Siamo orgogliosi di essere Italiani, perchè quando c'e' una tragedia accorriamo tutti e ci diamo da fare, e chi non si reca sui luoghi colpiti devolve denaro, invia cibo e vestiti, organizza raccolte fondi. Viva l'Italia, questo popolo di santi, poeti e navigatori, sempre pronto ad aiutare il prossimo in caso di bisogno.
Mi risulta che non siamo i soli a farlo, comunque. La solidarietà non è nata in Italia; tanto per fare un esempio mi pare che se ne veda ben poca nei confronti dei disperati che sbarcano sulle nostre coste.
Non vedo nemmeno tanta solidarietà nei confronti di chi cade a terra nella corsa ad ostacoli di questa vita organizzata secondo i freddi canoni di un capitalismo maturo, o di chi viene discriminato per bazzecole quali il colore della pelle o il sesso del suo compagno di vita.
La stessa Chiesa di Roma, così affranta per il recente sisma, vive nell'oro, tiene bordone ad impostori e pedofili e propugna ogni giorno idee inumane e inzuppate del peggior bigottismo.
Sono poi italiani, se non erro, anche quelli che non pagano le tasse o fregano lo Stato (e quindi fregano tutti noi, il "prossimo") in ogni modo possibile; quelli che fanno gli sciacalli fra le rovine; quelli che vanno là solo per curiosare e farsi un selfie; quelli che ci hanno governato per decenni senza fare nulla di nulla al fine di evitare disgrazie simili (in un paese civile un sisma del 6 non provoca morti, di solito); quelli che pensano e dicono che tutto questo è un castigo di Dio per i nostri peccati; quelli che costruiscono le case con la sabbia o che tirano su case antisimiche che due anni dopo crollano; quelli che costruiscono new town che pochi anno dopo sono inagibili; quelli che si rifiutano di applicare le leggi dello Stato perché obiettori e così facendo pregiudicano i sacrosanti diritti di inermi cittadini; quelli che intrallazzano, corrompono e rubano; quelli che ridono la notte alla notizia di un altro terremoto; quelli che ogni giorno, sul lavoro come a casa, si comportano in modo razzista e omofobo; quelli che col microfono o con la penna in mano si comportano peggio degli sciacalli; quelli che stuprano la Costituzione spacciandola per riforma essenziale ma non si occupano della normale amministrazione di un paese alla deriva; quelli che una volta preso il potere hanno come unico scopo quello di non perderlo.
Eviterei dunque queste eccessive esaltazioni per il nostro gran cuore, non siamo certo i migliori quanto a spirito di solidarietà, e siamo fra i peggiori quanto a senso civico. Diamo il meglio di noi stessi quando le cose vanno male? Può essere, anche se si tratta di una reazione piuttosto comune. Il punto è che qui le cose vanno peggio che altrove, è la colpa è solo nostra. Il terremoto non è colpa di Dio, o dei Fantastici Quattro, è un fenomeno naturale, terribile certo, ma reso ancor più terribile dalla immensa stupidità e dall'insanabile egoismo della ignobile razza che infesta questo pianetucolo perso nello spazio, che è causa del suo mal.
E chi viola le leggi, calpesta l'ambiente, mette a rischio vite umane in nome del dio quattrino, non è peggiore di chi dovrebbe ben legiferare e non lo fa, di chi dovrebbe ben vigilare e non lo fa.
Scaviamo, aiutiamo, ma evitiamo autocelebrazioni inopportune. Mi aspetto ricostruzioni celeri, trasparenti ed efficaci, non i soliti pastrocchi di costruttori assassini benevolmente blanditi da uno Stato complice. Mi aspetto investimenti in prevenzione, non in F-35. Mi aspetto politici che operino per il bene delle generazioni future, non per acchiappare i facili voti di quelle attuali (es: 80 euro). Mi aspetto fatti e non parole. Mi aspetto case antisismiche e non TAV o ponti sullo stretto, opere idiote sponsorizzate da farabutti e idioti. Perchè un popolo che tutto l'anno si comporta male e che elegge o sopporta buffoni ai posti di comando, e poi scende in piazza con le maniche rimboccate solo quando il mondo è crollato, non sono poi così sicuro che meriti il nostro rispetto e le nostre vacue e vanagloriose celebrazioni. All'estero lo sanno che siamo dei cazzari, non illudetevi. Appare chiaro a tutti, là fuori, e qui dentro a coloro i quali hanno conservato un minimo di lucidità e di civiltà.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.
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