Alla fine ti rendono la vita facile, nel difficile.
Io i fascisiti non li voto.
I razzisti e gli omofobi neppure.
E neppure chi ha governato per decenni demolendo questo Paese e facendo porcherie varie magari assieme al delinquentello attempato.
E tendo a non votare anche chi negli anni bui del berlusconismo ha fatto un’opposizione farlocca e spesso di facciata.
Inoltre non voto chi come regola candida persone che hanno problemi con la giustizia (non parlo di incidenti stradali o della tettoia della casa del bisnonno), chi non fa dimettere chi problemi gravi dovesse averli dopo la nomina, chi delegittima sempre la magistratura, chi non onora l’art. 54 della Costituzione, etc. Ovviamente distinguendo tra un abuso di ufficio non provato e un reato grave già certo (magari per intercettazioni) e comunque eticamente inaccettabile, pur se penalmente irrilevante, non importa se nemmeno ancora soggetto a indagine: il primo non deve portare sempre a dimissioni, il secondo sì.
Non voto chi come prassi semina odio, mesta nel torbido, cavalca fake news, mente come se non ci fosse un domani, si contraddice nel giro di pochi giorni, non è cristallino, trasparente, sincero, agisce in malafede, è bifolco, cafone, troglodita nei modi e nei pensieri.
Alla fine ti rendono la vita facile, nel difficile.
Perché con questi paletti i partiti votabili, per me, sono uno o due, al massimo tre. E se considero solo quelli in grado di incidere, si riducono ancora: quindi, è facile. Ma è anche difficile, dato che chi voto ha grandi pregi ma potrebbe fare meglio.
Facile, nel difficile.
Ma di certo non ho grandi problemi di scelta, da qualche anno, aborrendo per giunta l’astensione o il voto nullo etc.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.
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