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sabato 24 settembre 2016

Cacasotto


-Ci ho pensato, penso che ti ucciderò.

-Eh? Ma che dici?

-Sì, non ho scelta, credimi.

-Ma...

-Non è più tempo per i se e per i ma, è deciso, altre vie non ci sono, del resto.

-Ma come? quando? E perché poi?

-Eh, adesso ancora non so, pensavo presto, entro fine mese. Il perché lo sai.

-Ma tu dimmi, dopo tanti anni in cui ci conosciamo, che fretta c'e'? Un mese in più che cambia?

-E' che devo farlo, è necessario, ci ho pensato bene, d'altra parte anche tu lo avevi capito negli ultimi tempi, non fare il sorpreso...

-Ho capito, ma non si può pensare a qualcosa di meno radicale? Voglio dire, mai uno schiaffo, o meglio: mai due schiaffi di fila, e poi di botto la morte, proviamo qualcosa di medio, che so: un fortissimo litigio, tre ore di tortura (non rischi neppure nulla, penalmente) o l'amputazione di un arto...

-Io in verità pensavo a una forma di morte ufficiale, con manifesti, corone e corteo, che però in qualche modo non ti impedisse del tutto di continuare a vivere.

-Ehhh? Ma che dici?

-Sì, insomma, sai bene che il modo si trova, lo fanno in tanti. Non è certo un problema, basta entrare nella logica della cosa.

-Nella logica di uno che muore e continua a vivere, sia pure in parte?

-Sì, come ti ho detto lo fannno in tanti, non se ne accorgerà nessuno, se muori ma continui a vivere; la gente ha altro a cui pensare, ognuno si fa gli affaracci suoi e noi potremo fare i nostri.

-Mah, che dirti? Mi sembra di prendere in giro le persone, farle soffire, non mi piace proprio. Non è superstizione, figurati, con te posso essere franco, hai appena deciso di uccidermi, siamo intimi adesso, ma è che non voglio infrangere certe regole sociali, e magari certe leggi. Non sono il tipo, e poi tengo famiglia. Lo so che morendo della famiglia finirei di preoccuparmi, ma come dici tu continuerei a vivere almeno per metà, quindi sarebbe davvero un problema, qualcuno potrebbe aver qualcosa da ridire, niente di più facile, è una cosa troppo grossa, verrebbe fuori con certezza...

-Uff, davvero non mi dai grandi scelte... Non ti facevo così cacasotto! Davvero sei indisponente, non collabori, non combinerai mai nulla nella vita ragionando così.

-Eh, che devo dirti, non che tu mi abbia consultato prima di decidere della mia morte eh! Senza contare che uccidendo me metteresti in grave difficoltà altre due persone come minimo...

-Ma lo sto facendo ora.

-Cosa stai facendo?

-Consultarti, no?

-Mi pare che tu mi abbia detto di volermi uccidere, non che tu mi abbia chiesto se io ho voglia di morire, tralasciando quella roba della morte ufficiale.

-Comunque ne sto parlando con te, non mi sono presentato con la pistola in mano e il cane alzato.

-Sì, ma adesso non vale, hai già deciso: anche un coma profondo di sei anni potrebbe essere accettabile, se tu me lo proponessi, in rapporto alla morte. Adesso tutto perde senso, come si può valutare una proposta quando
l'alternativa è morire?

-Non so davvero che dirti, non capisco perchè tu non voglia fare una cosa che fanno tutti, comunque ci penso su. Mi costringi a cambiare piani...

-Uhm, ma mi uccidi o no?

-Ti ho detto che devo pensarci.

-Prima eri certo di doverlo fare, hai cambiato idea?

-Sai, uno parla, si confronta, nascono nuove soluzioni.

-Be', fortuna che ne abbiamo parlato allora...

-Già, ma ancora non so, non ci sono grandi alternative in ballo, te l'ho detto.

-Siamo di nuovo lì, non so che dire. Hai detto che devi pensarci, qualcosa c'e' allora. Se non ci fossero alternative, ci sarebbe ben poco a cui pensare.

