugini merdacce, certo! Ma son genovesi, quindi anche cugini belli.

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immagine: www punto sportmain punto it
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giovedì 27 settembre 2018

Finta tremarella

Hanno cercato di stuprare la Carta. Per farlo hanno scatenato una campagna mediatica impressionante. Per fortuna sono stati respinti nettamente da un popolo una volta tanto partecipe e saggio.
All'epoca, però, gli stessi che oggi parlano di pericolo per la democrazia solo perché Salvini ogni giorno ne spara una, senza peraltro dar seguito ad alcunchè se non a minuzie, non si scaldarono più di tanto. Anzi, alcuni votarono pure SI al referendum.
C'era il pericolo di uno stravolgimento della Carta e di una trasformazione delle istituzioni e dello Stato in senso autoritario, ma nessuno di quelli che oggi scrive ogni due ore su Salvini mosse un pelo.
Questo significa non avere l'esatta percezione della realtà.
Oggi Salvini perlopiù chiacchiera, e comunque fa parte di un governo in cui è preponderante una forza che sta dalla parte della Costituzione e fornisce ampie garanzie democratiche. Anni fa la Lega governava assieme a un Delinquente Naturale che corrompeva a destra e a manca e si faceva le leggi su misura.
Ma nemmeno allora questi tizi che oggi sbraitano e fingono di tremare mossero un muscolo.
Fateci un favore, occupatevi di altro, ché il vostro giochino e quello dei media servi ha un po' stufato.
Salvini è lo stesso da dieci anni, dice le stesse cose. Unica differenza una volta ce l'aveva pure con i meridionali, oggi un po' meno. Per anni abbiamo tollerato la Lega perchè governava con Papi, i media erano servizievoli. Oggi, essendoci in pista i spaccaCasta, il governo è nemico, Salvini un pericolo pubblico e 9 giornali su 10 (cosa mai vista da quando son nato) pregiudizialmente contro.
L'informazione è marcia e inaffidabile. La Casta resiste. Non fa gli interessi del Paese; del resto, non li ha mai fatti.

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domenica 9 settembre 2018

Metoo e ragni morti

Corteggiare una donna, oggi, è pericoloso, dice.
Vero, con l'aria che tira. Con uomini costretti (?) a dimettersi perchè vent'anni fa sfiorarono il ginocchio di una tipa a una cena, che fa già ridere a dirlo.

Al di là però della barbarie altrimenti detta "metoo", un bel boomerang puritano e insensato che, partito da premesse sacrosante, è poi degenerato e adesso sta ammorbando l'aria delle società anglossassoni, è vero che se a volte le donne fanno le schizzinose (non tutti sono lord Brummel eh), spesso gli uomini quando corteggiano sono delicati e misurati come un elefante brillo che si aggiri in un negozio di cristalli.

La maggior parte sono rozzi e grezzi; quando va bene sono solo banali o insistenti, quando va male offensivi o molesti. D'altra parte gli uomini sono questi, e anche le donne non vengono da un altro pianeta: l'essere umano dà quel che può dare, cioè mediamente poco. Si tratta di trovare un equilibrio per poter convivere e relazionarci, nell'alveo del grande progetto di riproduzione della specie che ci comanda e agisce al di sopra delle nostre teste.

Certo che, rimanendo ai casi di banalità o stupidaggine, ed escludendo quelli di insistenza o molestia che condanniamo, se anzichè dire a una donna "ci siamo già visti da qualche parte" o "hai due occhi bellissimi" uno si applicasse un po' di più, magari si otterrebbero migliori risultati o quanto meno approcci più poetici e garbati. E' così difficile, se ci colpiscono gli occhi di una ragazza, uscirsene con una frase tipo "ma quanto cielo hanno messo nei tuoi occhi?". Non sarà Petrarca, ma andiamo già meglio, no?

Io poi adotto* la tattica del ragno morto, ma di questo si parlerà un'altra volta.
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*adottavo (versione per mia moglie)


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martedì 4 settembre 2018

L'auto ed io

Per molti l'automobile è qualcosa di più di un auto.
Intendiamoci: io ci parlo, con l'auto dico, e siccome cambio macchina ogni 15 anni di media (adesso ho la stessa da più di 20 anni) ci instauro un rapporto che va ben al di là di quello freddo, impersonale e tecnico che dovrebbe esserci tra un essere fatto di carne e ossa e basato sul carbonio (e sull'alcol) e un oggetto di plastica e ferro che si ciba di carburante estratto dalla viscere della Terra. Fra di noi insomma, tra me e la mia auto, c'è di più, ben di più che fra me e il frullatore. L'auto ti accompagna per anni e anni, e ha in custodia la tua vita. E' una specie di seconda casa. E' una sorta di corazza. C'e' chi ci mangia (io no, e semmai con cautele assurde), chi ci dorme (capitato), chi ci legge (hai voglia!), chi si riproduce, financo. Chi la usa come furgone, chi come immodezzaio, chi come pied-à-terre.
Ma a tutto c'e' un limite.

C'è chi si identifica totalmente con l'auto. Chi la vuole potentissima, fighissima, costosissima. Grande, maestosa, oppure sportivissima. Chi in accessori e tuning spende migliaia di euro. Chi la porta a lavare due volte a settimana. Chi per un cambio gomme ci butta su mille euro. Chi la considera un'estensione della propria (disturbata) personalità, o un simbolo fallico (ce l'ho più lunga). Chi in casa sporca e devasta ma l'auto è come un santuario. Io, che pure ci parlo (il mio psichiatra prenda nota), non arrivo a queste vette di demenza. Una precisazione per lo specialista che mi ha in carico e che segue assiduamente i miei post: ci parlo spesso ma molte volte comunichiamo senza parlare, io e l'auto; insomma: ci capiamo al volo: è più grave?
Per me l'auto deve essere affidabile e sicura: sono le due specifiche essenziali. Vabbè, aggiungiamone una: non rossa e blu. Poi, se è carina, non guasta. Se non minaccia di aprirsi in due dalle vibrazioni appena fai i settanta, ancora meglio. Ma è tutto.
Per me l'auto non esprime la mia potenza sessuale (sulla quale non dico nulla perchè non mi piace gloriarmi, e poi c'e' sempre il doc che mi legge), né mi rappresenta più di tanto. E' un mezzo per spostarsi in sicurezza da un punto A a un punto B, e sottolineo in sicurezza. Avrete quindi già capito che la mia guida non è sciatta né banale, so sempre che quando si guida è come se si girasse con una pistola col cane alzato (bau).
Era solo per dirvi che forse dallo psichiatra dovreste andarci pure voi. Se volete vi do il numero del mio, è molto bravo. Con me ha fallito, ok, ma ho detto che è bravo, non che fa miracoli.
Ciao doc, ci vediamo domani alle 16.


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