Putin ha voglia di menare le mani, d'altra parte chi ha tante armi da parte ogni tanto deve usarle, è normale, un esercito si intristisce se fa sempre esercitazioni, e le armi invecchiano, e non hanno mai verifiche sul campo. La guerra invece rivitalizza un paese, rinfocola l'orgoglio nazionale, stimola l'economia e nel caso in cui si concluda con la conquista di un territorio offre nuove possibilità di sviluppo. Il leader che mostra i muscoli vede rinsaldata la sua leadership e incrementato il suo consenso, il paese dimentica i problemi interni di crescita economica insoddisfacente e forte disuguaglianza sociale e si compatta per far fronte al nemico esterno che qualcuno si è inventato. La guerra è un toccasana, tranne che per quelli che partono in divisa e tornano in un sacco nero. La stessa logica sta dietro le cosiddette missioni di pace che sono in realtà illegittime ingerenze in un paese straniero effettuate al solo scopo di difendere interessi economici anche a scapito di vite umane. L'uomo ha sete di sangue, solo che adesso le chiama missioni di pace.
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domenica 14 agosto 2016
Crimea, Putin scalda i motori
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