-Non so, ora ci penso, chiedo, vediamo, non sono chiuso a proposte di terzi.

-Terzi... qui siamo in due e ti ho proposto io una cosa, ma non vorrei che ora si pensasse che io godo a farmi tagliare il braccio sinistro.

-Non è questo il punto, il sinistro o il destro, la situazione è complicata e va affrontata in fretta, altrimenti si rischia, così non si può andare avanti.

-Ok, ma io che faccio? Vado avanti, io?

-Vedremo, insomma.

-Ma devo saperlo...

-Quanta fretta.

-Fretta io?

-Insomma, ho chiesto cose ad altri, per valutare per bene, sto aspettando anch'io una risposta...

-Aspettiamo di sapere se devo morire.

-Ora non mi dirai che non puoi aspettare...

-... e vivere bene lo stesso? Certo che no, posso eccome...

-La vita non è facile.

-Non dirlo a me, e poi è anche cagionevole, parrebbe...

-Magari si pensano altre cose, ma devo vedere, le cifre cambiano, le prospettive anche.

-E uno magari vive ancora, con una gamba sola.

-Sì, se non vuole vivere da morto ufficiale, può essere. Se uno ha paura di tutto!

-Magari anche di morire eh?

-Morire, morire, cha parolone... Morire ma vivere, vivere da morto insomma, vivere e no, ma vivere, certo non come se fossi vivo, ma nemmeno come se fossi morto! E' difficile da dire, ma da fare è facile!

-A sentirlo non si direbbe facile, e comunque è sempre un po' morire...

-"Tutti ci aspetta un'unica notte".

-Bella, è tua? non mi pare, comunque può ancora aspettare un po' questa notte unica, che dici?

-Non è escluso.

-Ma neppure certo.

-Infatti, aspetto risposte, devo fare un incontro, vedere due cose.

-E io aspetto.

-Vai avanti come prima, che cambia?

-Cioè, scusa?

-Be', tutti dobbiamo morire, fra due minuti o fra quarant'anni [si sfiora le parti intime con gesto malaccorto], e non sappiamo quando accadrà, ma non per questo ci fermiamo e restiamo in attesa, no?

-Che dire? Hai ragione, tuttavia io sono per chiudere le cose, non dico in fretta altrimenti oggi sarei già morto da un po', ma in tempi meno che biblici.

-Biblici eh? La religione aiuta a vivere.

-Intendi dire che potrei averne bisogno?

-Ancora non so, devo fare un incontro, parlare, avere risposte, vedere due conti.

-E io aspetto.

-Come tutti.

-Quindi sei Dio.

-Non dire eresie, il paragone non regge. La vita è così.

-La morte potrebbe essere meglio, dopotutto.

-Non so, devo pensare, vedere due persone, aspetto una risposta.

-Da Dio?

-Ma che dici, sai com'è la situazione, la conosci bene.

-Aspettiamo quindi. Fino a?

-Devo vedere due cose, fare un discorso, te l'ho detto.

-Ah ok. Aspettiamo.

-Non c'è altro da fare.

-Ma sino a quando più o meno?

-Non so, devo vedere e fare cose, cosa cambia? Devi ragionare nel medio-lungo, porca vacca.

-Uno che forse muore domani deve ragionare nel medio-lungo?

-Ma tutti siamo appesi a un filo.

-Si ma il mio ce l'hai in mano tu e le forbici sorridono scintillanti dal tavolo poco distante.

-I dettagli non sono importanti.

-Ma i tagli possono esserlo...

-In ogni caso presto vedremo.

-Ma darmi un'idea?

-Devo vedere gente, fare due calcoli, aspetto una risposta.

-Ah ok. Aspettiamo.

-Bel sole oggi eh?

-Eh sì, ci voleva, è un po' troppo afoso ma non lamentiamoci.

-Già. Certo Zaza come lo ha tirato quel rigore eh?

-Mah. Comunque la Germania ha giocato un filo meglio, dopotutto.


autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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